Sulla schedatura dei bambini rom non si torna indietro. Così dice Maroni fregandosene dell’opinione di tutti. Così sembra essere una questione personale, anzi di partito (la lega), visto che persino Alemanno, sindaco di Roma, che di sicuro non nutre molte simpatie nei confronti di Rom accampati nella capitale, fa marcia indietro e pare dirsi d’accordo con il prefetto che dal canto suo si rifiuta di fare questa cosa razzista. Così si discuteva nei giorni scorsi del fatto che i bambini taliani per essere identificati non devono rilasciare impronte a nessuno e non è effettivamente molto carino chiederle giusto ai bambini rom.
Della questione alla fine, però, si sta discutendo – per fortuna che non è passata nell’indifferenza totale e non si è sciolta per effetto della calura estiva – ed è arrivato anche l’appello dell’ANED – associazione nazionale ex deportati – che suggerisce di avviare una campagna con un titolo abbastanza evocativo "e ora schedateci tutti".
La discussione ovviamente non ci risparmia nulla ed era chiaro come il sole che a supportare la proposta del ministro dell’interno sarebbe intervenuta immediatamente la stampa in una campagna d’opinione che vorrebbe dimostrare quanto i rom siano cattivi. Come già successo per la presunta rapitrice di bambini e per la gang di donne rom, vicende delle quali l’organizzazione EveryOne ha svelato i retroscena arrivando a dichiarare che si è trattato senza dubbio di falsi, ecco ora un’altro caso che pare essere costruito apposta per far pensare: "ma si, in effetti, questi bambini rom sono cattivi e questi genitori rom sono delle persone ignobili".
Ecco dunque la notizia del giorno: a verona avrebbero scoperto bambine a rubare in villa e dopo una approfondita indagine avrebbero anche accertato che le bambine venivano persino ricattate sessualmente se non si prestavano a compiere i furti.
Quando si parla della città di verona la mia mente corre subito alle tante aggressioni naziste che hanno preceduto l’omicidio di Nicola Tommasoli ad opera di cinque tifosi dell’hellas verona con "frequentazioni neofasciste" (forza nuova). Mi viene in mente il ragazzo romeno che è stato costretto a subire molestie sessuali dal "distinto" signore "in villa". Mi viene in mente il processo per discriminazione a carico dell’attuale sindaco Tosi che un problema con i campi nomadi sembra proprio avercelo. Il processo però si è chiuso con una sentenza di cassazione che riconosce la legittimità della discriminazione se compiuta in direzione di nomadi ladri.
Chiedo: ma come fa a sapere il giudice che i nomadi di un campo sono tutti ladri? Ha deciso questa cosa estendendo il reato del singolo alla collettività? E da quando si riconosce per sentenza la pericolosità sociale di una intera etnia? Di che tipo di reato stiamo parlando? In una epoca in cui non vale neanche più la associazione mafiosa – dalla quale ogni illustre politico e ogni signore della mafia sono tempestivamente assolti – ovvero in una epoca in cui pare che in italia non esistano più la loggia P2 e tutte le altre massonerie, la mafia, la camorra meglio definibile come ‘O sistema, la ‘ndrangheta, le conventicole che uniscono interessi tra curia e salotti buoni delle nostre belle città, che significa una sentenza di questo tipo?
Dovremo dunque aspettarci in futuro che un giudice dirà che siccome i siciliani sono tendenzialmente mafiosi allora ogni atto di discriminazione nei nostri confronti è più che plausibile. Dovremo aspettarci che siccome tutte le donne sono tendenzialmente incazzate con gli uomini che le percuotono allora sarà lecito ritenere di doverle sottomettere. Dovremo aspettarci un milione di altre cose. Provata la pericolosità sociale (come quella dei gay cui faceva riferimento solo qualche giorno fa l’arcivescovo di bologna) di un gruppo allora diventa giusto operare discriminazioni. E chi determina il grado di pericolosità sociale di una rappresentanza – virtuale – collettiva?
Perchè se a determinarlo sono i preti allora saremo presto in galera donne, gay, lesbiche, trans. Se a determinarlo sono i fascisti allora la questione si estende anche a tutte le razze non italiane, anzi è possibile che ci sia qualcuno persino pronto a rivendicare il marchio di purezza per correnti di discendenza celtica.
Insomma stiamo proprio alla frutta, ma senza la polpa succosa e dolce. Solo la buccia e il torsolo, ecco cosa ci stanno lasciando.
Quando penso a verona mi viene in mente anche un bel convegno strapieno di fascisti patrocinato dal sindaco che vi porterà i suoi saluti (parliamo di lunedì 30 giugno). Leggo da Il Manifesto (autrice del pezzo: Paola Bonatelli) che si tratta della presentazione di un libro a cura di una casa editrice napoletana (Controcorrente) che pubblica normalmente anche Julius Evola. Il libro è opera di:
"Savino Frigiola, vicepresidente vicario del partito *No euro dei banchieri* e allievo del professore Giacinto Auriti, candidato nel 2004 con Alternativa Sociale della Mussolini. Promotrice della manifestazione, che si terrà al Liston 12, storico bar che si affaccia su piazza Bra e l’anfiteatro areniano, l’associazione politica cattolica Padania Cristiana, con il responsabile federale di Matteo Castagna[…]. La lista dei conferenzieri mette i brividi e conferma, semmai ce ne fosse bisogno, il disegno politico e culturale portato avanti dal sindaco, da sempre legato a doppio filo con la destra radicale e con l’arcipelago dei gruppi integralisti cattolici.
Vediamoli uno per uno. Mario Borghezio, capodelegazione della lega al parlamento europeo, che non ha bisogno di presentazioni; Angelo Alessandri è presidente federale della lega; Francesco Cianciarelli, assistente del professor Auriti, spesso è invitato ai famigerati campi Hobbit, ritrovi pseudo scoutistici di neofascisti e neonazisti; Luciano Buonocore è segretario nazionale di destra libertaria, fuoriuscito di an e della destra di storace, leader della *maggioranza silenziosa* negli anni ’70; Piero Puschiavo, fondatore del Veneto Front Skinhead, è responsabile organizzativo della Fiamma Tricolore; don Floriano Abrahamowicz è un prete lefebvriano, celebratore di messe per i reduci della repubblica di salò. Nel 2007 era a dir messa alla foiba di Basovizza sempre con borghezio e castagna, insieme ad andrea dal canton, responsabile del circolo Christs Rex (fondato col castagna), e ad elena ballini di An, veronese che fu presidente della prima circoscrizione nei tempi bui della giunta Sironi e dei concerti Nazirock.
Coordinerà Alberto Lomastro, portavoce di Padania Cristiana, ex Fiamma Tricolore, passato alla lega nel 2006 e indagato per l’impiccagione del manichino di colore allo stadio Bentegodi nel 1996. Non è del resto la prima volta che a Verona si tengono, con la benedizione di Tosi, tali iniziative *culturali*. Nel dicembre scorso fu presentata, sempre al Liston 12, la rivista *Idee per l’Europa dei Popoli*, con lo stato maggiore della lega al completo, Borghezio compreso, e poi Lomastro, Elena ballini, Dal Canton, il circolo Christus Rex e via integraleggiando. Il 17 novembre era stata la volta dell’assemblea costituente del fronte monetario popolare, cui parteciparono quasi tutti i conferenzieri – c’erano puschiavo, borghezio, alessandri, ma anche teodoro buontempo – che saranno lunedì a verona, oltre ad andrea miglioranzi, della fiamma, ex veneto fronte skinheads e componente della banda nazirock dei gesta bellica, attuale capogruppo della lista del sindaco in consiglio comunale.
In quell’occasione savino frigiola, autore del libro in oggetto, fece il moderatore, miglioranzi il presentatore e il tutto fu tenuto nientemeno che nel prestigioso palazzo della gran guardia. A questo punto risulta non solo incomprensibile ma paradossale l’atteggiamento di Tosi, che dopo l’omicidio di Tommasoli, l’arresto degli assassini e dei fiancheggiatori (anch’essi simpatizzanti di forza nuova), ha continuato a gridare alla strumentalizzazione politica dell’accaduto da parte di chi vuole infangare l’immagine della città. Ma forse il suo atteggiamento si basa su un dato di fatto ancora più grave: può permetterselo, vista la totale indifferenza dei cittadini veronesi di fronte a simili sfrontatezze. A parte i soliti *estremisti* di sinistra che lunedì a mezzogiorno hanno indetto una conferenza stampa di fronte al Liston 12, al monumento del partigiano, mentre sabato 5 luglio Nicola verrà ricordato nel luogo dove fu aggredito a morte."
Questa è una delle tante storie italiane di ordinario fascismo che potremmo raccontare. Segnatevi dunque l’appuntamento veronese se siete da quelle parti o quello di una assemblea pubblica a roma – il 10 luglio – organizzata dalla Federazione dei Rom e Sinti. Ecco il loro comunicato:
Conferma assemblea pubblica del 10 Luglio 2008 a Roma
La Federazione Rom e Sinti insieme promuove per il giorno 10 Luglio 2008 a Roma alle ore 14.00 al Villaggio Globale – campo Boario di Testaccio (a 700 metri dalla stazione Piramide della Metro linea B) l’assemblea pubblica: “Dosta… Basta … manipolazione e autoreferenzialità. Rom e Sinti: dialogo diretto e ruolo attivo”, INVITA a partecipare Rom e Sinti, gli amici di Rom e Sinti, la società civile ed i cittadini dell’Italia multiculturale e solidale per dire
BASTA! … alla discriminazione razziale verso Rom e Sinti, per CHIEDERE la piena applicazione delle norme e dei principi Costituzionali, Europee ed Internazionali, il rispetto della legalità e la sicurezza per tutte le persone, nessuno escluso.
Individuare nelle minoranze Rom e Sinte il nemico da prendere come pretesto e colpevolizzare una intera popolazione, accusata di essere pericolosi criminali, ci riporta ai tempi di un nostro funesto passato, quando anche Rom e Sinti hanno ingiustamente pagato con la perdita di vita umane.
La lettura dei dati dal punto di vista mediatico, individuale o politico, incuranti delle conseguenze che le false dichiarazioni e l’agire politico/mediatico hanno nella popolazione, sottolinea come la richiesta di legalità sia una “maschera” che non collega più la causa all’effetto e che genera insicurezza.
L’obiettivo dichiarato sembrerebbe quello di “garantire la sicurezza”, ma spesso l’effetto concreto è quello di aumentare inutilmente il tasso di percezione dell’insicurezza e della paura civile senza risolvere il problema in modo responsabile, ma sempre funzionale al proprio tornaconto mediatico, individuale o partitico.
La Federazione Rom e Sinti insieme dice BASTA! … DOSTA!…
– Dosta! … illegalità, insicurezza
– DOSTA! … al comportamento di quei cittadini, quei politici e quei media che ci condannano, NON per responsabilità e colpe individuali, ma per la nostra appartenenza etnica, senza conoscerci
– DOSTA! … alle dichiarazioni pubbliche false, diffamanti e discriminanti di tutti i rom e di tutti i sinti, che fanno da detonatore alle tensioni, mettendo in moto una "giustizia fai da te", montata ora dopo ora tra gente esasperata.
– DOSTA! … al clima di odio razziale diffuso dai principali media italiani contro le minoranze Rom e Sinte, con mistificazioni e falsità, senza alcun diritto di replica alla rappresentatività Rom e Sinta, alla quale hanno sempre negato la presenza attiva e concesso spazio mediatico a presunti esperti, opportunisti senza scrupoli, che si sono arrogati il diritto di autorappresentare Rom e Sinti.
– DOSTA! … alle soluzioni “differenziate”, segreganti e discriminanti, senza prospettiva di NORMALITA’, subite passivamente da Rom e Sinti
– DOSTA! … all’indifferenza verso i Rom immigrati, costretti a fuggire dal loro paese per la guerra, arrivati in Italia da moltissimi anni e ancora oggi sprovvisti di documenti e della cittadinanza Italiana, difficile se non impossibile da ottenere nelle condizioni in cui vivono, soprattutto ora
– DOSTA! … ALL’ASSENZA di un dialogo diretto e di un ruolo attivo di Rom e Sinti
– DOSTA! … al “lavoro sporco” per frammentare e dividere Rom e Sinti.
– DOSTA! … manipolazione, autoreferenzialità, assistenzialismo culturale
La “Federazione Rom e Sinti insieme” INVITA ad aderire e a partecipare all’assemblea pubblica del 10 luglio 2008 a Roma con un caloroso appello:
– a Rom e Sinti per rendere visibile la nostra numerosa presenza, per dare voce alle nostre proteste e alle nostre proposte, per farci conoscere direttamente;
– a tutte le persone Rom e Sinte che hanno usufruito di corrette opportunità per “farcela”, per non essere più costretti a nascondere e rinnegare la propria storia familiare e personale per la paura della discriminazione razziale;
– agli amici di Rom e Sinti per sostenere il dialogo diretto ed il ruolo attivo di Rom e Sinti, per dire BASTA! … alle violenze e alle violazioni;
– ai cittadini dell’Italia multiculturale e solidale per la piena affermazione dei diritti e dei doveri per tutti, nessuno escluso;
– alle organizzazioni della società civile per manifestare solidarietà alla popolazione Rom e Sinta;
– alle personalità e gli artisti Italiani ed Europei, per dire con autorevolezza “NO alla discriminazione razziale, SI all’applicazione delle norme e dei principi Costituzionali, Europee, Internazionali.
Federazione Rom e Sinti insieme
Per adesioni: federazioneromsinti@yahoo.it
Programma provvisorio:
Dalle ore 14.00 alle ore 17,30 assemblea pubblica con interventi diversi
Dalle ore 18.00 in poi manifestazione culturale (Programma in corso di definizione)
—>>>L’immagine viene da qui
grazie sara della segnalazione. ho aggiunto l’appuntamento in agenda. spero che vadano in tant*.
un abbraccio
Vi posto un’iniziativa che si terrà a Milano
(per fortuna non siamo tutti uguali), di cui sono venuta a conoscenza Spero che qualcuna (come me) vi sbirci.
Mahalla : Articolo
Milano: città aperta libera e accogliente
SABATO 5 LUGLIO – DALLE 15:00 ALLE 19:00
in largo Cairoli, a Milano
Siamo donne e uomini, cittadini italiani e cittadini stranieri che hanno deciso di essere in piazza insieme per offrire alla nostra città una occasione di festa, di riflessione e di conoscenza reciproca.
Con tante voci vogliamo rompere il silenzio pesante che da troppo tempo incombe a Milano su episodi drammatici che per decisioni del Governo ricadono su individui e comunità che nelle nostre città hanno radicato le loro speranze di una vita migliore.
Retate sui mezzi pubblici, ronde notturne, espulsione dagli alloggi, campagne contro le moschee, sgomberi violenti, schedature etniche di Rom e Sinti: sono solo alcuni esempi di un crescendo impressionante che vede misure legislative e scelte governative che vogliono l’esercito nelle strade, la reclusione nei Cpt fino a 18 mesi e la criminalizzazione degli irregolari.
Eppure nella nostra città la società multietnica è ormai una realtà: italiani o stranieri, cristiani, musulmani o non credenti, viviamo tutti qui, frequentiamo le stesse scuole, lavoriamo fianco a fianco e facciamo tutti la stessa fatica per tirare a fine mese.
Siamo consapevoli che Milano, come molte altre città, è attraversata da manifestazioni sempre più evidenti di disgregazione sociale che colpiscono soprattutto i quartieri periferici, ma proprio perché viviamo in questa città e ne conosciamo i problemi, siamo convinti che per farvi fronte, legalità e sicurezza non possono essere interpretate solo come controllo e repressione.
La sicurezza va intesa come un sistema di garanzie per difendere i diritti umani: il diritto alla salute, all’educazione, al lavoro, alla casa, alla libertà di espressione.
La sfida è mettere in campo politiche urbane, abitative, sociali, culturali in grado di produrre solidarietà, partecipazione e rispetto dei diritti, attraverso percorsi democratici e condivisi.
Ci sono molti amministratori, forze politiche e mezzi di comunicazione che oggi continuano a seminare ostilità e conflitti, indicando negli stranieri e nei poveri il capro espiatorio per tutti i problemi sociali, economici e urbani che determinano la condizione precaria di ognuno di noi, gettando un’ombra inquietante sul presente e sul futuro della nostra comunità.
Una società che imbocca la strada della xenofobia e del razzismo diventerà sempre più insicura e invivibile, perché la sicurezza non può nascere dall’emarginazione, ma dall’accoglienza e dal riconoscimento dei diritti di tutti sulla base di valori irrinunciabili:
– i principi di uguaglianza, di rispetto delle diversità e di giustizia sociale, presenti nella Costituzione italiana, devono vivere concretamente nelle politiche e nelle azioni amministrative.
– non si possono imporre regole speciali che violino il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi.
È necessario che si levino mille e mille voci per chiedere:
– abolizione della legge Bossi – Fini perché costringe alla clandestinità
– regolarizzazione di tutti coloro che lavorano e vivono in Italia
– tempi certi e rapidi per il rilascio dei documenti senza tassazione e con trasferimento delle competenze agli enti locali
– introduzione di una legge organica per i richiedenti asilo politico e umanitario
– superamento di forme abitative ghettizzanti e su base etnica (i cosiddetti “campi nomadi”), garanzia di condizioni abitative dignitose e non discriminanti.
– no al pacchetto sicurezza
– no al reato di immigrazione clandestina
– chiusura dei CPT no alla schedatura etnica
per questi motivi vi invitiamo ad essere presenti
SABATO 5 LUGLIO – DALLE 15:00 ALLE 19:00
in largo Cairoli, a Milano
durante il pomeriggio sono previsti interventi e spettacoli
di Djiana Pavlovic, Mohamed Ba, Tommaso Vitale
promuovono: Arci, Camera del lavoro di Milano, Centro delle Culture, ass. Dimensioni diverse, ass. Punto Rosso, SdL Intercategoriale, Mosaico interculturale, ASMP, ass. Arci Todo Cambia, ass. Arci Zagridi, Comitato “Movimento Pais”, Federacion ecuatoriana de Asociaciones, Scuole senza permesso, Circolo Arci “Blob”, Associazione Antirazzista 3 Febbraio
partecipano inoltre: Partito Umanista; Ernesto Rossi pres. ass. Aven Amentza; Sinistra critica,
adesioni: retemigrantemilano@gmail.com
Dal sito http://www.sivola.net/dblog.
http://www.tgcom.mediaset.it/ sotto su ‘liberati 6 bimbi rom’ cliccate su ‘leggi’ ci sono ottimi commenti 😀
http://www.tgcom.mediaset.it/…up.shtml?id=419630
Tizio col nick incomprensibile, che Denise sia stata rapita dagli zingari era una falsa pista. Ha solo fatto perdere tempo agli inquirenti, e dimostra che esiste un pregiudizio non il contrario.
Che progresso! Dallo stato di diritto allo stato d’assedio… tutti i giorni sotto attacco …… dell’idiozia!
Se me lo avessero detto qualche anno fa non ci avrei creduto che con il pane a cinquemila lire al chilo e la benzina a oltre tremila, l’incazzatura si sarebbe diretta verso i Rom.
Saremo pure santi navigatori e poeti ma quello che ci difetta è il senso del ridicolo
A volte vorrei essere io l’immigrato …. pur di non continuare a vivere in questo paese
molti stupratori sono stranieri
furti rapine rapimenti di bambini come Denise Pipitone, ci scappa pure il morto
che sicurezza credono di darci in italia? vogliono soltanto attribuire il malessere facendo un capro espiatorio su questa povera gente, poi al monento che addirittura leggo che un poliziotto stupra una rumena. Quelli nn dovrebbero darci sicurezza? come è possibile che un poliziotto puo stuprare in quanto poliziotto e in quanto italiano anzichè fare il suo lavoro, i patti mi sembravano fossero altri.
perchè non schedano gli italiani già che ci sono? figli di mafiosi e altri criminali come i pedofili ecc, criminali adulti compresi.
no! perchè pare ke gli italiani possono fare quello che vogliono. hanno perfino tolto tutte le possibilità di tutela alle donne e ai bambini, e lo sanno bene che sono gli itlaiani la maggior parte di chi fa crimini alle donne e minori.
Leggendo la cronaca nera me ne accorgo sempre di più. Che gli stupri, la pedofilia e reati simil isono tutti fatti da italiani e anche fuori di casa. Visto che nessuno ci tutela più, fuori di casa potrei sapermi difender ema dentro di casa che il fenomeno è nascosto come potrei fare?
Sono d’accordo… aggiungo anche un
DOSTA! …a vivere di elemosina e un
DOSTA! …a educare i bambini all’accattonaggio