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Pride 2008: Ci Riguarda Tutte!

Update: il comitato promotore del pride catanese ha ottenuto di avere la piazza richiesta.

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Ieri a Bologna è stato un gran Pride. Nessun veto, così come accaduto a Roma, Biella o Catania (cui viene negata la piazza come potete leggere sotto nell’appello del comitato pride catanese). In giro per il mondo accadeva lo stesso a parte la Bulgaria e la Repubblica Ceka dove estremisti di destra hanno tentato aggressioni o le hanno realizzate a suon di molotov.

Eravamo tantissim*, un corteo lunghissimo che a piedi impiegavi almeno tre ore per vederlo tutto. A occhio, sicuramente almeno 200 mila persone. Dignità, parità, laicità, erano le richieste dello striscione d’apertura. Chiudevano i gruppi del Queering Bo che distribuivano un kit sicurezza con un preservativo, una pillola del giorno dopo (finta), due cannucce
“sniffa-pulito” e una galaxy-card per, recita il volantino, “viaggiare,
fermarsi, godere e condividere pari diritti in tutti i paesi del mondo”.

Tantissimi carri, tanti slogan e tante facce a chiedere rispetto, pari dignità, all’insegna dell’antifascismo e dell’antirazzismo. Perciò non è stato strano cantare “bella ciao” o ricordare gli atti di discriminazione, da Stonewall alla cacciata delle trans a roma alla schedatura etnica proposta dall’attuale governo per i bambini rom. La carfagna è stata protagonista di tanti slogan che ricordavano la sua delicatezza nel tagliare i poveri finanziamenti per l’indagine statistica sugli atti di omofobia. La carfagna voleva un pride sobrio e l’effetto è stato che ci siamo spogliat* un po’ tutt*, dei nostri abiti “normali”, delle etichette, dei ruoli imposti. E’ stato liberatorio.

Il viaggio in pulmann per raggiungere bologna è stato rilassante. In video: la carrà in tutte le sue possibili pose. Nel frattempo c’era l’addobbo dei balconcini fioriti e all’arrivo è stato fantastico vedere una folla di ombrelli rossi muoversi, volteggiare, danzare, saltare, rosseggiare al seguito di uno striscione che diceva “Ci riguarda tutte”.

Gli ombrelli rossi sono il simbolo della resistenza alla discriminazione di tutte/i le/i sex workers. L’ombrello rosso venne usato a Venezia nel 2002 dalle e dai sex workers che sfilarono fieramente nelle calli in occasione della Biennale. Proseguendo in questa tradizione e in onore di tutte/i quelle e quei sex workers che osano resistere all’oppressione in ogni parte del mondo, anche ieri hanno marciato sotto 100 ombrelli rossi per dare solidarietà alle rivendicazioni che la giornata di ieri ha voluto rappresentare contro tutte le discriminazioni.

Lo spezzone era stato promosso da Sexyshock e dalle Lucciole. Presenti anche le Figlie Femmine e numerose donne della rete bolognese.

Il caldo non ci ha fermate (ma di sicuro ci ha un po’ stroncate :P) e siamo andate avanti per quattro ore, innaffiandoci d’acqua, a cantare, ballare e inseguire un bisogno: quello di esigere uno spazio nel mondo, quello di resistere ad ogni attacco omofobico, misogino, sessista, razzista, fascista.

Le donne permale e le donne perbene sono arrivate alla meta accolte da un grande applauso. Dal palco il richiamo a proseguire e a trovare spazio nella grande piazza perchè un corteo lungo chilometri e chilometri stava per arrivare.

Sera, non riusciamo a sentire gli interventi sul palco, bisogna tornare a riprendere il pulmann. E stavolta la carrà è stata sostituita da musica più recente.

—>>>QUI ci sono altre belle foto. E QUI ancora altre immagini.

—>>>QUI lo speciale di zic.it con approfondimenti sullo spezzone queeringbo

—>>>QUI il comunicato di Facciamo Breccia sul fermo di Graziella Bertozzo avvenuto – per un malinteso – mentre il gruppo No Vat, nel corso di una azione comunicativa, raggiungeva il palco per srotolare lo striscione. Complimenti a chi ha chiamato la polizia per dirimere contrasti politici nel corso di una manifestazione che denunciava anche episodi di repressione da parte delle forze dell’ordine contro persone lgbt. Alcune considerazioni e altri comunicati sull’accaduto – quello di arcigay arcilesbica e del comitato promotore del pride – QUI.

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Vi informiamo che la nuova amministrazione comunale di Catania ha negato la Piazza Università dove, da sempre, si è concluso il corteo e allestito il palco per gli interventi. E’ la  prima volta che viene adottato un simile provvedimento di natura chiaramente omofoba e fortemente ideologizzato.

Al posto della Piazza Università, il Sindaco Stancanelli (AN) vorrebbe dare la Piazza Dante, difficilmente raggiungibile sia dai carri sia dalle persone partecipanti al corteo, atteso che per giungervi occorrerebbe percorrere una strada in forte pendenza tutta in salita, e considerato, inoltre, che detta piazza trovasi nel centro di un quartiere ad altissima densità di ultras nettamente omofobi.

Il Comitato Catania Pride (Arcigay, Openmind e Gruppo Pegaso) nel prendere atto di tale vergognoso atteggiamento, si incontrerà Lunedi’ prossimo 30 giugno al Comune con i responsabili dell’amministrazione ai quali farà presente di ritenere tale decisione una provocazione alla quale non cederà minimamente. Renderemo, altresì, noto che il corteo non si fermerà davanti ad alcun ostacolo e giungerà, COMUNQUE, a Piazza Università, assumendosi, pertanto, il Comune la chiara responsabilità di ogni eventuale accaduto.

NOI NON CI FERMEREMO NE’ CI FERMERANNO!!!

Ci rivolgiamo a tutta la comunità lgbt e non solo, per una partecipazione la più ampia e sentita possibile. E’ in gioco la ns. stessa esistenza per la quale Vi chiamiamo a mobilitarvi massicciamente.

IL COMITATO CATANIA PRIDE 2008

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Sex work.


3 Responses

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  1. Felipe says

    Ciao!
    Lieto di avervi conosciute, anche se non era una buona occasione per chiacchierare. Purtroppo l’ultimo treno utile x Roma era alle 20.40 (un’assurdità delle ffs, visto il traffico tra le due città!), abbiamo fatto in tempo solo ad accomodarci per qualche minuto nella piazza, che già era ora di incamminarsi verso la stazione.
    Sarà x la prossima! Un bacio

  2. FikaSicula says

    angy ma che bello leggerti 🙂
    anche a noi avrebbe fatto molto piacere vederti 😐
    in effetti io avrei potuto scriverti. ma raccontiamo di questa partecipazione a bologna da un po’ di settimane…
    vabbe’ pazienza. mi dispiace.
    sono felice che tu stia bene e spero che a parigi ti sia divertita.
    un bacione grandissimo anche da parte nostra :****
    a presto

  3. Angy says

    Ciao!!!! se avessi saputo della vostra trasferta a Bologna, avrei cercato di scendere!
    Ad ogni modo ho partecipato al Pride di Parigi che é stato molto bello. Un bacione forte
    Angy