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Della sinistra vigliacca e della responsabilità morale

http://www.rifondazionelazio.it/files/antifascismo.jpgLe giustificazioni al
fascismo sono diventate tante. Il revisionismo ha oltrepassato quel
limite che permette al fascismo di diventare invisibile, persino più pericoloso. Così quando
appare ecco che tutti si precipitano a negare, a minimizzare, a
prendere le distanze. Ma delle ragioni della destra si è già
diffusamente parlato. Quello che invece non abbiamo approfondito è quel
senso spocchioso e snob di certa sinistra che proprio non ce la fa a
evitare di usare analisi che sembrano indizi parcellizzati di una
indagine della scientifica. Pensieri prudenti di chi preferisce tapparsi gli occhi e le orecchie, salvo poi risvegliarsi d’improvviso dal letargo quando c’e’ una vittima di mezzo. Come dire: certa gente pensa ed esiste solo se di alcune cose parla repubblica in prima pagina. Le informazioni non "accreditate" dalla stampa ufficiale per alcuni sono indigeste.


Di fare ragionamenti
in
cui si mettono assieme gesti, azioni e responsabilità morali,
politiche, alcune persone si sono proprio stancate. Aggiungiamo poi che
a molt* non piacciono certi atteggiamenti da "centro sociale" e abbiamo
fatto il resto. Così pur di non stare con quelli di sinistra si finisce
per spostarsi un po’ a destra, ma talmente a destra che poi si fa
davvero fatica a dichiararsi antifascisti.


Perchè vedete
, la
sinistra ha di sicuro bisogno di menti critiche, di persone, penso alle
donne, che ricordino quanto siano machisti alcuni atteggiamenti, quanto
sia tanto più di sinistra se dopo aver dichiarato che non si sposa
alcuna causa patriottica poi non si difendano altri nazionalismi. Ma
si, lo sappiamo. Ma non vorrete mica dire che lottare per una palestina
libera, chiedere che la smettano di ammazzare bambini, donne, vecchi,
uomini per strisce di terra sottratte un po’ alla volta a chi ci stava
prima sia come aderire ad un nazionalismo fascista. E se davvero la
pensate così allora bisognerà che ripassiamo sotto la lente del vostro
giudizio così neutrale anche tutta la storia che parla di
colonizzazioni, di furti imperialisti, di genocidi e devastazioni, di
sfruttamenti e tragedie mascherate da "guerre giuste". Perchè sapete:
si può discutere e lottare contro tutto ciò senza difendere
nazionalismi fascisti, altrimenti saremmo tutti lì a festeggiare
l’indipendenza del Kosovo.


Poi certo
, è verissimo,
questi ragazzi di sinistra certe volte sono così teste di cazzo che
andrebbero rimandati a scuola a calci in culo, che almeno imparassero
un po’ di storia, accidenti e la smettessero anche loro di ululare per
slogan e di difendere dittature comuniste. Ma dopo che hanno detto due
o tre cazzate però ci pensano gli adulti (e non mi riferisco a
d’alema) a lasciare esperienze e a legare obiettivi, ragionamenti. Così
questi ragazzi crescono e diventano militanti seri, di quelli che ti
puoi fidare, che studiano, si informano, che difendono l’eredità
antifascista anche per quelli che hanno la puzza sotto il naso e che
trovano più igienico e carino frequentare cenacoli culturali alto
borghesi o librerie e associazioni culturali alla moda invece che
sporcarsi a dare un’occhiata alle esperienze di autogestione.


E sono loro
a intuire
quanto sia pericoloso quello che succede e invece la sinistra snob,
quella equilibrata ed equidistante a definirli estremisti o a dire che
urlano per niente, che sono esagerazioni e che in realtà la destra è
una roba così tanto "innocua". Talmente innocua che spesso lascia
cadaveri in terra, o vittime di aggressioni, o ceneri che seguono ai
loro atti vandalici.


Infine anche
questa
sinistra dagli abiti e dai pensierini puliti poi è però costretta a
dire: "ops, mi sono svegliat* e sto in un paese di destra!". E non ci
può essere soddisfazione migliore che quella di dirvi che ve l’avevamo
detto non una ma mille, un milione di volte e voi non avete ascoltato.


Non avete voluto
sentire
ragioni mentre dicevamo che un saluto romano sommato ad una svastica
sono uguali a fascismo, non ci avete ascoltato mentre parlavamo di come
la pensano questi giovani di estrema destra. Anzi avete detto che no,
non è possibile, che sono meglio di così e che di sicuro stiamo
parlando dell’idiota di passaggio alla festa del paese e non
dell’espressione di una cultura che dilaga e fa morti e feriti.


Capisco
la buona fede ma
credetemi, li sopravvalutate troppo. Sono coglioni, grandissimi stronzi
che vivono soltanto in ragione del loro odio nei confronti di chi non
la pensa come loro, di chi non veste come loro, di chi non è come loro.


Secondo
la magistratura
è chiaro che bisogna rintracciare elementi precisi per delineare la
responsabilità individuale o di gruppo di una aggressione. Ma secondo
noi che scriviamo e blateriamo di altre innumerevoli culture possibili
una responsabilità morale, una radice politica e culturale c’e’ eccome.


Noi sappiamo
chi sono i
mandanti morali della vicenda di verona. Sappiamo chi sono i mandanti
morali della morte di Raciti. Sappiamo chi sono i mandanti morali di
tanti omicidi e aggressioni. Sappiamo chi sono i mandanti morali delle
torture di bolzaneto, dell’aggressione alla diaz, delle tante baracche
bruciate dei rom, degli stupri punitivi alle lesbiche. Noi lo sappiamo
e non abbiamo bisogno di prove per definire una ragione storica,
sociale e culturale di questa epoca. 


Non possono
imbavagliarci tutti. Do you know "responsabilità morale"?


Se non sapete
che
significa allora, vi prego, continuate a starvene lontani dalle
manifestazioni antifasciste perchè avete un’idea della storia e di come
si delinea un po’ codarda e anche abbastanza comoda. Immagino cosa
avreste detto di Pasolini, di questi tempi, mentre diceva il suo "Io
so, conosco mandanti, colpevoli e assassini delle stragi". Non aveva
prove, lui. Non si lasciava intimidire dalla minaccia di querele, lui.
Se abbiamo un’idea di quello che è successo in quegli anni lo dobbiamo
proprio a quelli come lui, agitatori culturali che non si piegavano
alla buona regola dei benpensanti.

Immagino cosa avreste detto di persone belle come Pippo Fava o Peppino Impastato che hanno denunciato la mafia in mille suoi aspetti prima ancora che diventasse un argomento da addomesticare nei salotti buoni dell’antimafia parolaia. Sono morti, loro. Non hanno aspettato prove, loro. Io devo anche a loro la capacità di associare pensieri, fatti, azioni a nomi, gruppi, situazioni. Ci sono sempre dei responsabili fisici e morali, più d’uno, compresi quelli che blaterano di antifascismo affidando la propria sorte al buon senso di governanti xenofobi, razzisti e fascisti.

Vi do una notizia: la cultura non è quella fatta da chi mette assieme pagine inattaccabili tratte dalle sentenze della magistratura. La rilettura sociologica, politica e culturale degli eventi è compito di gente che non è mantenuta dai salotti buoni della roma "bene", è compito di chi non si fa mettere il bavaglio dalle diffide e dalle minacce di querele. Dove sono quelli che fanno cultura nel nostro paese? Dove sono quelle teste coraggiose e indipendenti in grado di dire quello che ci succede, di attribuire responsabilità morali senza che debba essere zittito dalla prudenza dei vigliacchi, dal buonismo di veltroni, dal revisionismo della sinistra e dalle minacce della destra? Dove sono quegli intellettuali che grazie alle loro parole sono in grado di produrre cambiamenti veri? Quello che penso è che non è rimasto nessuno, proprio nessuno, salvo pochi saltimbanchi chiamati folli o incoscienti o persino visionari. Ebbene si: Pasolini o Fava o Impastato se fossero vissuti oggi li avrebbero chiamati visionari e poi qualcuno, magari il mafioso di turno, li avrebbe ridotti al silenzio minacciandoli di querela. Perchè una morte sociale passa inosservata. Quella fisica, no. 


Ah, un’ultima cosa
. Per le donne di sinistra che pensano di avere qualche affinità con gli argomenti della favolosa destra sociale sappiate che è nata: 

Dea Donne e Azione: La portavoce del movimento è Maria Bambina (moglie di Gianluca Iannone)
che ha esposto le principali caratterizzazioni del nucleo nascente:

– Totale appoggio e partecipazione alle iniziative classiche di Casapound e Blocco Studentesco
– Particolare attenzione alle tematiche femminili
– Lavoro femminile ridotto a 6 ore(stipendio all’85%) per consentire
alla donna di accompagnare i figli a scuola e fare vita familiare meglio
– Possibilità di non perdere il lavoro in caso di gravidanza (cosa che oggi avviene soprattutto tra i precari)
– Sostegni dello stato alla maternità e riconoscimento lavorativo dei permessi per l’allattamento
– Nessuna rivendicazione di quote rosa: orgogliosamente donna e senza nessun favore in politica, largo alla meritocrazia.

Il nucleo ha già una trasmissione radiofonica "FuturArdita" in onda su Radio Bandiera Nera.


Magari
potete trovarci
qualcosa di interessante. In fondo cosa fanno di male queste qui a
parte che toglierci uno ad uno i diritti che avevamo faticosamente
acquisito. Al peggio non c’e’ mai fine.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Scritti critici.


6 Responses

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  1. maria bambina says

    si credo anche io che ci sia poco da dire…

    soprattutto quando si parla di ciò che non si conosce.

    ricambio il buon lavoro.

  2. FikaSicula says

    gentile signora Maria Bambina
    le rispondo rispetto ad alcune cose, giusto perchè le pone e perchè mi pare essenziale spiegarle che quello che lei ritiene sia giusto per le donne in realtà – come credo – risponde ad una volontà di ridisegnare i nostro contesti sociali in modo tale da rimettere le donne in casa a badare ai figli.

    la riduzione dell’orario di lavoro – ovvero il part time o altre cose del genere – sono sempre state oggetto di battaglie da parte di donne di sinistra che volevano dare valore alle nostre differenze e il risultato, purtroppo ahinoi, non è stato quello sperato anzi chi ha operato in quel senso è stata in qualche modo funzionale alla volontà delle imprese di rendere più flessibili le donne e di sottrarre loro possibilità di lavoro o percentuali di stipendio. se lei avesse partecipato ad esempio ad una bella e grandissima assemblea di donne europee a parigi nel lontano 2003 avrebbe saputo che le donne chiedono – tutt’ora e a gran voce – il full time e la fine della precarietà perchè non vogliono stipendi parziali ma vogliono soldi sufficienti ad essere indipendenti e a poter realizzare relazioni sulla base di una scelta e non della dipendenza economica.

    il riconoscimento di retribuzioni per le donne incinte precarie è sempre e comunque un modo per dire che quelle che vengono valorizzate sono solo le donne che producono figli. e tutte le altre? e perchè mai bisogna operare per mettere le pezze ad una legislazione che ci lascia povere e precarie invece che cambiare le leggi che consentono questo stato di cose? non ci piace il co.co.co. non ci piace il co.pro. non ci piace la precarietà. vogliamo un lavoro con diritto alla maternità, alle indennità di malattia, con il diritto ad una pensione che ci permetta di avere un futuro sereno. tutto il resto non ci interessa. è sono ipocrisia, come i bonus per i bebe’, come tutto quello che ci ruba da un lato e che dall’altro ci dice che dobbiamo per forza farci una famiglia per ammortizzare lo stato sociale oramai al disastro.

    di quote rose io non mi occupo. penso che le donne non avranno mai posti in nessun luogo fino a che saranno spinte a stare a casa a fare figli e penso che il problema grave sia la disuguaglianza di base. pretendere le quote rosa senza ottenere che le disuguaglianze siano risolte alla radice mi sembra una cosa che non funzioni. certo è sempre meglio che niente. almeno si pone un problema nella direzione del voler uscire fuori di casa per lavorare, esserci anche senza essere ricche figlie della buona società che mai hanno avuto il problema di dover crescersi un figlio senza baby sitter e mai hanno avuto il problema di dover vedersi sottratte delle possibilità per mancanza di soldi. perchè vede, a parità di condizioni siamo tutte brave a farci una vita e a ridisegnarci un futuro e siamo persino in grado di creare progetti per assegnare briciole assistenzialiste alle povere precarie.
    ma noi, povere precarie vogliamo di più.

    non so di quale giornalista lei stia parlando dato che si trova su un blog e non su una testata di informazione. ma la prego ci dica cosa è stato tralasciato. se nel vostro programma ci sono cose buone non avremo nessun problema a dirle che lei ha ragione.

    ma sulla base di quello che leggiamo no, non c’e’ nulla di buono. c’e’ solo la volontà di mantenere un netto controllo sociale sulle donne senza che mai queste siano emancipate dal bisogno.

    in quanto alla trasmissione, mi spiace ma non credo avremo mai voglia di ascoltare una cosa che finisce per “ardita” e “nera”. provi a cambiare nome perchè in fatto di “arditi” non c’e’ niente di futuribile. è solo passato. un bruttissimo e triste passato che alcune persone purtroppo vogliono e stanno riuscendo a riportare in vita.
    siamo su due fronti opposti e non c’e’ davvero molto da dire.

    non ci interessa se casapound riveste l’abito di una cosiddetta nuova destra contro la globalizzazione, per le mille altre cose del vecchio fascismo sociale. si tratta sempre di fascismo che viene fuori e torna con forza quando la gente povera ha bisogno di risposte (che comunque non siete in grado di dare). tanto lo sappiamo che per voi le donne devono stare a casa a fare figli, che i gay sono malati e che non hanno diritti civili e che gli immigrati per voi sono di troppo. proprio partiamo da presupposti e abbiamo obiettivi diversi.

    le auguriamo comunque un ottimo lavoro e sono certa che avremo occasione di dibattere sulle nostre differenti opinioni in altre occasioni.

    cordiali saluti

  3. Maria Bambina says

    sono maria bambina, responsabile di DeA (Donne e azione) e visto che si parla di me rispondo:

    fa piacere… sentir parlare di sè, quando queste cose sono state dette ad una giornalista “per tutt’altra intervista”!!!
    ma lo chiederò a lei!!!

    fa piacere sentir parlare di sè, da parte di un’ informazione che trae ciò che preferisce da una discussione e ne evidenzia… omettendo tutta una serie di particolari, e quindi in maniera distorta, gli aspetti pro-battaglia di parte…

    fa ancora più piacere sentire lo stupore di tutta una parte della cultura, che non sapendo di che parlare ricorre alla tecnica “dei mostri da cacciare”!!!

    Un pò di domande, perchè dall’articolo mi sfuggono alcune questioni…

    -la riduzione dell’orario lavorativo per le donne con figli (applicato solo se richiesto dalla madre), il riconoscimento di retribuzione e garanzie previdenziali per le donne incinte precarie, credete siano battaglie che danneggino “le donne”???

    -le quote rosa, non caratterizzate (all’interno delle liste bloccate) dal vincolo dell’assegnazione dei posti in lista più alti (ossia i posti eleggibili) credete siano davvero efficaci???

    e ancora…

    – dite, da parte mia alla giornalista, che vi ha dato informazioni… perchè ha tralasciato il 90% degli altri argomenti?

    Un’ultima curiosità:
    – in che modo queste battaglie tolgono i diritti conquistati dalle donne???

    p.s. ascoltate FuturArdita su RadioBandieraNera tutti i sabato dalle 14.00 alle 16.00

  4. babi says

    fabrizio io credo che tu non abbia letto bene questo post. la famiglia non ha alcuna importanza nelle scelte che uno fa. le scelte in questo caso sono politiche e di destra e se permetti c’e’ una grande differenza tra destra e sinistra, e’ proprio con questo tipo di approccio che si basa il nuovo che avanza, i morti sono tutti uguali.. sono solo dei ragazzi scapestrati(?); ma insomma non si riesce a capire che c’e’ chi ha come credo e come idolo uno che ha promulgato leggi razziste e magari invece che pensare all’amore e alla famiglia (magari solo quella tradizionale eh!) il fatto e’ che questa cultura esisteed e’ fuori dalle mura famigliari ed e’ li che i ragazzi socializzano?
    mi dispiace non e’ una mera questione di mancanza d’amore ma proprio una scelta di ideali e idoli, il tutto condito dai media che ti propinano un giorno si e due anche la paura del diverso, il non accettare l’altro e insinua un razzismo che e’ facile fare attecchire in certe situazioni.
    questi erano fascisti a presciondere dalla loro famiglia..

  5. Fabrizio says

    Concordo sulle responsabilità morali che sono di tutta questa società. Non ci sono violenti solamente a destra, ci sono anche a sinistra ed anche al centro. I nostri giovani mancano di cultura, di educazione e prima di coinvolgere la scuola coinvolgerei la FAMIGLIA. Di questo parlerei, da separato da oltre sette anni con un figlio di quindici e che da sette anni seguo tutti i mercoledi ed i fine settimana ed è già difficile così sperare che diventi un essere pensante con una vivacità intellettuale ed una morale che gli permetta di affrontare la vita a testa alta. A volte è pesante, devi frequentare i ragazzi per capirli, per capire il loro slang, devi darti, farti accettare.
    Non credo più a destra e sinistra, credo a persone di buona volontà che osservano il mondo criticandolo ed amandolo, cercando di capire il senso della vita, per me questo senso si chiama AMORE. Verso mio figlio, verso gli altri, essendo aperto, ma critico. Non credo a buoni e cattivi, credo che questi giovani senza credo, lasciati a se stessi non facciano altro che fare gruppo e lasciar andare la bestia che è in loro.
    Spero che si capisca, destra e sinistra e centro che è la famiglia che dev’essere aiutata, bisogna investire sulla famiglia, perchè se i genitori non hanno tempo e non dedicano tempo ai figli sempre più casi di questo genere arriveranno alla ribalta delle cronache. I figli, i ragazzi vanno seguiti. Il mestiere del genitore è il più difficile e mai si è imparato, ma la società ha un bisogno vitale di genitori, di persone che affianchino questi ragazzi nell’approcciare alla vita. Non c’è politica nell’amare, nel far crescere i figli, nel rimanere d’icanto nel vedere sbocciare i ragazzi, non c’è sinistra o destra nell’impegnarsi che casi simili non accadano più, ce solamente la volontà del dire basta, vogliamo cambiare. Fabrizio

  6. babi says

    sono d’accordo nel dire che al peggio non c’e’ mai fine ed in questo momento mi risale la rabbia, tanta rabbia.
    e’ da un po’ di giorni che sto pensando proprio sulla responsabilita’ morale, perche’ poi alla fine di questo si tratta,
    se penso che e’ da -anni- che si e’ scritto/letto di cio’ che poteva accadere e spesso ricevendo in cambio un sorrisetto
    come se si stesse parlando di fascisti su marte, bene adesso siamo su marte e vorrei vedere se ci sono ancora gli stessi
    sorrisetti che si fanno a chi fa dell’ironia. la sinistra istituzionale ha sfruttato, a piacimento, un giorno si e due no
    chi ha prodotto o scritto dei quello che stava succedendo per pararsi il culo e poi a riabilitare sempre all’occorrenza
    che aveva sfanculato prima. la stessa cosa e’ successa anche tra compagn@, io mi sono sentita dire “ma ormai sei paranoica
    questi sono poche persone che in realta’ non contano nulla, solo qualche intellighenzia..”
    bene adesso c’e’ sta bella situazione di merda, da un lato spero che serva ad aprire gli occhi a qualcuno e che finalmente
    si delineino bene le varie traettorie e vorrei vedere dove si va a parare. e’ meglio sapere sempre chi si ha davanti senza tanti
    giri e piroette. devo anche dire che ormai a parlare di qualsiasi argomento si crea un atmosfera da fight club e spesso finisce
    con “i nemici dei miei nemici sono i miei amici”.. ecco questo mi fa passare qualsiasi voglia di spendere altre energie e tempo
    per star dietro a cose che alla fine sembrano beghe di condominio.. si appiattisce tutto e intanto fuori “nella vita reale” succedono
    cose come sono succese in questi giorni.
    forse bisognerebbe fermarsi un attimo a ragionare bene su quello che accade nelle strade e meno nella rete, riprendersi le strade
    e ritornare alla comunicazione umana e piu’ reale.

    baci

    babi