Mentre a Bergamo altre donne sono state caricate dalla polizia per impedire loro di manifestare dissenso, a Roma troviamo una brutta vicenda che coinvolge alcune donne lavoratrici tenute in uno stato di precarietà dal loro datore di lavoro. Si tratta della stessa istituzione religiosa che si spreca in grandi parole per fare a noi la morale e per insegnarci come vivere. L’otto marzo le lavoratrici hanno fatto un presidio di protesta. Per tutta risposta sono state "allontanate". Il 9 aprile un’altro presidio è dedicato a questo brutto fatto. Per chi volesse andare o volesse semplicemente sapere che succede, vi passo il comunicato in cui si spiega tutto. Buona lettura!
///////////
Sfruttate in nome di Dio – La ricetta dell’ORP contro precarietà e lavoro nero?! Il licenziamento per chi protesta
Presidio mercoledì 9 Aprile dalle ore 16.00 in Largo di torre Argentina, Roma
L’8 marzo, come è noto [leggi l’articolo su Liberazione e i comunicati Cobas 1 – 2],
alcune lavoratrici degli Open Bus dell’Opera Romana Pellegrinaggi
(O.R.P.) hanno denunciato la condizione di assoluta precarietà nella
quale sono costrette ad operare da anni: un rapporto di lavoro mai
formalizzato con un contratto, senza nessuna tutela e senza nessun
rispetto delle leggi vigenti in materia di rapporti di lavoro.
Per tutta risposta, l’O.R.P. anziché regolarizzare tutte le
lavoratrici in nero, ha allontanato tutto il personale senza contratto
e conferito mandato alla Società di lavoro interinale Quanta (che già
fornisce circa 20 lavoratrici) il reperimento di nuovo personale in
sostituzione di quello lasciato a casa.
La Quanta, da parte sua, ha iniziato a selezionare il personale per
l’attività di hostess di bordo, tra cui anche parte di quelle hostess
che già lavoravano senza contratto, sottoponendo tutti le “aspiranti”
hostess ad una prova scritta e orale di conoscenza della lingua
inglese.
A prescindere che è altrettanto irregolare per l’O.R.P. gestire il
servizio della Roma Cristiana con solo personale in affitto, risulta
oltretutto inaccettabile sottoporre il personale che da anni già lavora
in nero ad una prova selettiva che, tra le altre cose, è già stata
effettuata all’inizio del rapporto di lavoro direttamente
dall’Amministratore Delegato dell’O.R.P., Padre Caesar Atuire o altre
persone da lui delegate (…o l’O.R.P. vuole sostenere che i milioni di
pellegrini venissero accolti dalle “animatrici pastorali” in lingua
latina?!).
Riteniamo il tentativo di evitare la dovuta regolarizzazione di
tutto il personale che ha già operato senza contratto un’inutile
provocazione e per questo invitiamo la dirigenza dell’O.R.P. a
stabilizzare con un contratto giusto e dignitoso tutte le lavoratrici.
In tal senso, sollecitiamo un intervento a sostegno della vertenza
delle precarie dell’O.R.P. da parte degli Assessorati competenti del
Comune e Provincia di Roma e della Regione Lazio.
Da parte nostra continueremo a sostenere il percorso legale e di
lotta delle hostess della Roma Cristiana fino alla loro effettiva
stabilizzazione.
Sosteniamo tutte e tutti la lotta delle precarie dell’O.R.P.
partecipando al presidio che si terrà Mercoledì 9 Aprile dalle ore
16.00 in Largo di torre Argentina (lato libreria Feltrinelli), Roma
Roma, 4 aprile 2008 – Cobas del Lavoro Privato (aderente Cobas – Confederazione dei comitati di base)
per info: 3496946710 – 06/77591926
il prezzemolo veniva davvero usato e molte volte funzionava con gravissime conseguenze per le donne. molte sono morte per questo. in dosi massicce è altamente tossico e l’emorraggia conseguente è tremenda.
in passato si usava anche l’arsenico o altri veleni. ora hanno trovato un altro metodo: il cytotec. su questo blog ne trovi notizia.
l’altro sistema è l’ago da calza. ferri e aghi hanno la conseguenza di bucare utero, talvolta anche l’intestino. è una carneficina.
ps: certo che linko il blog 🙂
Scusa se mi infilo qui per dire una cosa OFFTOPIC, ma volevo sapere se veramente il prezzemolo può essere usato come abortivo, oppure lo si cita tra i vecchi metodi nonostante non funzioni…
ps: linka il blog subvertising!