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La violenza religiosa

Per la nostra consueta rassegna laica (visto che tono professionale oggi? 😛) iniziamo subito con l’inchiesta
che alcuni quotidiani continuano a fare sulla pillola del giorno dopo. Lo
ripeto per chi non lo sapesse ancora: la pillola del giorno dopo è un
contraccettivo d’emergenza che va preso entro le prime 72 ore dal
rapporto a rischio per impedire che gli spermatozoi facciano visita
all’ovulo e decidano di mettere su casa assieme (ovvero prima che sia
fecondato l’ovulo). Sulla prescrizione dei contraccettivi non è
prevista alcuna "obiezione di coscienza". Anzi la legge impone ai
medici di fare la prescrizione. Se non lo fanno: denunciateli [QUI per sapere come fare].

Oggi sappiamo
che è difficile averla a Pisa, Roma, Genova, Palermo, Firenze, Napoli.
Chi va in giro alla ricerca del farmaco incorre nel medico obiettore "che ti guarda e ti fa sentire la persona peggiore della terra. Che ti
dice che il bambino potrebbe comunque nascere deforme e con problemi
mentali
" o nella dottoressa che ti dice: "è un farmaco mortale e io sono contraria anche agli anticoncezionali". Balle infinite.

Tutto
ciò
è frutto dell’ingerenza della chiesa negli affari della sanità
italiana, la quale comunque è regolata dalle leggi delle stato e non
del vaticano. Quello che in questo paese accade, non diversamente dai
paesi integralisti di religione musulmana, è rappresentato dal fatto
che la religione, anzi il clero sta diventando l’unico regolatore delle
leggi e dunque delle nostre vite.

Così come nei paesi
integralisti islamici la vita delle donne è sottoposta a leggi ispirate
al volere delle loro figure religiose, anche in italia a noi viene
imposto di vivere secondo i dettami della chiesa cattolica. L’ingerenza
della chiesa cattolica negli affari che riguardano la sanità hanno per
noi gli stessi effetti che avrebbe l’influenza dei testimoni di geova
in reparti dove è indispensabile la trasfusione del sangue.

Ancora oggi il papa insiste nel definire delle "colpe gravi" l’eutanasia, l’aborto e persino il divorzio.
Il terrorismo psicologico che deriva dall’attribuzione di "colpe" è da
sempre il maggior impedimento rispetto alla assunzione di
"responsabilità". La colpa per la religione cattolica si può espiare
attraverso la "redenzione" e talvolta (come avveniva in passato e come immagine di questo passo tenderà ad avvenire anche in futuro) con l’acquisto di "indulgenze". Più di una volta la chiesa
cattolica ha giustificato genocidi e atti di tirannia gravissimi grazie
all’escamotage di quell’atto ipocrita chiamato "perdono" o addirittura
riconoscendoli come necessari perchè fatti in nome di dio.

Dio ha
assunto
forme e voleri differenti a seconda di chi si è fatto scudo di
questa invenzione mitica per assoggettare tutto e tutti sotto il proprio
potere. In termini laici invece si è sempre parlato di "responsabilità"
della scelta della maternità. Di responsabilità nel mettere fine alla
propria vita in opposizione all’accanimento terapeutico praticato
persino su chi ha chiaramente espresso la volontà di morire. Certamente
si parla di responsabilità quando si mette fine ad una relazione.

Il
divorzio
è stata un’altra grande conquista per le donne. Prima di
allora le donne venivano considerate come proprietà acquisita senza
alcun termine di scadenza. Se la donna andava via di casa perchè
maltrattata, tradita, offesa, veniva denunciata per abbandono del tetto
coniugale. Con il divorzio si è aperto tutto un nuovo capitolo che ha
rimesso in discussione il "diritto di famiglia". Si è cominciato a
parlare di responsabilità reciproche, di riassegnazione fluida dei
ruoli, di paternità responsabile. Lo stato di schiavitù senza appello
delle donne nel matrimonio poteva finalmente cominciare ad essere messo
in discussione perchè le donne potevano scegliere se restare o iniziare
una nuova vita. La stessa figura del capo famiglia scomparve e con essa
anche il potere che ne derivava (come lo ius corrigendi: il potere di correzione dato ai capi famiglia nei confronti di tutti i membri della famiglia).

Rimettere
in discussione oggi tutti i principali diritti acquisiti dalle donne,
giusto nel momento in cui invece la spinta sociale procede verso le
coppie di fatto (etero/gay/lesbo) e quindi verso una ulteriore perdita
di formalità dei legami, è l’ennesima dimostrazione che la chiesa
spinge ancora di più verso un integralismo che ci porterà ben presto a
portare burka simbolici molto peggiori di quelli indossati dalle donne
in afghanistan.

D’altronde gli effetti della arretratezza dei
governi che aderiscono agli ordini del clero (essi non chiedono: ordinano) sono visibili nei mille racconti
che parlano di america latina, ad esempio. Come succede in Perù, o in Cile dove l’aborto è illegale e l’illegalità delle interruzioni di gravidanza diventa un metodo di controllo sociale. In Cile
su 17 milioni di abitanti si calcolano 160.000 aborti illegali
all’anno. L’aborto non è consentito neppure per motivi terapeutici. La
destra ha recentemente proposto che contraccettivi come il Dispositivo
Intra Uterino (T) e il levonorgestrel (principio attivo della pillola
del giorno dopo) siano messi al bando e dunque dichiarati illegali. Le
donne cilene già combattono contro una mentalità che ancora le condanna
a livelli altissimi di violenza domestica. A questa si aggiunge quella istituzionale e religiosa.

La violenza religiosa
riassume tutte le manifestazioni ampiamente analizzate quando si parla
di violenza maschile sulle donne. Possiamo chiaramente individuare lo
stalking, la persecuzione, la molestia – anzi – il terrorismo
psicologico, la violenza fisica.

Ogni forma di costrizione cui
viene sottoposto il nostro corpo è violenza. Qualunque cosa che ci
viene imposta contrariamente al nostro parere è violenza.  Una
gravidanza imposta è violenza. Una sessualità negata o imposta è
violenza.

Non si può dire alle donne di chiarire agli uomini
che se è "no" è "no", indi per cui l’insistenza maschile e un sesso
imposto viene considerato non a caso "Stupro". Non si può dire alle
donne di ribellarsi quando gli uomini violano il loro corpo con
percosse e ferite gravi (che finiscono troppo spesso con il
femminicidio). Non si può dire alle donne che devono essere arrabbiate
e devono reagire di fronte ad ogni tentativo di costrizione legato alla
fisicità, al corpo, alla libertà di scelta per poi dire allo stesso
tempo che il corpo non ci appartiene quando si parla di gravidanza o che
addirittura il corpo non ci appartiene poi così tanto da poter
divorziare se abbiamo fatto la sfortunata scelta di sposare un uomo
violento con cui comunque non stiamo bene assieme. Non si può dire alle donne chi amare, desiderare e a quali finalità destinare la sessualità. Il mio orgasmo non è dedicato a nessun dio ma è e resta soltanto una questione privata e per averlo non devo pagare con una gravidanza non voluta.

Ogni parola del clero tesa a toglierci diritti è
violenza. Morale, psicologica, che si traduce ben presto in violenza
fisica perchè viene sollecitata, istigata. La chiesa istiga
quotidianamente alla violenza contro le donne, alla sottrazione del
nostro diritto di scelta, alla violenza omofoba contro lesbiche, gay e
trans. La chiesa rappresenta la testa di quella enorme e sgangherata
folla di "fedeli" che stuprano, picchiano, usano, abusano in termini
pubblici e/o privati, fisici, istituzionali, i corpi delle donne.

Questo
è vilipendio alla collettività femminile. Questa è istigazione
religiosa alla violenza contro le donne. Questa è la causa
dell’innalzamento dello scontro sulle questioni che ci riguardano.

Se forse sembra facile intentare una causa contro ferrara perchè
chiama assassine tutte coloro che per la legge assassine non sono
affatto, non è altrettanto facile farlo con la chiesa. E’ anche per
questo che la minuscola leggina contro l’omofobia, che pure era stata
barattata con il pacchetto sicurezza e la deportazione degli stranieri
fuori dall’italia, non è passata.

Savonarola aka ferrara invece continua il
suo tour italiano e dopo l’emilia e le marche ha puntato alla lombardia
dove gli è stata destinata un’accoglienza dissenziente e sempre festosa.

L’ultima chicca? C’e’ un uomo che ha cambiato sesso e si è fatto suora francescana.
La chiesa pare non abbia voglia di accettarla. Però questa donna sta
nel convento, prega ed è fedelissima. Secondo il principio dei vasi
comunicanti di Archimede la laicità andrebbe redistribuita nei due
contenitori principali del nostro presente. 

Forse ogni
milligrammo di libertà che ci rubano nel nostro territorio laico viene
bilanciato da un milligrammo di libertà acquisito in terra religiosa.
Speriamo sia così. Almeno tutto comincerebbe ad avere un senso.

—>>>La foto viene da Riotclitshave 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


6 Responses

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  1. gioegio says

    Riguardo alla violenza religiosa Locke aveva già previsto tutto diciamo 300 anni fa…
    http://gioegio.noblogs.org/…ranza_ferrara_aborto

  2. La Donna Cannone says

    A questo proposito vorrei rilanciare un’osservazione: fuori da qui è diverso. Siamo l’enclave papista.

    Secondo voi, perché? Chi c’è dietro oltre al vaticano?

  3. imPrecario says

    ecchecavolo doveva fare come ferrara e gelindo ferretti che si sono fatti suore francescane senza cambiare sesso!
    (anche se nn compaio ti leggo spesso:)

  4. orsarossa says

    Vi segnalo questo manuale di agitazione politica appena uscito:”Movimenti dell’ingovernabile”
    http://www.ombrecorte.it/…id=148&tipo=novita

    e questo blog:
    http://planbbureau.splinder.com

    *O

  5. FikaSicula says

    caro il Russo,
    si trattasse solo di farci pagare il nostro peccato originale non sarebbe niente.
    il controllo sui corpi femminili garantisce alla chiesa nuovi figlioli da battezzare e quindi un numero di cattolici superiore a quello dei musulmani.
    il potere della chiesa si basa su quelle cifre. niente fedeli, niente potere.
    il controllo dei corpi femminili è poi un ulteriore mezzo di controllo sociale: se le donne stanno a casa e svolgono ruoli di cura, rassegnate e stanche ma senza lamentarsi, e fanno figli, la struttura sociale che è basata su questo no va in crisi altrimenti non sanno come svolgerla.
    infatti le donne diventano sempre più precarie, non c’e’ lavoro per noi, se ce l’abbiamo guadagniamo meno, non ce la facciamo a campare, a pagare l’affitto.
    per legge stiamo tornando al tempo in cui dobbiamo dipendere dagli uomini per sopravvivere…
    e il bello è che se noi facciamo sciopero tutto il mondo si ferma. di questo hanno paura. più cresce la nostra consapevolezza più loro devono assumersi delle responsabilità. la nostra è la più grande delle schiavitù e non ci lasceranno mai affrancare da questo impunemente. 🙁

  6. il Russo says

    “Forse ogni milligrammo di libertà che ci rubano nel nostro territorio laico viene bilanciato da un milligrammo di libertà acquisito in terra religiosa.”

    Sarebbe bello pensarla così, resta sconsolante la disamina fatta su diritti che sembravano consolidati e assodati mentre le donne sono ancora qui, per l’ennesima volta, a dover sbraitare e combattere per non farseli sfilare. Continuo a chiedermi per quanti secoli ancora, e con quali altri sotterfugi, la chiesa cattolica romana cercherà di farvi pagare il vostro peccato originale: quello di essere donne.