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Firenze: l’otto marzo “Libere Tutte” saranno in piazza.


*MANIFESTAZIONE*

8 marzo ore 9.30
partenza da piazza S. Marco
arrivo in piazza Annigoni (S. Ambrogio)
musica e teatro

*PER DIFENDERE LA LEGGE 194
*PER DIFENDERE IL DIRITTO AD UNA MATERNITA’ LIBERA E RESPONSABILE
*PER RIAFFERMARE IL DIRITTO AD UNA SESSUALITA’ LIBERA E CONSAPEVOLE
*PER LA PRESENZA DELLE DONNE IN TUTTI I LUOGHI DECISIONALI
*PER LA LAICITA’ DELLO STATO*


Cosa è la 194?

Quando l’aborto era illegale le donne venivano uccise a migliaia dagli
aborti clandestini: la 194 è la legge che ha restituito alle donne la
libertà di scelta sulla maternità ed ha salvato le loro vite.


Quando è stata approvata questa legge?

La 194 è stata introdotta nel 1978; per farla cancellare le forze
politiche cattoliche e la Chiesa indissero un referendum, ma la
maggioranza delle italiane e degli italiani votò perché le donne
potessero continuare a scegliere e confermarono la validità della 194.

Cosa è successo con la 194?
Da quando è entrata in vigore la 194, grazie anche all’istituzione dei
consultori pubblici ed alla diffusione della pratica della
contraccezione, gli aborti sono diminuiti sempre di più: oggi si
praticano in Italia il 60% in meno di interruzioni di gravidanza.


Perché oggi si parla tanto di 194?

Perché la Chiesa e una gran parte delle forze politiche hanno sempre
continuato in tutti questi anni a combattere contro la 194 e contro la
libertà di scelta delle donne in materia di maternità e di aborto.
Oggi, siccome il Vaticano entra sempre di più nella vita politica
italiana e molti uomini politici appoggiano le richieste  della Chiesa per interessi
religiosi o elettorali, la 194 rischia di essere rivista o cancellata,
e la libertà delle donne rischia di essere fortemente limitata.


*LIBERE TUTTE: Appello per la manifestazione dell’8 marzo a Firenze*

Assistiamo in questi giorni all’ennesimo tentativo di riportare
indietro le lancette della società italiana. Questo tentativo colpisce
in primo luogo tutte le donne, minacciando gli spazi di libertà
conquistati dal movimento femminista, che era riuscito a scardinare
schemi oppressivi radicati, grazie ad una nuova cultura di liberazione,
di democrazia, di affermazione dei diritti individuali.

Come mai prima d’ora c’è bisogno invece della ricchezza che i movimenti
delle donne portano alla vita politica, sociale, civile e culturale,
perché solo in questo altro modo di pensare il mondo e di viverlo sta
una possibile alternativa allo stato confessionale, alle guerre, alla
globalizzazione neoliberista, a tutti gli integralismi.

L’incontrollata ingerenza della Chiesa cattolica nella sfera pubblica
ed il tentativo di conformare lo Stato laico ad una concezione
etico-religiosa costituiscono un fenomeno gravissimo che investe la
vita, la libertà e la dignità delle cittadine e dei cittadini di questo
paese.

Nella generale subalternità alle gerarchie ecclesiastiche, si torna ad
affermare un modello unico di famiglia, tradizionale e patriarcale, e
si nega legittimità al pluralismo etico e culturale, base di ogni
democrazia.

Mentre la retorica sulla vita inonda i mezzi di comunicazione, la
precarizzazione del lavoro e l’arretramento dello stato sociale rendono
sempre più difficile la condizione delle donne, limitandone di fatto la
libertà di scelta su questioni fondamentali:  la maternità,
l’affettività, la possibilità di progettare il proprio futuro.

Di fronte a tutto questo, è indispensabile riaffermare con forza il
principio dell’autodeterminazione delle donne, principio che non deve
divenire oggetto di trattativa nei programmi e nelle pratiche di
governo.

Respingiamo  in particolare i ripetuti e violenti attacchi alla legge
194 con  il tentativo di limitare la libertà di scelta in materia di
interruzione di gravidanza, anche attraverso l’inserimento degli integralisti del "Movimento per la vita" nei consultori pubblici e l’estensione dell’obiezione di coscienza anche ai farmacisti; l’obiezione del personale sanitario inoltre non può arrivare a impedire
di fatto, in alcune città e regioni, l’applicazione della legge: deve
essere garantita la presenza di medici e infermieri non obiettori in
ogni presidio sanitario.

Condanniamo inoltre l’ostinato rifiuto di introdurre la pillola RU486,
già in uso in molti paesi europei, che permetterebbe una tecnica di
interruzione di gravidanza meno invasiva.

Condanniamo questo rinnovato integralismo, specchio dei fondamentalismi
che soffocano i diritti di donne e uomini in vaste parti del mondo e
che alimentano e giustificano le guerre.

Condanniamo tutto questo come la cornice per cui gli atti di violenza contro le donne trovano giustificazione e impunità.


MANIFESTIAMO

8 marzo ore 9.30 – partenza da piazza S. Marco
arrivo in piazza Annigoni (S. Ambrogio): musica e teatro

*PER DIFENDERE LA LEGGE 194*
*PER DIFENDERE L’AUTODETERMINAZIONE DELLE DONNE ED IL DIRITTO AD UNA  MATERNITA’ LIBERA E RESPONSABILE*
*PER RIAFFERMARE IL DIRITTO AD UNA SESSUALITA’ LIBERA E CONSAPEVOLE*
*PER LA PRESENZA DELLE DONNE IN TUTTI I LUOGHI DECISIONALI*
*PER LA LAICITA’ DELLO STATO, garanzia dei diritti di donne e uomini  nelle scelte sessuali e affettive.*
*CONTRO OGNI FONDAMENTALISMO E OGNI FORMA DI VIOLENZA SULLE DONNE*  *


*Libere tutte – Firenze  per adesioni: libere.tutte@libero.it

Posted in Corpi, Fem/Activism.


One Response

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  1. loretta bartali says

    sono stata alla manifestazione. Bella! ci voleva. volevo sapere se c’è un video e dove si può trovare. grazie