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Roma, università la sapienza: Una rivoluzione laica fa desistere il papa…

frocessione
Il papa doveva andare
a fare una "lectio magistralis" alla Sapienza di Roma per l’apertura dell’anno accademico. I docenti per primi lo giudicano un evento "incongruo" e non in linea con la laicità della scienza. Le organizzazioni laiche si mobilitano e infine si organizza per quel giorno, il 17 febbraio, una Layca Frocessione.


I collettivi universitari
intanto occupano l’aula del senato accademico nel rettorato della sapienza "per ottenere l’agibilità politica dell’università e per poter manifestare contro la visita del papa all’apertura dell’anno accademico, contro gli attacchi della chiesa all’autodeterminazione delle donne, alla 194 e per la laicità dello stato".

E’ di poco fa la notizia che il papa ha desistito… 🙂

La Layca Frocessione (seguita dallo strepitoso Sapienza Queering), dopo questa "vittoria laica", resta comunque confermata come si evince dal comunicato stampa che vi copio sotto:

"Apprendiamo che il Vaticano ha "ritenuto opportuno soprassedere" alla visita del Papa all’università la Sapienza "a seguito delle ben note vicende di questi giorni".
Il coordinamento Facciamo Breccia ritiene che questa ritirata strategica di Ratzinger non faccia venire meno la necessità di denuncia dell’invadenza vaticana e pertanto conferma lo svolgimento della

LAYCA FROCESSIONE

Piazzale Aldo Moro – Roma

giovedì 17 gennaio dalle ore 12


organizzata in collaborazione con Collettivo TLGB Sui Generis, Mela di Eva, Ribellule, Collettivi universitari Romani.
Ribadiamo che Facciamo Breccia ha scelto questa modalità ironica per mettere a nudo, con un rovesciamento di immagini, l’omofobia e la misoginia vaticane.
Le gerarchie italiane da anni conducono infatti una campagna mediatica e lobbistica contro l’autodeterminazione e i diritti di tutti i soggetti non conformi al modello della famiglia patriarcale – donne autodeterminate, lesbiche, gay e trans – sfociando in veri e propri incitamenti all’odio. Le
stesse soggettività contro le quali Ratzinger, ancora prima di essere papa, aveva già dedicato numerosi documenti di stampo integralista.
Fuori dalla "Sapienza" non ci basta: vogliamo il Vaticano anche fuori dalle nostre vite.
Festeggeremo nell’occasione una grande vittoria di movimento a difesa della laicità e dell’autodeterminazione.
E ricordiamo che il 9 febbraio scenderemo di nuovo in piazza a Roma con la manifestazione No Vat, che quest’anno avrà un respiro internazionale perché se l’Italia è il laboratorio privilegiato dell’egemonia vaticana, gli effetti di questa egemonia si manifestano su scala mondiale."

Il Coordinamento Facciamo Breccia

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Seguono ancora i comunicati di La Mela di Eva, Facciamo Breccia e dei collettivi universitari della Sapienza sulla visita del papa:

NO RATZINGA, NO WOLTER. SI PARTY!

Il collettivo femminista La Mela di Eva accoglie con entusiasmo la rinuncia del santissimo Ratzinger a rovesciare l’acqua della fonte battesimale sulla Sapienza, istituzione che dovrebbe garantire un sapere critico e laico. Rilanciamo con forza le contestazioni del 17 Gennaio e la Frocessione dei diritti negati, poiché i problemi posti dalla visita di questo Benedetto XVI restano per noi, donne e lesbiche, anche a rinuncia avvenuta, l’occasione per ribadire (se non fosse bastata la manifestazione del 24 novembre contro la violenza maschile e la successiva assemblea nazionale del 12 gennaio, partecipata da ben 300 donne) il rifiuto dell’arroganza con cui gerarchie vaticane decidono sulle nostre vite.

Per noi essere riuscite a togliere la parola a chi, grazie alla connivenza delle istituzioni e dei mass media, si arroga da sempre il diritto di intervenire su questioni che non lo riguardano, non è un gesto antidemocratico, come strumentalmente si sta cercando di farlo passare, ma una reazione assolutamente legittima di chi rifiuta ogni tentativo di imporre a tutti e tutte il modello unico eterosessista e patriarcale come la famiglia, divina collocazione per tutte e tutti (che poi sia l’ambiente più fecondo di violenza maschile sulle donne evidentemente poco importa), di chi rifiuta la maternità obbligatoria e non ne può più di veder considerato il proprio corpo esclusivamente come una macchina riproduttrice, come dimostrano l’attuale legge sulla procreazione medicalmente assistita (legge 40) e i continui attacchi al diritto di interrompere la gravidanza, ora riconosciuto dalla legge 194.  Reazione legittima quella di donne, lesbiche, gay, trans che rivendicano e affermano la libertà di scelta sulla propria vita, sul corpo e sulla sessualità. 

Non ci stupisce che il corteggiatissimo sindaco di Roma, altra personalità invitata ad inaugurare l’anno accademico, sia mortificato per la rinuncia del Papa che non potrà ringraziarlo di persona per le posizioni da lui assunte recentemente, come l’apertura a un "dialogo" sulla 194, l’approvazione del pacchetto sicurezza (che usa la violenza maschile contro le donne e le lesbiche per legittimare misure securitarie e repressive) e l’indietreggiare rispetto alle unioni civili. Per tutto questo invitiamo tutte le donne e le lesbiche a partecipare  alle mobilitazioni del 17 Gennaio, per costruire una grande giornata di contestazione e di gioia.

Questa è solo un’altra tappa, sulle nostre vite e i nostri corpi decidiamo noi!

IL PAPA NON PARLA PIU’. WALTER STAI ZITTO ANCHE TU!

NO ALLA MORATORIA SULL’ABORTO,

NO AL PACCHETTO SICUREZZA.

Collettivo femminista – La Mela di Eva
 
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Comunicato di facciamo breccia

FACCIAMO BRECCIA NEI SAPERI: FUORI RATZINGER DALLE UNIVERSITÀ!

Il 17 gennaio Joseph Ratzinger è stato invitato come ospite d’onore all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università “la Sapienza” di Roma. Facciamo Breccia ritiene che tale scelta delle autorità accademiche legittimi ulteriormente l’invasione clericale in tutti gli ambiti della vita pubblica italiana, in particolare in quello dell’istruzione e formazione così come nella sanità, già fortemente presi di mira dal monarca vaticano. Al processo di confessionalizzazione della scuola pubblica, dalla materna in poi, attraverso l’imposizione del crocefisso nelle aule e i canali privilegiati per chi insegna religione si affiancano da tempo i lauti finanziamenti alle scuole private, anche religiose. In questo quadro, la presenza di Ratzinger in un luogo, l’accademia, chedovrebbe essere riservato alla elaborazione – laica! – dei saperi assume una particolare gravità.

Si tratta di un’ulteriore pesante ingerenza da parte un capo religioso in un ambito già penalizzato dalla trasformazione dei saperi in merce. Il nuovo anno solare è stato inaugurato dall’ennesimo attacco all’autodeterminazione delle donne. Allo stesso modo si vuole inaugurare l’anno accademico con l’ennesimo attacco alla laicità dei saperi? L’alternativa alla scienza asservita al profitto e alla guerra non può e non deve essere la riduzione della scienza ad “ancella” della teologia, come vorrebbe l’imperialismo culturale e ideologico delle gerarchie vaticane.Cosa dirà Ratzinger a chi frequenta l’Università? Di praticare l’obiezione di coscienza contro la scienza priva di imprimatur religioso? Non è già ciò che accade nelle università cattoliche, abbondantemente foraggiate col denaro pubblico?È a questo che mira il rettore, Renato Guarini? O forse l’invito a Ratzinger contiene implicitamente la speranza che il pastore tedesco – difensore della “sacra famiglia” e dei privilegi ecclesiastici – dia la propria benedizione al corpo baronale della Sapienza implicato nell’indagine su Parentopoli, cioè sulla spartizione dei privilegi accademici fra familiari?

Per un’istruzione pubblica, laica e partecipata, contro ogni ingerenza religiosa e ogni dogmatismo, Facciamo Breccia aderisce alle iniziative di contestazione dei collettivi universitari e partecipa alla mobilitazione con una Layca Frocessione, per denunciare questa operazione politica che ha già un grave precedente nella “lectio magistralis” sui rapporti tra fede e ragione tenuta da Ratzinger all’università di Ratisbona.
Come già abbiamo fatto in occasione della riunione decennale della Conferenza episcopale (Verona, 19 ottobre 2006), scegliamo questa modalità ironica per mettere a nudo tanto l’omofobia e misoginia delle gerarchie ecclesiastiche quanto i privilegi economici di cui gode il Vaticano.

E ricordiamo che il 9 febbraio scenderemo di nuovo in piazza a Roma con la manifestazione No Vat, che quest’anno avrà un respiro internazionale perché se l’Italia è il laboratorio privilegiato dell’egemonia vaticana, gli effetti di questa egemonia si manifestano su scala mondiale.

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Comunicato dei collettivi universitari della Sapienza

ANCORA?!?

In questo paese, in cui il clima è sempre più reazionario, familista e securitario, vede governo e chiesa andare a.braccetto; in cui il pacchetto sicurezza fa finta di risolvere il problema della violenza ma in realtà criminalizzai soggetti già marginalizzati, per di più alimentando il razzismo; in cui i d.i.c.o. , una proposta nata debole e subito accantonata, che avrebbero rappresentato solo unprimo passo verso i diritti lgbt, hanno invece suscitato reazioni fortemente contrarie evidenziando il clima omofobo di questo paese; in cui le politiche di privatizzazione limitano l’accesso ai servizi sanitari; in cui la violenza contro le donne all’interno delle mura domestiche è la prima causa di morte; in cui un referendum popolare sulla procreazione medicalmente assistita viene stigmatizzato da unacampagna del movimento sulla vita;in cui tutti i soggetti che cercano di esprimere una sessualità diversa da quella eteronormalevengono criminalizzati, oppressi, negati; in cui l’università italiana è continuamente definanziata da un governo che preferisce aumentare le spese militari, a cui si aggiungono i continui e ingenti tagli al diritto allo studio,una didattica semprepiù dequalificata volta alla formazione di soli precari e una ricerca limitata agli interessi bellici,delle aziende e dei baronati, soggetta inoltre alle influenze delle gerarchie cattoliche.

In un’università che dovrebbe essere un luogo (e lo è sempre di meno) di crescita culturale, ricerca, critica consapevole e laica il Rettore de La "Sapienza" Renato Guarini ha pensato bene di invitare per l’inaugurazione dell’anno accademico il 17 Gennaio 2008, Papa Joseph Ratzinger – come rappresentante (di chi?) contro la pena di morte-, il sindaco di Roma Walter Veltroni e il Ministro dell’Università Fabio Mussi.  

Un Papa che incarna uno dei poteri forti che fa di interiorizzazioni millenarie e moraliste la suabattaglia cattopolitica, rendendosi artefice di un forte arretramento culturale.Un Papa che, condannando secoli di crescita scientifica e culturale, afferma dogmi anacronistici quali il creazionismo, attacca il libero pensiero scientifico e ci propone l’eterosessualità obbligata. Un Papa che vorrebbe relegare la donna ai soli ruoli di madre e moglie.Un sindaco che durante il suo mandato non ha fatto altro che legittimare politiche razziste e diemarginazione, non risolvere il problema degli affitti in nero e dei prezzi esorbitanti e inaccessibilidelle case, aprire le porte dei consultori ai rappresentanti del movimento per la vita limitando ancorauna volta l’autodeterminazione delle donne. Un ministro dell’università e della ricerca che incentiva il processo di selezione dentro l’università,aumentando i numeri chiusi alle lauree triennali e generalizzandoli alle specialistiche, impedendo di fatto il completamento dei percorsi formativi.

CONTRO QUESTA INTOLLERABILE VIA CRUCIS….A tutt* quelli che vogliono e pretendono un’università pubblica e partecipata e una società laica,proponiamo che il 17 gennaio si trasformi in una giornata di contro-inaugurazione, attraversata dai nostri contenuti; una giornata comunicativa di controinformazione, di liberazione, disensibilizzazione e conflitto creativo.

Verso la NO VAT del 9 Febbraio, antifascismo-Laicità-autodeterminazione

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


8 Responses

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  1. susanna says

    pretende assolutismo di spazio e di posizioni. la religione cattolica vuole rispetto delle posizioni e delle idee altrui. si chiede di diffondere la religione cattolica ma non si deve tornare alle crociate. io sono cattolica praticante ma non credo che nella vita esista solo il bianco ed il nero. non penso che i professori volessero chiudere la bocca al papa ma semplicemente stabilire dei confini per l’ingerenza della chiesa in uno stato laico. io condivido quest’ultimo pensiero e trovo ridicolo montare scuse e pensieri di vergogna. vergnogna la devi provare te che pretendi di chiamare maiali chi la pensa diversamente. IO ABORRO I CENTRI SOCIALI MA ANCHE I CATTOLICI INTEGRALISTI COME TE. RISCOPRIAMO i colori del rispetto della pluralità delle opinioni e degli ambiti di pertinenza. Difendere la pertinenza di un ambito non vuol dire impedire al papa di parlare.
    Secondo me in Italia tutto questo casino è perchè una politca debole si inginocchia ad una persona forte che si presume trascini teste e voti.
    Quindi LASCIAMO LE POLEMICHE E RITROVIAMO IL DIALOGO E L’EQUILIBRIO DEI PUNTI DI VISTA RISPETTANDO LUOGHI, AMBITI E POSIZIONI

  2. sara says

    sogno o son desta?!..sai benissimo che questo polverone qui è nato e qui si fermerà..siamo in Italia non siamo capaci a costruire ma solo a parlare..
    l’università agli studenti?!se quelli sono gli studenti che devono prendersi l’università facciamo prima a chiuderla per sempre!Non volevano sentire il papa, potevano starsene a casa, che tanto dell’apertura dell’anno universitario non è mai fregato niente a nessuno!

  3. karlo marx says

    a 30 anni dal 68 non sarebbe male celebrare questa ricorrenza con una rinascita di consapevolezza civile. L’occasione straordinaria fornita dalla “cacciata dei papi ad avignone”, dovrebbe fare riflettere sull’opportunità di promuovere un’azione prolungata di protesta contro il potere controuniversitario impersonato dalle baronie e vassallaggi vari ( anche da parte degli studenti medesimi! ).
    Questo piccolo grande successo degli studenti romani non venga annacquato dalle solite retoriche di regime ma costituisca il la per qualcosa di più serio e definitivo: l’università ritorni agli studenti – autodeterminazione dei percorsi formativi.
    Dichiaro aperto il 2008. La Storia ci aspetta.

  4. sara says

    il problema non è credere o no…il problema è che non è proprio possibile paragonare una massa di ottusi ad un capo di stato (magari sarà ottuso anche lui..ma sempre capo di stato rimane)…che cosa avete voluto dimostrare? volere è potere..o la determinazione è tutto!
    l’unica cosa che è stata dimostrata è stata una gran faccia da culo che non ha nè arte nè parte!…solo in Italia poteva accadere!

  5. FikaSicula says

    ehm flavio forse dovresti decisamente informarti sul termine “laico”.
    hai visto da queste parti qualche musulmano? se è così dimmelo perchè me lo segno… 🙂
    da queste parti la storia della guerra delle religioni non attacca. qui abbiamo smesso di subire le crociate diversi secoli orsono…
    prova da un’altra parte.
    grazie!

  6. flavio says

    almeno il papa nn manda dei cretini kamikaze per uccidere le persone…si è bravi a criticare il papa perchè sai che nn ti accadrà niente…provate ad offendere un mussulmano(anche se nn tutti sn così)…vi porterò dei fiori sulla vostra tomba…e studiate la storia un po’ meglio e capirete che oltre le cose superficiali che sapete ce ne sono molte altre che spiegano tutto…APPROFONDITE IL VOSTRO SAPERE! SIETE SUPERFICIALI!

  7. FikaSicula says

    ahahahahahah
    ma il party s’ha da fare uguale no? :)))
    voglio assolutamente la foto con te e il tuo vestitino da lesbica trans in onore di ratzy, ti prego…
    me la metto al capezzale. 😛

  8. bimbovic says

    Noooo maledetti comunisti!
    Cosa avete fatto?
    So due giorni che cucio il mio vestitino da lesbica trans per l’arrivo di Ratzy!
    Maledetti! Per una volta che in quella merda di facoltà avevamo un party serio!!!
    No Fica… Fallo tornare,
    convincilo!
    Fallo venire!
    Santo Subito!