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L’amore, l’ipocrisia e il natale

In questo periodo ognuno ha decorato casa e negozio di rosso. No,
non sono diventati tutti comunisti. Semplicemente si sono rivestiti di
addobbi che per questioni di marketing vennero fuori dalla mente
eccelsa del pubblicitario che un bel di’ fece la promozione della coca
cola
. In sicilia babbo natale non c’e’ e se c’e’ lo vedrei molto in
difficoltà ad andare in giro al tiro di una slitta che inciampa sulle
strade senza un pizzico di neve. Potrebbe girovagare facendo
windsurf, quello si.


Ma d’altronde in sicilia
non c’entra un
tubo neppure la festa di halloween perchè per noi i morti sono buoni e
ci portano i regali la notte di ognissanti. Io da piccola aspettavo di
sentirli arrivare a sistemare il giocattolo che mi ero
meritata. Ecco. Babbo natale per noi era
rappresentato dai nostri morti. Natale era (è) una festa cattolica, c’era
la messa della nascita e da piccola ci cantavo anch’io. Ma quello era
l’unico posto dove io potessi cantare. Come cattolica ho sempre fatto
un po’ schifo ma come mezzo soprano jazz blues invece andavo che era
una meraviglia.


Dalle mie parti a natale
si gioca a carte. Si
gioca con i soldoni o con i soldini a seconda delle disponibilità.
C’era un gioco che mandava "a bbestia" (proprio con due bb) e poi c’era
il sette e mezzo, ‘u "ti vitti" (ti ho visto), la zecchinetta. A casa
mia si giocava con pochi spiccioli a molti giochi. Quelli preferiti dai
miei continuano ad essere però la scala quaranta, il macchiavelli, la
dama, gli scacchi. Un altro gioco preferito che mio padre ci proponeva
era quello del "cerchiamo una parola nel dizionario". Mio padre è un
gran lettore e ogni tanto tirava fuori una parola strana e noi gliela
contestavamo e a tavola il tempo passava tra dissertazioni linguistiche e letterarie e
scommesse da taverna. Chi arrivava prima al dizionario a verificare il
significato di quella parola vinceva la soddisfazione di aver fatto
presto. Non so quale valore avesse quel gioco in termini pedagogici. So
però che la gara dialettica, la necessità di scambio culturale e anche
l’amore per le parole nuove hanno poi condizionato tutta la mia vita. Il natale mi piaceva solo per quel tempo in più a non fare niente, a fare vacanza, a stare con i miei tra buoni profumi e le storie di mia madre. Se ci avessero dato quindici giorni di vacanza in qualunque altro periodo dell’anno sarebbe stato esattamente uguale. Se ci ripenso: ho nostalgia dei miei, laici e partigiani anticlericali, e non del natale.


A
natale, tanto tempo fa,
in sicilia, c’era una ragazzina che era incinta
e sentiva freddo. Era anche piuttosto sola e ci fu qualcuno che la
prese a calci in pancia. Glielo fecero sposare per "riparare" alla
vergogna e al disonore. Finì presto. Lei quasi in fin di vita e sua
figlia bella come un fiore. Deve a lei i natali che sono venuti successivamente. A lei
deve il coraggio di aver fatto una scelta. Di vivere, meglio. E di
storie come questa se ne potrebbero raccontare tante.


Io odio
l’ipocrisia del natale,
le coperte "offerte" dalle fatebenefratelli ai senza tetto e i panettoni con
lo spumante per i malati terminali in ospedale. Odio quel sorriso
idiota che vorrebbe dire che ci vogliamo tutti bene e che questo
stramaledetto spirito del natale dovrebbe unirci. Odio chiunque mi si
presenti vestito con quel costume rossastro. Se ne vedessi uno in
quest’istante credo che gli darei fuoco. Al vestito. Potrei anche
mandare un giro di letterine a tutte le persone che mi stanno sulle
ovaie e scegliere così queste giornate per rivelare che se uno ti sta
sulle balle, ti sta sulle balle anche a natale.

Non uscite
fuori, per carità,
non comprate regali, semmai condividete libri e
risorse, dolci fatti in casa conditi con aromi naturali. Fate l’amore e
usate le vacanze per studiare e capire, conoscere e crescere. Perchè
rincoglionirvi di cori celestiali e mascherine rosse non vi renderà
migliori. Dopo il natale ci sarà l’ultimo dell’anno che oramai è
diventato un war games de’ noiantri. La gente impazzisce, spara,
bombarda, si fa saltare in aria mani, braccia, dita. E poi insistono
nel dire che le bombe le sanno preparare solo i terroristi filo-arabi.


Ma in questi giorni tutto è
concesso. E gli uomini danno un grande esempio dell’impegno e della destrezza. C’e’ stato un uxoricidio
(l’ennesimo) condito da effetti speciali. Lui lascia lei in fin di vita, poi sgozza
il cane e infine si impicca. Ce n’e’ stato un’ altro: lui uccide moglie, suocero e poi si suicida. Ancora uno: lui spara alla moglie e poi si suicida, ancora. Tutto al prezzo di uno. Di questo stesso
"amore" familiare parla Flavia Amabile oggi sul suo blog. E’ un amore che ricordiamo per i dati istat sulla violenza di genere. Ce lo ricordiamo per quello che è successo a Loredana. Ce lo ricordiamo per quello che succede ogni giorno e di cui qui parliamo spesso. 


Perciò il mio augurio è
e resta di buone feste, anzi di BuoNe TetTe,
perchè una tetta natalizia è sempre meglio di un pacchetto sicurezza,
di un accordo sul welfare fatto sulla pelle di quegli operai che
muoiono per colpa dei datori di lavoro, è anche meglio di un qualunque
panettone clericale. E’ meglio del contratto d’affitto che di sicuro
aumenterà, del mutuo che non riusciremo a pagare perchè le banche si
chiamano banche ma sono bande di strozzini legalizzati, è meglio della
spesa che diminuirà nelle nostre case e della nostra sempre maggiore
povertà, è meglio delle bollette che aumenteranno e della crisi
energetica del cavolo sulla quale si specula ad arte per aumentare i
prezzi e pressare sull’affarone schifoso del nucleare in Italia, è
meglio dei family day e dei preti pedofili e stupratori, dei fanatici
antiabortisti e delle integraliste in cilicio, è meglio della
repressione e delle sentenze e dei proiettili che spengono e
controllano il dissenso, è meglio delle guerre per soldi, della
svendita di esseri umani (anche quella per soldi), della stronzata del
click day che rende più trendy la tratta delle badanti, è meglio delle
leggi razziali e dei provvedimenti delle sindachesse
milanesi (che devono essere in tante per pensare cose così geniali) che
non vogliono scuole con miscugli di razze. Credetemi, un BuoNe TetTe è meglio di moltissime altre cose…


BuoNe TetTe
a tutt*, allora. E che il 2008 ce la mandi buona!

Posted in Corpi, Fem/Activism, Pensatoio, Personale/Politico.


3 Responses

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  1. alieno says

    Ciao facevo surfing e mi son fermato sul tuo blog,sono anticlericale pure io e antifascista,pure io giudico il natale ormai come tutte le feste, un’ipocrisia consumistica.Però questo lo capiamo solo noi adulti è un disillusi,ma i bambini no,come te anch’io ricordo con affetto i momenti in cuila famiglia era riunita non tanto il natale in se.

    Ps.Complimenti per la tetta se è tua.

  2. FikaSicula says

    :)))
    grazie alba bella.
    buone tette anche a te!
    bacioni a tempesta… 😛

  3. alba says

    anche io non sopporto il natale
    odio le carte il color rosso con il verde
    le palle
    che palle
    il cibo ad oltranza

    buone tette
    forfait di baciozzi