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Chi ha sfruttato, ucciso e torturato non può essere beato: cattolici fedeli aggrediscono gli antifascisti

Aggiornamenti (al 29 ottobre): Per quanto riguarda i compagni e le compagne identificati/e ieri davanti alla chiesa dell'opus dei la situazione dal punto di vita giudiziario sembra sia abbastanza tranquilla, per il momento comunque non ci sono denunce.

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Aggiornamenti: Gli sviluppi sono che al termine dell'iniziativa, dopo l'aggressione dei cattolici, i carabinieri hanno identificato 6 persone. In seguito, quando ciascuno/a era sui propri mezzi, è stato fermato un furgone su cui viaggiava lo striscione e la telecamera, un compagno è ancora sotto fermo ma gli contestano solo la revisione scaduta del mezzo! [Qui le foto diffuse da un quotidiano online e QUI un post tratto da Uaar.it che racconta di un immotivato sequestro di volantini. Di seguito il comunicato di Facciamo Breccia sui fatti di ieri]

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Facciamo Breccia comunica che: "Si sta svolgendo, a Roma, davanti alla Chiesa di Sant'Eugenio, bardata nel nome dell'Opus Dei, un'iniziativa di denuncia dell'odierna beatificazione di 498 franchisti, voluta dal Vaticano nel giorno della marcia su Roma.

E' stata aperta una gigantografia di Guernica con la scritta "CHI HA SFRUTTATO, UCCISO E TORTURATO NON PUO' ESSERE BEATO", mentre sventolano le bandiere dell'antifascismo e le bandiere NO VAT. A terra vernice rossa a rappresentare il sangue versato in nome dell'antifascismo.

I fedeli usciti dalla messa, forse nel tentativo di accedere ad una futura beatificazione, stanno assalendo le e i manifestanti.

La polizia interviene.

Facciamo Breccia
, che partecipa all'iniziativa, è vicina a quanti e quante cercano di difendere l'Europa democratica nata dalle battaglie antifasciste."

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Comunicato di Facciamo Breccia, lunedì 29 ottobre:

Facciamo Breccia rivendica il sostegno all'azione compiuta ieri da un gruppo di attivisti/e di "Militant" che, sulla chiesa di S. Eugenio a Roma, gestita dall'Opus Dei e dove furono celebrati i funerali del fondatore Echevarria, hanno affisso una gigantografia della Guernica di Picasso e la scritta "Chi ha ucciso, torturato e sfruttato non può essere beato". Parimenti sostiene il volantinaggio di un nostro comunicato compiuto – in territorio italiano – da parte di simpatizzanti del nostro coordinamento, a cui la Digos ha poi sequestrato i volantini dopo aver condotto i due ragazzi in questura. Atti simbolici che hanno raggiunto il cuore e la testa di tutte e tutti coloro che lottano in Italia in nome dei valori della laicità e dell'antifascismo.

La beatificazione di 498 franchisti ("casualmente" nell'anniversario della marcia su Roma) voluta dal Vaticano è un fatto politico, che va ad inserirsi in un progetto ad ampio spettro della gerarchia d'oltre Tevere.

Con il papato Ratzinger la chiesa cattolica ha fatto un salto di qualità: priva di rappresentanti credibili "noleggiati" nei partiti collaterali, scende in campo direttamente nel nome della restaurazione di un sistema che, come nella Spagna franchista, la veda soggetto dominante (in terra, e non in cielo) e beatifica quelli che, da destra, ne difesero il potere temporale.

Facciamo Breccia denuncia la politica italiana per non aver detto nulla su questo ennesimo sdoganamento del fascismo e sul potere che il Vaticano si arroga nella riscrittura revisionista della storia.

Contro queste operazioni ideologiche rivendichiamo l'azione delle/gli antifasciste/i di Roma – etichettati dai media come autonomi, anarchici, no global – che hanno voluto difendere la memoria delle migliaia di donne e uomini che hanno lottato in Europa contro il nazi-fascismo e che sono morti per mano dei franchisti, dei fascisti, dei nazisti e nei campi di concentramento.

Allora chiediamo all'on. Folena di Rifondazione Comunista, che dichiara (su Repubblica) "non va sottovalutato il fatto che manifestazioni come quelle di ieri, oltre ad essere strumentali, possono avvelenare il clima sociale" se non crede che anche i partigiani e le partigiane abbiano avvelenato il clima sociale. Noi crediamo che lo abbia avvelenato lui votando, nella scorsa finanziaria, l'esenzione dall'ICI per le proprietà, anche a scopo di lucro, della chiesa cattolica. O anche quello non è stato un atto politico, ma solo spirituale?

A chi, come Giordano Bruno Guerri su "Il Giornale", scrive che ad essere in piazza ieri erano "probabilmente" coloro che in altre occasioni avevano urlato "Dieci, cento, mille Nassirya", rispondiamo che fuori dalla chiesa di S. Eusebio ieri c'erano gli stessi e le stesse che, in altre occasioni, hanno scandito lo slogan "10, 100, 1000 Porta Pia".

Coordinamento Facciamo Breccia

29 ottobre 2007

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—>>> L'immagine raffigura l'opera di Pablo Picasso "Guernica" 

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism.


5 Responses

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  1. FikaSicula says

    Teppaglia qui non lo dici, intanto…
    partiamoci da lì. ci sono i compagni e dei fascisti mascherati da fedeli che hanno aggredito persone che stavano democraticamente manifestando il proprio dissenso.. se tu sei uno di loro non abbiamo molto da discutere.
    po: i se vuoi godere delle belle gesta dei franchisti torturatori eccoti un bell’esempio—>>>QUI
    ciao

  2. Tommaso Farina says

    Sarebbe interessante appurare chi, secondo questa teppaglia, avrebbero torturato o ucciso i preti e le suore trucidate.

  3. FikaSicula says

    NOTIZIA ANSA

    BEATIFICAZIONE DI 498 MARTIRI SPAGNOLI, AGGRESSIONE A ROMA

    CITTA’ DEL VATICANO – Non ci sono solo i martiri che spargono il proprio sangue, ma anche coloro che nella “vita ordinaria” testimoniano “silenziosamente” ed “eroicamente” il Vangelo.

    Lo ha detto il Papa, rimarcando che “questo martirio della vita ordinaria è una testimonianza quanto mai importante nelle società secolarizzate del nostro tempo”. Benedetto XVI, prima dell’Angelus recitato davanti a circa 40.mila persone che avevano partecipato alla beatificazione di 498 martiri spagnoli, ha parlato di un “‘martirio’ incruento, che non è meno significativo, come quello – ha detto – di Celina Chludzinska Borzzka, sposa, madre di famiglia, vedova e religiosa, beatificata ieri a Roma”.

    “E’ la testimonianza eroica e silenziosa – ha rimarcato Benedetto XVI – di tanti cristiani che vivono il Vangelo senza compromessi, compiendo il loro dovere e dedicandosi generosamente al servizio dei poveri” e mostrando la “pacifica battaglia dell’amore che ogni cristiano, come Paolo, deve instancabilmente combattere: la corsa per diffondere il Vangelo che ci impegna fino alla morte”.

    BEATIFICAZIONE DI 498 MARTIRI SPAGNOLI – Uno stuolo di celebranti in abiti liturgici purpurei, presieduti dal cardinale José Saraiva Martins ha preso parte in piazza San Pietro alla cerimonia per la beatificazione di 498 martiri spagnoli uccisi negli anni 1934, ’36 e ’37. Inni sacri in spagnolo si sono levati dalla piazza mentre i celebranti prendevano posto. Il card. Saraiva, delegato dal Papa a questo rito, celebra in spagnolo. In piazza sono presenti circa 40mila persone.

    CARD.SARAIVA, MARTIRI NON SONO PER UN SOLO PAESE – “I martiri non sono patrimonio esclusivo di una diocesi di una nazione” ma al contrario “appartengono al mondo intero, alla Chiesa universale”. Lo ha sottolineato il cardinale José Saraiva Martins nell’omelia per la beatificazione dei 498 martiri” di Spagna e non spagnoli”, sia perché la Spagna è il luogo del loro martirio ma non per tutti della nascita, sia appunto per l’universalità del loro messaggio. “La santità – ha rimarcato a questo proposito il porporato – non consiste nella riaffermazione di valori comuni a tutti, ma nella personale adesione a Cristo salvatore del cosmo e della storia” e “il martirio è il paradigma di questa verità”.

    Le parole del cardinale aiuteranno il tentativo di Spagna e Chiesa spagnola di attenuare le polemiche reciproche su questa beatificazione, tentativo sostenuto dal fatto che il governo spagnolo ha inviato alla cerimonia il ministro degli Esteri Angel Moratinos, e che i vescovi spagnoli vanno ripetendo da giorni ripetendo che la maxi-cerimonia di beatificazione di 498 martiri della Guerra Civile “non è contro nessuno, e tanto meno contro Zapatero”. Quella di oggi è la più numerosa cerimonia di beatificazione nella storia della Chiesa.

    E il card. Saraiva lo ha rilevato parlando di “rilievo storico per il numero davvero ingente dei beati”. I beati provengono da 23 diverse cause, 11 delle quali avviate prima del 1960, la più vecchia nel 1948. Tra i 498 nuovi beati, ci sono due vescovi (di Cuenca e Ciudad Real), 24 sacerdoti diocesani, 462 religiosi (frati e suore), un diacono, un sottodiacono, un seminarista e sette laici. Cinque sono i nati fuori dalla Spagna: due in Francia, due in Messico e uno a Cuba.

    Tra i futuri beati, 145 al momento della morte avevano tra i 20 e i 30 anni, 107 tra i 40 e i 50 anni, 97 fra i 30 e i 40, 72 tra i 50 e i 60 anni. Ce ne sono anche 18 che avevano tra i 16 e i 19 anni, 41 tra i 60 e i 70 anni, 15 tra i 70 e i 78 anni (dei restanti tre non si conosce l’esatta data di nascita). Nel numeroso gruppo, ci sono due martiri “della persecuzione religiosa che ebbe luogo nell’ottobre del 1934”, 489 vennero uccisi nel 1936, sette nel 1937.

    PROTESTA CENTRI SOCIALI FINISCE IN RISSA CON OPUS DEI – Una protesta di un gruppo di aderenti ai centri sociali davanti a una chiesa frequentata da fedeli dell’Opus Dei a Roma e’ finita in rissa all’uscita della messa.

    Sei persone sono state fermate e identificate dai carabinieri, mentre un furgone e materiale fotografico e video sono stati sequestrati dalla polizia. Alle 11,45 aderenti al collettivo ‘Militant” e del collettivo ”Facciamo breccia”, appartenenti alla rete dei centri sociali romani, hanno esposto uno striscione davanti alla chiesa Sant’Eugenio in piazza delle Belle Arti con scritto: ”Chi ha ucciso, torturato e sfruttato non puo’ essere beato”. Insieme allo striscione e’ stata esposta una riproduzione su un pannello di due metri per cinque della Guernica di Picasso. La protesta nasce perche’ stamani il Papa ha beatificato 498 martiri uccisi in Spagna negli anni Trenta del secolo scorso. Quando i fedeli cattolici sono usciti dalla chiesa, al termine della funzione religiosa, la protesta ha provocato la loro ira. Una trentina di fedeli ha urlato e strappato lo striscione e fatto a pezzi la riproduzione del celebre dipinto.

    Secondo quanto riferito da aderenti ai collettivi, i cattolici avrebbero ”aggredito anche fisicamente i giovani e inneggiato a Franco”. A quel punto la rissa e’ stata sedata dall’intervento delle forze dell’ordine. I carabinieri, precisamente l’Ottavo Battaglione Lazio che stava andando a prendere servizio allo Stadio Olimpico, ha fermato e identificato le sei persone mentre la polizia ha bloccato il furgone dei collettivi in via Bruno Buozzi: all’interno del mezzo vi era una scala, una telecamera e una macchina fotografica con cui gli aderenti ai collettivi avevano ripreso l’intera rissa.

  4. FikaSicula says

    si silviuccia :*
    la notizia è tratta da qui:

    (AGI) – Roma, 28 ott. – Una lite tra manifestanti dei centri sociali ed alcuni fedeli usciti dalla messa e’ scoppiata davanti alla basilica di Sant’Eugenio a Roma, alle spalle di villa Borghese in viale delle Belle Arti, e 6 persone sono state fermate dai carabinieri. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, diversi ragazzi dei centri sociali avevano esposto, questa mattina, uno striscione (si tratterebbe di una gigantografia del celebre dipinto di Picasso ‘Guernica’ con la scritta “Chi ha sfruttato, ucciso e torturato non puo’ essere beato”) per protestare sulla beatificazione di 498 martiri di Spagna, proprio davanti alla basilica di Sant’Eugenio. Alcune persone, uscendo dalla chiesa e notato lo striscione, si sono dunque diretti verso i manifestanti e la situazione e’ degenerata presto in una lite. I carabinieri dell’ottavo battaglione Lazio, passati nei pressi della basilica mentre andavano a prendere servizio allo stadio, si sono accorti degli scontri in corso e sono intervenuti: 6 le persone fermate, di cui si sta occupando la stazione Flaminia, compagnia Trionfale.
    Al momento dell’intervento dei militari, alcuni manifestanti sono fuggiti con lo striscione a bordo di un furgone. La polizia poi e’ riuscita a rintracciare il mezzo, e, all’interno di esso, ha rinvenuto non solo lo striscione esposto davanti alla basilica, ma anche altri cartelli e una videocassetta con le riprese della manifestazione

  5. silvia says

    o almeno così dice repubblica:

    Da Repubblica.it
    Roma, 13:51
    MARTIRI SPAGNA: SCONTRI DAVANTI BASILICA A ROMA, 6 FERMI
    Una lite tra manifestanti dei centri sociali ed alcuni fedeli usciti dalla messa e’ scoppiata davanti alla basilica di Sant’Eugenio a Roma, alle spalle di villa Borghese in viale delle Belle Arti, e 6 persone sono state fermate dai carabinieri. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, diversi ragazzi dei centri sociali avevano esposto, questa mattina, uno striscione (si tratterebbe di una gigantografia del celebre dipinto di Picasso ‘Guernica’ con la scritta “Chi ha sfruttato, ucciso e torturato non puo’ essere beato”) per protestare sulla beatificazione di 498 martiri di Spagna, proprio davanti alla basilica di Sant’Eugenio. Alcune persone, uscendo dalla chiesa e notato lo striscione, si sono dunque diretti verso i manifestanti e la situazione e’ degenerata presto in una lite. I carabinieri dell’ottavo battaglione Lazio, passati nei pressi della basilica mentre andavano a prendere servizio allo stadio, si sono accorti degli scontri in corso e sono intervenuti: 6 le persone fermate, di cui si sta occupando la stazione Flaminia, compagnia Trionfale.