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Io a Genova c’ero e non c’ho capito un cazzo

[Appuntamento stasera al Centro Documentazione Carlo Giuliani per ricordare Genova.]

*********

Io a Genova c’ero e non c’ho capito un cazzo. Ricordo tante
cose. Il venerdì, il sabato, la notte della Diaz, le barelle che uscivano una
ad una nella notte della “Macelleria messicana”. Passavo il tempo attonita a
correre e scappare per sfuggire alle botte, ai lacrimogeni, per cercare
qualcosa da mangiare, per curare le ustioni, per cercare gli amici che non
sapevo quale fine avessero fatto, per raccogliere le cose di tutte le persone
portate a Bolzaneto tra sangue e devastazione. C’era un sacco di gente che
parlava altre lingue ma la tristezza e la paura negli occhi era la stessa.

Ho
passato tanto tempo a tentare di darmi risposte, a cercare di capire di chi
minchia era quella voce che urlava “avanti avanti avanti, indietro indietro
indietro” a noi che stavamo in mezzo ad un casino tremendo e andavamo avanti
avanti e indietro indietro come marionette. Fino a che l’andirivieni non
diventò uno scontro e poi una fuga per trovare spazi liberi, corridoi nascosti
in una città che diocane era tutta in salita. Giorni passati così a immaginare
di tutto di più perché il passaparola era l’unica cosa a rappresentare una
certezza.

Al media center c’erano i compagni conosciuti da poco. Arrivava gente
distrutta e insanguinata, preoccupata solo di riuscire a condividere le immagini
rubate a quel massacro organizzato. Testimoni coraggiosi che hanno svelato
quello che nessuno dopo tanti anni è ancora riuscito a provare con certezza su
Portella della Ginestra. Perché allora non c’erano telecamere… C’erano
infermieri e avvocati e c’era quel cazzo di elicottero che ho sognato per tanto
tempo. C'erano cosiddette case editrici alternative che dovevano stare sulla notizia rispettando i tempi di tipografia più che dell'elaborazione collettiva di un lutto assurdo. C’erano giornalisti ufficiali e c’eravamo noi per tentare di afferrare
briciole di verità mentre altri sommavano racconti e notizie e ricomponevano un
puzzle fatto di deliri di onnipotenza, di fascismo applicato, di assassinio
collettivo. Non mi è piaciuto quello che ho visto.

Non mi è piaciuto averlo
vissuto perché ha cambiato in un modo o nell’altro la mia vita. Una cosa, tra
le tante, ho preso a chiedermi negli ultimi anni: cosa c’entravo io in quelle
schermaglie da eserciti improvvisati, con parole d’ordine che vivevo con
disagio… soprattutto, perché provavo disagio? Perché l’ho provato per così
tanto tempo anche dopo? Condividere qualcosa di così grave rafforza i legami,
fa stringere solidarietà e lascia immaginare anche che fuori tutto il mondo è
cattivo, come in una catena psicologica che si autotutela e ha difficoltà a
interagire con l’esterno. Ma io non amo particolarmente le guerriglie e lo
sfoggio di tanto machismo, da qualunque parte esso si mostri. Ne dentro ne' fuori. Sola.

La legittima
difesa è una cosa differente e la questione è come realizzare una legittima
difesa senza avallare il fascismo che la polizia agisce mentre fa finta di
tenere a posto l’ordine pubblico. C’e’ chi continua a lavorare per ricostruire
una memoria collettiva e c’e’ chi si impegna a dare una mano per i processi
ancora in corso. Ma quando decideremo di dibattere sulle dinamiche di piazza e
anche del far politica di movimento senza arrivare a conclusioni del tipo  “oggi marciamo pacificamente perché vogliamo
essere eletti in parlamento”? Troppe cose non chiare e troppe parole non dette
e le giornate come queste me le vivo con rabbia perché il ricordo c’e’ tutto e
io continuo a pensare che ancora non ci capisco un cazzo.

Non ho risposte ne'
interpretazioni. Ma mi serve ed è urgente tentare di scavare e risolvere il mio
disagio. Perciò preferisco il silenzio e la solitudine all’assemblearismo dove
semplicemente si conclude con un “erano tutti brutti sporchi e cattivi e noi
abbiamo sbagliato nella gestione della piazza”. Preferisco stare a sentire,
ascolto le certezze degli altri e le misuro con i miei dubbi. Ascolto le
ricerche di verità e le metto assieme alla mia. E’ morto Carlo e ad averlo
ucciso dicono sia stato uno della mia terra, un carabiniere palermitano un po’ coglione che
forse si è trovato nel posto sbagliato, sotto il comando sbagliato, nel momento
sbagliato.

Oggi mi sento un po’ donna e vorrei parlare con altre donne per
capire che ne pensano, come l’hanno vissuta, che cosa pensano ora. A partire
giusto da questo: non ci capisco un cazzo e ancora ci sto male da fare schifo e
mi pesa ogni ferita, ogni colpo, ogni goccia di sangue, ogni urlo… e quel corpo
senza vita martoriato, insultato, dileggiato, diffamato. Io ho un grande disagio
ma Carlo è morto, molte persone sono state ferite, torturate e arrestate. E’
dura prendersi il diritto di soffrire un po’ anche per se stessi in queste
condizioni. E’ un atto di egoismo che si vive con grande senso di colpa ma il
cuore mi fa male. Oggi voglio piangere per me perché in quei giorni ho avuto
tanta paura di morire e non l’ho ancora detto a nessuno.

*********

Approfondimenti:

Processi G8  

Video della Segreteria legale del Genova Legal Forum (OP – Genova 2001) [Puoi scaricarlo da Ngvision.org

Piazza Carlo Giuliani

Supporto Legale

Indymedia Genova 

 

—>>> la discussione continua anche su Sorelle d'Italia 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


15 Responses

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  1. FikaSicula says

    Grazie a te Enrico per aver apprezzato il mio racconto. E’ una narrazione sincera di una questione che per troppo tempo mi è passata davanti secondo l’elaborazione di altri. così ho pensato di ricominciare da me e dalle mie sensazioni…
    Ciao

  2. Enrico Natoli says

    Chiedo scusa, il titolo del libro è “Genova nome per nome”… sono banalmente scivolato su Paolo Conte 🙂

  3. Enrico Natoli says

    A parte il libro “Genova per noi” di Carlo Gubitosa, che consiglio a chi non l’abbia già, credo che questo post sia uno dei testi più belli che ho letto sui giorni di Genova.
    E’ solo un’opinione personale, ovviamente. E forse la penso così perché anch’io – pur essendo uomo – sono molto stanco di machismi, di muscoli gonfi, di incapacità di dialogo.

    Grazie per aver condiviso le tue sensazioni e soprattutto per non voler partecipare al muro contro muro che avvilisce questo paese da tempo.

  4. Angela says

    Ciao,
    io non ho vissuto il g8 di persona e l’ho seguito superficialmente attraverso i media. Poi poco tempo fa sono finita su un noto sito di video e ho iniziato a guardare documenti e video che hanno sconvolto la mia esistenza. Sembrerà esagerato ma purtroppo è così. Qualcosa è cambiato dentro di me,ho pianto. Tutta quella violenza, quella cattiveria quell’accanimento hanno minato le mie sicurezze. Come hanno permesso tutto quello che è successo. Perchè non ha ancora pagato nessuno? Penso spesso a quei ragazzi massacrati alla Diaz, non riguardo più i video perkè sono colpi al cuore. Su Carlo la mia idea non è così simile a quella che hanno in tanti. Non meritaa di morire, ma forse c’è stata gente che ha passato peggio, è stata massacrata avendo le mani alzate in segno di resa, non con un’estintore in mano, gente anche anziana, impaurita. Penso che se fossi stata lì a manifestare pacificamente e mi fossi presa le botte oggi non mi sarei ancora ripresa, la rabbia è tanta non avendola vissuta di persona, immagino essendoci stata.
    Vorrei fare qualcosa, vorrei che chi ha subito quelle cose vedesse i colpevoli scusarsi e pagare per i loro reati.

  5. FikaSicula says

    Si è vero, è cambiata la coscienza o magari quelli che erano incazzati e stanchi di essere sfruttati hanno continuato ad esserlo e quelli che avevano volontà di dominio hanno continuato a farlo con metodi un po’ meno plateari e stragisti (anche se su questo ho seri ma proprio seri dubbi). In sicilia c’e’ questo santo alibi della mafia che tutto giustifica e soccorre. ogni volta che succede qualcosa si dice che è stata la mafia senza poi definire quello che è realmente. perchè la mafia sono tante mafie e non solo anzi proprio non più quella della manovalanza con coppola e lupara.
    i ragazzi di addio pizzo sono meravigliosi e io faccio il tifo per loro. 🙂
    grazie dei complimenti! sono molto contenta che ti piaccia…
    intanto guardati questo video su genova. è stato fatto dalla segreteria legale del genova legal forum puoi scaricarlo…
    ciao

  6. ilsuonatorej says

    Questa volta sono daccordo con te, tranne per una cosa:
    Sai cos’è cambiato da porcella in poi?
    La Coscienza della gente, non hanno più solo chinato la testa, ma qualk’uno la alzata e ha saputo dire basta!
    Molti di questi sono morti o non si sà che fine abbiano fatto, però il loro sangue è stata linfa vitale per un popolo che era morto dentro, pensa solo all’iniziativa di quell’associazione siciliana anti pizzo, avresti mai creduto che potesse diventare realtà?
    La verità non verrà mai a galla, è vero, ma gli esempi di questi martiri dei tempi moderni sono davanti a tutti e portano i loro buoni frutti basta saper vedere.
    un ultima cosa:
    non ti ho ancora fatto i complimenti per il blog, provvedo subito: C O M P L I M E N T I !!!!
    😉

  7. FikaSicula says

    vedi, ilsuonatorej,
    non è piaciuto neppure a me com’e’ andata. ma io prendo le distanze dalla polizia e dal suo operato. tutto il resto rimane da ragionare sulle dinamiche di lotta rispetto alle quali si può o meno condividere l’obiettivo o l’azione ma sempre di lotta politica si tratta. e a questo io dedico rispetto. i vandalismi fine a se stessi e le provocazioni fasciste sono un’altra cosa e io credo che in quelle giornate ve ne siano state davvero tante. io sono una femminista e perciò la mia ricerca va verso pratiche e azioni di lotta e dissenso che non contengano fascismi, machismi…
    probabile sia quello che dici tu: la violenza che genera violenza…
    ma circa la violenza, da dove viene, chi la genera o chi la definisce così ci sarebbe tanto da parlare e qui forse non è lo spazio opportuno per farlo…
    Da allora cos’è cambiato? Ti pongo una domanda diversa: da quando ci fu la strage di portella della ginestra cosa è cambiato? li’ c’era un’agguato premeditato di gendarmi, mafia, servizi segreti americani, feudatari, ricchi contro contadini, uomini donne e bambini che lottavano per i propri diritti e che si sono difesi come potevano ferendo qualche mafioso, lanciando pietre, respingendo gli attacchi. Avevano il diritto di manifestare e qualcuno lo ha impedito…
    Per anni si disse che era colpa loro. Poi si diede la colpa a salvatore giuliano e solo recentemente, grazie alla tenacia di uno storico in gamba, si è scoperto che dietro la storia c’erano fascisti, servizi segreti americani, anticomunisti e nobili. sono passati moltissimi anni da allora e come vedi ancora non si sa la piena verità. per conoscere la verità su genova chissà quanto tempo dovrà passare…
    grazie a te per il sereno confronto

  8. ilsuonatorej says

    Cara FikaSicula qui non si tratta di puntare il ditoo avere certezze, e come ti scrivevo nel mio post tante certezze su ki avesse la ragione non le ho.
    Quello che voglio dire la violenza alla fine genera altra violenza, se lo stato è stato costruito con la violenza, e ne vediamo i pessimi risultati, e noi lo combattiamo con altra violenza di sicuro peggioreremmo solo le cose.
    Le “Idee” che portavate al G8 erano belle buone e lodevoli, ma sono i fatti che non mi sono piaciuti.
    Di sicuro molti di voi non centrano con quella violenza, e le forze dell’ordine non sono così caste come ci vogliono far credere, ma , ripetendomi, tutto quel che è successo non doveva esistere.
    Non siamo e non eravamo in guerra civile, che poi li di civile c’era ben poco (da entrambe le parti s’intende)
    Un’ultima domanda:
    Ma da allora cos’è cambiato? quali risultati avete portato dopo quella manifestazione?
    Rinnovandoti l’augurio di tornare alla vita felice, ti saluto e ti ringrazio dell’opportunità che mi dai nel risponderti.
    ilsuonatorej

  9. FikaSicula says

    Grazie per la solidarietà.
    La rigiro a tutti gli altri che sono stati massacrati in quei giorni e a Carlo che di quel massacro è rimasto vittima.
    La città l’abbiamo trovata così. Predisposta ad essere un teatro di guerra. Era davvero surreale. Proprio vero… da film di fantascienza 😐

  10. Mari says

    Ciao, anch’io vivo a Genova e posso sottoscrivere blu. Furono giorno molto strani sia prima che durante che dopo, sembrava di stare su un’altro pianeta…….
    Enza hai tutta la mia solidarietà!

  11. blu says

    vivo a GENOVA e ho visto la citta’ prepararsi in un clima irreale , da film di fantascienza, hanno svuotato la citta’ e hanno atteso ki era giunto qui a manifestare pacificamente , il resto ki non era qui non puo’ immaginarselo !

    tre giorni di vita negata,la paura aleggio già ben prima di quei tre giorni, e la citta si svuoto’, a voi ke pacificamente arrivaste qui di nuovo il mio grazie

  12. FikaSicula says

    ciao suonatore,
    io ti posso dire che in tempo di guerra civile qualcuno attacca e qualcun’altro deve pur difendersi. E’ lo stato ad essere costruito con la violenza ed è quella aggressione che ha determinato un clima da guerra…
    di fatto i poliziotti che ci hanno terrorizzato sono tutti a spasso o promossi e invece i manifestanti sono perseguitati o addirittura criminalizzati in ogni senso.
    ci sono più verità, probabile. io infatti mi limito a dire che non ci capisco niente. se tu hai più certezze e ti senti in diritto di puntare il dito contro qualcuno buon per te…
    anche per questo però preferisco la solitudine ai confronti ideologici.

  13. ilsuonatorej says

    Non ho vissuto direttamente Il G8 ma l’ho seguito e continuo a seguirlo tramite i media.
    Non sò quanta verità ci sia in quello che mostrano, ma di sicuro ogni volta che vedo un documentario, leggo un articolo, o trovo qualcosa di inerente mi sale incorpo tanta rabbia e sofferenza.
    Cosa credevate di creare con la violenza?
    Un ragazzo è morto ma per chi?
    Una città distrutta, gente terrorizzata, immagini da campi di battaglia!
    Non è così che si crea un nuovo Mondo!
    Lo stato ha sbagliato ma neanche chi si è professato pacifista è nel giusto.
    Scusate l’intromissione ma credo che questo mondo può cambiare ma non con la violenza, da qualsiasi parte venga.
    A te mia cara blogger auguro che queste tue lacrime solitarie si tramutino in un sorriso globale per un futuro migliore.

  14. FikaSicula says

    gabri bella :)*
    che meraviglia leggerti. Grazie a te tesoro. Ti voglio bene.

  15. gabry gio says

    ciao enza….quando scrivi così….quando riesci a descrivere in tal modo il mondo che vedi e che vivi e che ti vive e che ti fa vivere, in ogni caso, (e qui smetto il giochino del “vivi”,OK!) sei superlativa…grazie gabry (CL)