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In Campania il cardinale chiamato a consigliare il consiglio regionale: lui che ne sa di donne…

Porte aperte alla regione campania. Proprio così: la Presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo ha strappato al Cardinale Sepe la promessa di partecipare ad una seduta del Consiglio regionale della Campania per discutere di politiche sociali riguardanti le donne.

Ma pare che la Lonardo e il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe discutano gioiosamente anche di sanità, sicurezza, lavoro ai giovani…

Che forma di governo è quella in cui partecipano eletti dalla gente e un tizio (di un altro stato – il vaticano – con ambasciate ovunque in tutto il mondo, peggio della Nato) rappresentante di chissacchè non eletto da nessuno?

Visto che quel consiglio è così aperto e disponibile a invitare gente: non è che potrei venire anch'io? Ho tante belle idee – io – sulle politiche sociali riguardanti le donne. Che dite, ci vediamo? Proporrei che tutt@ chiedano alla Lonardo di essere ammessi al Consiglio Regionale campano.

Di seguito copio il comunicato dell'UDI su questa penosa storia.

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Comunicato stampa
 
Napoli, 10/07/07
 
L'invito rivolto al Cardinale Sepe dalla presidente Lonardo, a partecipare ad una seduta del Consiglio Regionale della Campania "per discutere di politiche sociali riguardanti anche le donne", ha il sapore di un vero affronto a chi da anni studia, denuncia le inadempienze e le mortificazioni subite dalle cittadine nella regione, parte di un paese tra i più arretrati non solo in Europa, ma anche rispetto ad alcuni paesi di più arretrata economia.
La critica negativa che esprimiamo pubblicamente, come donne dell'UDI di Napoli, corrisponde al dissenso che raccogliamo nel contatto con le donne che firmano la nostra proposta di legge in attuazione dell'art. 51 della Costituzione "50e50 ovunque si decide".
L'invito della Presidente, non solo ci appare inopportuno, ma ci pare un segno chiaro di desiderio di restaurazione di un sistema dove il ruolo sociale della Chiesa Cattolica si esprime soprattutto nel "disciplinare e moderare le donne.
Già è stato pubblicamente denunciato da autorevoli donne di scienza, che la morale religiosa tollera e favorisce maternità e matrimoni precoci, nei quartieri più disagiati della nostra città, dove, per disattenzione colpevole della politica, spesso l'intervento sociale è interamente devoluto alle parrocchie.
Spose e madri bambine, in analogia al mondo arabo tanto demonizzato, subiscono danni fisici e svantaggi esistenziali, e spesso "nel matrimonio riparatore" incontrano o proseguono un percorso dove molestie e violenze sono "evento possibile e previsto"
La Campania è una delle regioni dove le donne vivono peggio, ed è sicuramente la regione che si caratterizza per non avere nessuna donna eletta nel Consiglio del Capoluogo. Effetto di una legge che trasforma le elezioni nel nostro paese in un sistema di investiture dirette da parte di chi già detiene il potere politico.
L'arretratezza della nostra regione coincide con il pieno controllo maschile sulla politica. Non abbiamo dubbi nell'affermare che anche le poche in posizione dirigente potranno liberare le proprie scelte dal discredito e dalla moderazione dello strapotere patriarcale in politica, attraverso il buon fine della nostra proposta di legge "50e50".
Intanto invitiamo la Presidente Lonardo a rivedere per tempo il senso e la qualità dell'invito rivolto al Cardinale, che non ha titolo né competenze per la discussione circa quella condizione femminile,   sulla quale il potere millenario delle religioni ha avuto un ruolo determinante.
 
                  L'UDI di Napoli

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.