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Made in Italy

Ho visto in questi giorni un video a mio parere semplice, comprensibile e bello che parla di migranti e lavoro. Di femminilizzazione del lavoro e di delocalizzazione di impresa. Il video ha il titolo di "Made in Italy" ed è targato dalla italiana Candida TV e dalla rumena D Media. Potete scaricarlo gratuitamente da New Global Vision, grande progetto in free software e tecnologie open source che veicola video rilasciati con licenze Creative Commons (alcuni diritti riservati), e godervelo in lingua inglese (ma è abbastanza comprensibile anche per i non anglofoni perchè molte persone del video parlano italiano).

Cos'e' la delocalizzazione? Molto in breve e banalmente sarebbe il trasferimento di sezioni produttive di una impresa in altri stati dove la stessa impresa funziona con costi minimi poiche' si eliminano spese legate a questioni di impatto ambientale, altre di tipo burocratico e ancora spese derivanti dal costo del lavoro.

Cioè: alcuni imprenditori italiani – per esempio – mantengono la sede centrale, che progetta e amministra e dirige, in Italia e spostano (delocalizzano) in Romania (ma anche in Cina e in altri posti che offrono eguali condizioni) la sezione produttiva dell'impresa, quella in cui si fabbrica il prodotto. Perchè lo fanno? Loro dicono di farlo perchè nello stato d'origine non sono sufficientemente supportati, che la loro alternativa sarebbe chiudere, che non gli conviene più restare.

Di fatto quello che succede è che chiudono fabbriche italiane mandando a casa tant* disoccupat* e riaprono in un posto dove ci sono meno tasse, spese da sostenere e dove gli stipendi da dare agli e alle operai/e sono assai inferiori a quelli che dovrebbero corrispondere in Italia. Ma non finisce qui: i bassi stipendi sono calcolati sulla base di orari di lavoro superiori a quelli accettati dai lavoratori italiani e i sindacati in quelle particolari nazioni non esistono ancora. E' una questione che riguarda tutt* ma vedrete nel video che le donne sono preferite dagli imprenditori perchè pare siano più "predisposte" a farsi sfruttare. Bello vero?

Così ci sono donne che per campare, dato che quei pochi soldi che possono recuperare da lavori di imprenditori stranieri non sono comunque sufficienti, devono ancora spostarsi e il video propone alcune interviste a donne rumene arrivate in Italia per guadagnare qualche euro in più da mandare a casa. 

Godetevi il video. Grazie a chi lo ha realizzato.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Precarietà, Vedere.