Dopo Rocky e altri meravigliosi personaggi della Vuccirìa mi tocca farvi conoscere anche il mitico Sandokan.
Di lui parlo nei miei "Racconti Palermitani" disponibili online proprio su questo blog.
Ve ne anticipo un pezzetto:
"Sandokan si esibisce nei ristoranti della Vucciria. In passato lo vedevi alla gelateria Ilardo o alle mura delle Cattive. Fa l’artista di strada. Quantomeno ci prova. Piccoletto, magro, la faccia da comico inconsapevole e gli occhi che guardano ognuno in una direzione diversa. Si muove da cantante. Si traveste per interpretare le sue canzoni. Ha la voce da singer napoletano che si prende per il culo. Raggiunge i toni alti con un falsetto da gessetto che “gratta” la lavagna. Canta una “Makalena” seguendo il motivo con parole mal pronunciate e suoni onomatopeici mal assortiti. Interpreta parodie di canzoni d’amore. Il suo pezzo forte, quello più richiesto, è quello di Sandokan. Prima di interpretarlo, si ritira in un angolo e lega alla sua testa una salviettina da cucina. Impugna con la mano destra una piccola spada-giocattolo di plastica e con la sinistra un finto microfono da Karaoke. L’attacco della canzone coincide con un breve tratto di rincorsa durante la quale egli sfodera l’arma e urla “SANDOKAAN… SANDOKAAN… “, con la ferocia e la regale dignità che caratterizzava la tigre della Malesia."
[e.p.]