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Racconti palermitani

Tanto tempo fa, quando ancora pagavamo in lire, prima delle botte a Napoli e al G8 di Genova, prima che venissero giu’ le torri gemelle di New York, io scrivevo racconti che poi erano monologhi. Cose che si prestavano a letture a più voci durante serate, cene, notti intere trascorse al chiuso o all’aperto.

Io cantavo blues e il mio amico suonava la chitarra. Jazzavo con l’altro mio amico sassofonista. Facevo da vocalist in un altro gruppo dai suoni arabeggianti che presentava belle canzoni in siciliano. Tra una jam session e l’altra ci venivano battute spontanee che ho preso ad annotare. Diventarono anche quelle divertimento, spettacolo, cabaret, spunti per improvvisazioni che purtroppo non ho potuto registrare. Palermo ancora era amministrata dal centro sinistra che da un lato consentiva speculazioni edilizie sul centro storico e dall’altro ci faceva vedere gratis il Womad di Peter Gabriel e Pina Bausch. C’era la bella cultura di piazza che invadeva i quartieri e c’erano anche le ronde della polizia per perseguitare i ragazzi che si riunivano in un paio di posti ben conosciuti.

I miei racconti piacquero ad un editore indipendente che volle pubblicarli. I testi erano No Copyright. Non avevo allora gli strumenti per metterli in rete e per troppo tempo la mia vita ha subìto traslochi e decessi di hard disk che non mi hanno permesso di recuperarli in file. Li ho riletti e alcuni mi sembrano davvero puerili, anacronistici, scritti male, inadeguati al tempo, al luogo, a me per come sono ora. Spesso non sono d’accordo con me stessa :). L’alternativa sarebbe la rimozione o la revisione. Non voglio fare ne l’una ne’ l’altra cosa. In alcuni passaggi invece ho ritrovato un pezzo della mia città che adesso non esiste più. Ambienti, locali, stili di vita, ingenuità culturali che erano proprie di quel tempo, di quel pezzo di Sicilia e di alcune meravigliose fotografie della Palermo che pochi vedevano. Vi ho ritrovato tutti gli appunti di chiacchiere tra amiche che mi hanno chiesto di raccontare come fosse roba mia. Descrizioni di donne siciliane che nulla hanno a che fare con gli stereotipi piu’ diffusi della sicilianità. Le loro relazioni, la sessualità, l’ironia, la capacità di sopravvivere alla precarietà con il sole sulla pelle e l’odore del mare nella testa. Ho ritrovato i conflitti, tutti aperti, i sessismi, le mafie, i fascismi, i pregiudizi. Molte cose sono cambiate ma, forse, alcune cose sono rimaste identiche. Buona lettura, se vi piace:

Racconti palermitani – Enza Panebianco – Malatempora

[Nota Bene: So che il formato proprietario non vi piace e non piace neppure a me, ma è un testo con note e un glossario dal siciliano all’italiano. Se lo convertivo in un file di testo semplice perdeva l’impostazione. Non so farlo altrimenti.]

Ecco, per destreggiarvi con il pdf:

Indice

Parte prima – Palermo

* Avvertenze per l’uso

* I gemelli

* Il pakistano

* Le persecuzioni

* La libreria: lettori

* Centro sociale occupato (se non fosse che c’era già qualcuno)

**Fase numero uno

**Fase numero due

* Lavori (dedicato a Ciprì e Maresco: registi di strada senza padroni ne’ fotografie a braccetto con attori famosi)

* La pulizia è una cosa seria (pizzini e numeri)

* Vademecum per il turista ignaro

**A Palermo se non ti conoscono e non ti fai rispettare…

**A Palermo l’acqua si dice “scioppettino”

**A Palermo coppa di gelato si dice “spongato”

**A Palermo una bevanda dissetante si dice “autista”

**A Palermo, se paghi…

* L’ufficio di collocamento

* L’istituto nazionale di previdenza sociale

* C’erano una volta e ci sono ancora (ovvero come si inventa una lingua parlata)

* Al minimarket

* C’e’ traffico

* L’origano e le lenticchie

* Il bambino con le scarpe da tennis

* La Vucciria

* L’avamposto

* Un tranquillo week end (a Borgo Vecchio)

* Notturno palermitano (ovvero la fauna della notte)

* I pidocchi

* Cammina, cammina… (guarda un po’ che ti vedi)

* Il funerale

* Dei mondiali, della carica della tifoseria, del traffico al Politeama e delle parolacce

* Il camper

* Diario di un pronto soccorso (poco pronto e poco soccorso: romanzo a puntate di un intervento su un occhio sbattuto)

* I pescatori

Seconda parte – Ommini, Fimmini, Figghi, Varie ed eventuali

* Al negozio

* Il vento

* C’era una volta Cenerentola

* Mouse delle mie brame

* Il valore della Pinnuzza (perché anche quello deve assurgere a dignità letteraria)

* Consigli per la vendita

* Io più o meno

* Il parcheggiatore romantico

* Donne oggetto/soggetto

* Storie di astrologie e dintorni (pensiero monobloccato di una cancro siciliana)

* Il tempo che avanza

* Voglia di marito (ovvero come si fa a riconoscere la sindrome del lavaggio della mutanda e a prevenirla) di Lavandaia Pentita

* Più sane, più belle

* Due fellatio e una sega non è amore

* Potresti dirmi, per favore di quanti centimetri deve essere il tacco del martedì?

* Alla ricerca del tappo perduto

* La mamma

* Di quando c’avevo la stitichezza, la diarrea e una lentina che mi è caduta proprio mentre stavo facendo una curva con la mia macchina

* Del talento nascosto e del patto con il diavolo (ovvero: dei deliri e delle pene)

* E sbuffava l’ultimo respiro!

* Maria e Pina

* Del raffreddore e dell’arte della seduzione maschile

* S’è perso il tampax (storia di un viaggio dentro e della nascita di un amore)

* Le avventure di Thelma, Louise, Gianfranca e Solange

* Annunci personali

* C’era un’amica

* Questionario delle donne arraggiate

* Consiglio di mamma


[e.p.]

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