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L’ape regina

Non mi piacciono le chiese. Non me ne piace nessuna. Ho qualche difficoltà con i dogmi. Religiosi, politici, baronali, accademici. Sono laica e irriverente. Sono eretica. Il mio nome è Cassandra e come la mia antenata mitologica ogni tanto prevedo il futuro e quasi sempre nessuno mi crede.

Di professione faccio la spacciatrice, solo cose naturali perché alla salute ci tengo. Ho cominciato a coltivare marijuana quando mi è scaduto il contratto a progetto. La fumavo e non avevo più i soldi per comprarla. La prima semina mi venne uno schifo. Brutti fiori, potature fatte male. Poi sono diventata brava e allora si è sparsa la voce e casa mia è diventata meta di clienti discrete.

Il mio negozio è aperto all’ora del thè. Consegna, una bevuta, due chiacchiere e via. Ogni giorno è dedicato a donne diverse. Il lunedì vengono le avvocate, il martedì le giornaliste, il mercoledì le studentesse, il giovedì le mogli, il venerdì le lavoratrici del sesso, il sabato le lesbiche, la domenica – che poi è quella che preferisco – è la giornata delle dame con l’uccello.

Non vendo agli uomini. Per principio e perché non sono altrettanto discreti. Ci provai una volta e uno provò a fottermi dicendo che gli avevo dato roba cattiva. Voleva indietro i soldi, ma la marija se l’era già fumata. Con le donne non ci sono storie. Non provano ad approfittarne. Mi rispettano e io non ho problemi.

Abito in una vecchia casa con i tetti alti e un enorme terrazzo. Sto in affitto, ma la casa costa poco perché la sto rimettendo in sesto, pezzo per pezzo. Il salone con gli affreschi è quello destinato all’ora del thè. Il pavimento è in stile con gli anni settanta. Così le tende, con enormi cerchi colorati che racchiudono altre geometrie. Ci sono tre divani, con il rivestimento a fiori e lo sfondo bordeaux. La vecchina del piano di sopra stava per gettarli via. Ho messo qualche toppa e piantato qualche chiodo e sono tornati quasi come nuovi. C’e’ un tavolo al centro, basso, di legno scuro, con un ripiano in vetro colorato di blu elettrico. Alle 5 del pomeriggio è sempre pieno di dolci, tazze, cucchiaini, zollette di zucchero, canne.

A casa mia è permesso fumare. Alcune mi chiedono di preparare tutto prima del loro arrivo, perché loro non sanno farlo. Fa parte del servizio. Ogni volta che vengono faccio anche un piccolo corso di rollaggio perché odio che le donne debbano stare con alcuni uomini solo per farsi fare una canna. Portano loro carte, cartine, tabacco. Io ci metto la passione e l’esperienza.

Tutto funziona a meraviglia, tranne per quel fatto che è successo qualche giorno fa e che potrebbe cambiare tutto.

*****

(La storia arriva presto 🙂
Ps: è una storia di pura invenzione. Ogni riferimento a fatti, cose, persone è puramente casuale.

Posted in Autoproduzioni, Corpi, Narrazioni: Assaggi, Omicidi sociali.


One Response

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  1. Clairespink says

    eccerto che ti ho linkato, mi piace il tuo blog, sei intelligente e sono argomenti interessantissimi, 🙂
    piacere chiara, !
    mi fa piacere che ti abbia fatto piacere!!!