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Bozza #Amnesty sulla depenalizzazione del sex work

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Da Abbatto i Muri:

Questa è una bozza di lavoro proposta in seno ad Amnesty International con l’intento di ragionare su un documento che opti per la depenalizzazione del sex working. QUI la versione in lingua originale tradotta da MietiTrebbia, della nostra lista Traduzioni Militanti. QUI una petizione a supporto della possibile proposta di depenalizzazione. Solo sapere che dentro Amnesty si ragiona di questo, com’era ovvio, ha scatenato infinite polemiche da parte di abolizionist*, a volte transofobi e chiaramente reazionari, che hanno messo in croce Amnesty con la solita retorica offensiva abolizionista. A me e a tante altre persone parebbe invece una proposta di buon senso. Buona lettura!

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Depenalizzazione del sex work: documento politico di riferimento

  1. Panoramica della policy

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#SexWorking regolamentato secondo il modello neozelandese

imagesDa Abbatto i Muri:

Traduzione dal documento The Licensing of Sex Work in Australia and New Zeland a cura del Dr. Thomas Crofts a del Dr. Tracey Summerfield. La parte che Elisabetta – del nostro gruppo Traduzioni Militanti – ha tradotto è quella relativa il modello della Nuova Zelanda. Per il documento intero, in inglese, potete leggerlo QUI. Buona lettura!

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Pagina 9 titolo 2: Modelli di regolamentazione pura 

A nostro avviso il New Zealand Prostitution Reform Act 2003 è il documento giuridico più efficace in termini di prostituzione. Gli altri modelli di regolamentazione australiani sono dettagliati di seguito, anche se i precetti cambiano a seconda del settore di esercizio. La questione principale sta nel comprendere che impatto questi precetti abbiano sul processo di regolarizzazione dell’attività.

Il Prostitution Reform Act 2003 della Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda il Prostitution Reform Act 2003 è stato introdotto al fine di decriminalizzare (depenalizzare) la prostituzione, chiarendo al contempo che non se ne avalla né sanziona l’esercizio e l’utilizzo. Il suo scopo è quello di creare un quadro normativo atto a proteggere i lavoratori e le lavoratrici e a garantirne i diritti umani, alla salute, alla sicurezza e a contrastare la prostituzione minorile. In Nuova Zelanda chiunque possegga un esercizio in cui si vendono servizi sessuali è tenut@ a possedere un permesso. Per “esercizio di prostituzione” si intende un servizio atto a fornire, per mezzo dell’operatore/trice o per conto terzi, rapporti sessuali a pagamento. L’operatore/trice è la persona che possiede, gestisce o controlla codesto esercizio. Secondo il PRA 2003 i cosiddetti small owner operated brothels, esercizi nei quali lavorano al massimo quattro persone che dispongono liberamente dei propri proventi svolgendo un ruolo paritario, sono attività senza ruoli di controllo e direzione (senza l’ausilio dell’operatore). I singoli lavoratori, o coloro che lavorino in attività senza operatore non sono pertanto tenuti ad ottenere il permesso di esercizio.

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#Olanda #SexWorking: dati sulla tratta non veritieri e usati a scopi politici

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Articolo tradotto da Elisabetta della nostra lista Traduzioni Militanti. Buona lettura!

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Olanda: Dati sulla tratta non reali e usati a scopo politico

di Marco Leening

Percentuale di prostitute ridotte in schiavitu’ fortemente sovrastimato

Molto spesso i media ritraggono le prostitute come una maggioranza di donne ridotte in schivitu’ e vittime della tratta. Tuttavia, chi si prendesse la briga di studiare con attenzione i dati relativi alla prostituzione nel nostro paese, scoprirebbe che la percentuale di donne schiave e’ almeno dieci volte inferiore al dato assurdo ma largamente utilizzato del 80%.

Nel 2005 l’ex memebro del partito laburista Karina Schaapman sostenne ripetutamente di fronte ai media che tre quarti delle prostitute presenti nel paese fossero in realta’ donne ridotte in schiavitu’. Lo studio a cui faceva riferimento, tuttavia, provava solamente che la maggior parte delle prostitute presenti ad Amsterdam avesse contatti di diversa natura -e soprattutto di diversa entita’- con membri della criminalita’ legata alla prostituzione. Solo alcuni di questi uomini utilizzavano la coercizione delle donne a fini prostitutivi.

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