Skip to content


Strumenti per contrastare la mistificazione antiabortista: Questo é il mio aborto!

aborto

Di questo sito  avevamo già parlato brevemente qui

Oggi invece pubblichiamo una traduzione (Grazie a Eleonora per la traduzione e a H2O per la revisione!) del testo pubblicato a fianco delle immagini che svelano il vero aspetto di un aborto, tanto lontane dalle immagini utilizzate dalla propaganda antiabortista.

Buona lettura!

Continued…

Posted in Anticlero/Antifa, fasintranslation, R-esistenze.

Tagged with , , .


Pd-Snoq: come essere “donne” (di partito) e dettare la “linea” sul femminismo

Da Abbatto i Muri:

Su la 27esimaora se la suonano e se la cantano. Una senatrice neoeletta del Pd, branco Se Non Ora Quando, dice che il femminismo ideologico (cioè?!?) andrebbe sostituito dal “femminismo pragmatico” che è stato praticato negli ultimi due anni a partire dalla piazza del 13 febbraio, nazionalista, patriottica, antiberlusconiana, escludente, discriminatoria, bipartisan, politicamente trasversale, interclassista, targata Snoq.

Nel dibattito a tratti surreale che si è scatenato sulla stessa testata c’è un minimo di indignazione e scoprono oggi, per la prima volta, chiacchierando comunque tra “storiche”, che Snoq e il Pd, quali inibitrici di movimenti femministi e stabilizzatrici di sistema, hanno fagocitato, colonizzato, normalizzato, usato, svuotato di senso, orientato e diretto anche a legittimare le donne del Pd, le candidate, tutte cose che a me, che personalmente non sono stata gregaria di nessuna Snoq, non sorprendono per niente.

Comunque sia provo a fare una sintesi degli interventi che si stanno confrontando sulla scoperta dell’acqua calda.

Valeria Fedeli, chiarendo, tra slogan e linee programmatiche del Pd, che il perno della sua battaglia sta nel conciliare il ruolo di madre e lavoratrice, scrive:

Con una classe dirigente rinnovata, le donne diventano protagoniste di una svolta storica per il Paese, svolta di cui gran merito va al Partito Democratico” – e grazie alla propaganda e al tono da comizio che galvanizza le folle ed esalta la magnificenza del ruolo femminile e del ruolo del Partito nella rinascita del Paese.

Essere femminista non significa guardarsi indietro alla ricerca di vecchie parole d’ordine (…). Essere femminista oggi significa rilanciare un senso condiviso dell’esistenza di due generi e delle differenze di genere che deve permeare società, mondo del lavoro, imprese, istituzioni.” – due generi, capito? Solo due. All’insegna della differenza. Ciò che siamo per natura, innanzitutto mamme, uteri, che devono conciliare con il lavoro. Di quali vecchie parole d’ordine parli non si capisce dato che il più vecchio concetto, che non è esattamente femminista, è quello che ha scritto lei.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Pensatoio.

Tagged with , , , .


F.A. Femministe Anonime (ode al pensiero autodeterminato)

Da Abbatto i Muri:

Qualunque esso sia.

Io non so come la vedete voi, ma credo che il femminismo per alcune sia anche un po’ come una stazione di rifornimento, un luogo in cui riposare, anche mentalmente, a partire dal quale poter agire il conflitto con la serenità che è data dal fatto che hai il tuo bel paracadute sociale, dove l’opinione altrui è importante e dove le ragioni per cui altrove ti chiamano puttana o assassina sono le stesse per cui ti giudicano umana/persona.

Il femminismo può essere linfa, ma è anche dimensione in cui non dovrebbe esistere il pensiero unico, in cui le spinte conservatrici dovrebbero essere rese vane, in cui guardi in faccia altre e altri e discuti, senza aver paura del conflitto e della differenza di opinioni, gestendo tutto in modo da andare avanti, crescere, imparare, conoscere, evolverti, un po’ di più, sempre di più.

Un punto di vista e non una barricata. Perché se te la vivi come fosse una barricata significa che, certo, hai bisogno di trarne forza per poi andare in giro per il mondo per continuare a esistere e lottare, ma significa anche che finisci nel bel mezzo di una chiesa conservatrice in cui si celebrano sante ed eroine. Così puoi dimenticare che santi/eroi sono censori autoritari normativi delle vite altrui e se lo dimentichi quel luogo che per te è spazio di libertà finisce per essere una fortezza militare a partire dalla quale ti metti a bombardare contro il nemico, senza mischiarti al mondo, tutto, se non per branchi, con il terrore di ragionare di diversità per poi sorprenderci se fuori da noi il mondo è assai diverso.

Cosa contamini del mondo se non ti lasci contaminare? Come ci si può sorprendere se le idee espresse in giro siano tanto diverse da noi se ci rifiutiamo di parlare con chi è divers@ da noi? E come si fa a parlare con chiunque, ma parlare per davvero, se si parte dall’idea che tu sol@ hai ragione e che il tuo pensiero rappresenti il tutto?

Se si perde di vista il fatto che sei parzialità tra mille parzialità, se affinché il tuo pensiero sia compreso sei diventata guardiana di una specie di tempio in cui a parte celebrare martiri, eroine e sante, non ti esponi a ragionare d’altro, se appena qualcun@ discute con il mondo, perché il mondo ce l’abbiamo attorno e bisogna e personalmente voglio discuterci, ci sono preti e sacerdotesse che prima provano a esorcizzarti per farti tornare in “te”, poi polemizzano per stabilire che la verità è solo una e imprescindibile e infine ti scomunicano, ti infamano e diffamano in pubblico e in privato additandoti come traditrice, se non si riesce a comprendere il fatto che il femminismo è tutt’altro che un luogo comodo, un alibi sociale, uno spazio in cui tu dici le cose e io me le bevo tutte solo perché sei una donna, allora avete scambiato il femminismo per una clinica, un luogo terapeutico.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Pensatoio, Personale/Politico, Scritti critici.

Tagged with , , , , .