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Le donne non si scopano. Le donne scopano

Da Sopravvivere Non Mi Basta:

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato una mozione sulle “misure urgenti per il contrasto della violenza di genere sulle donne e femminicidio”. Secondo quanto riportato in tale mozione è previsto un rifinanziamento dei centri antiviolenza, l’istituzione di un osservatorio regionale sulla sicurezza contro la violenza di genere e la convocazione di un tavolo che metta insieme tutte le associazioni e i movimenti che si occupano di violenza di genere nel Lazio.

Se da una parte non posso non prendere atto del fatto che, almeno in questa regione, qualcosa si muove rispetto alla questione del femminicidio, non posso però non farmi domande come: su quali criteri l’osservatorio farà le sue ricerche? Rientrerà, nella violenza di genere, per esempio, la violenza che le compagne subiscono durante le cariche? Verranno conteggiate le violenze subite dalle trans, che molto hanno accheffare con la violenza di genere? Con le immigrate come si fa se non posso denunciare dato che la maggior parte è priva di permesso di soggiorno? Le violenze compiute nei CIE verranno prese in considerazione? Contro la tratta si farà qualcosa? E se sì lo si farà tenendo in considerazione che vi sono alcune donne che scelgono di prostituirsi e che quindi criminalizzare la prostituzione, non facendo distingui, sarebbe un’ulteriore violenza per queste lavoratrici? Sull’aborto e soprattutto contro l’obiezione di coscienza che ostracizza l’applicazione della legge 194, rendendola talvolta inattuabile, cosa si intende fare? Inoltre c’è la questione dell’educazione sessuale nelle scuole, che sarebbe ora di inserire, ma sulla quale ho già scritto altrove tutti i miei dubbi. I problemi però sono tanti altri, c’è la precarietà, che rende impossibile a qualunque donna svincolarsi da una situazione di violenza. Se non hai indipendenza economica non vai da nessuna parte. Ma siamo in tempo di crisi e le leggi approvate dai governi precedenti hanno colpito fortemente le classi sociali più deboli e doppiamente le donne, costringendole alla conciliazione e a volte spingendole a ritornare tra le mura domestiche.

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#Egitto: golpe, rabbia, guerriglia e le donne celebrate dai media

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Da Abbatto i Muri:

A parte tutto quello che raccontavo QUI, facendo una ricostruzione di quello che è successo in Egitto negli ultimi 2 anni, ci sono le testimonianze che arrivano direttamente dall’Egitto che confermano la sensazione precisa che questo colpo di Stato egiziano sia non solo sponsorizzato ma anche palesemente edulcorato/ignorato dai Media mainstream.

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Difesa della #Pornografia: se abbiamo perso il diritto di dire Si!

41XMmIqhm+L._SL500_AA300_Da Abbatto i Muri:

In Italia il filone censorio/proibizionista antiporno e antiprostituzione si è radicalizzato, non è quasi più possibile discutere in modo sereno senza incorrere in pseudo/scomuniche, tra l’altro, essendo noi una provincia periferica del nulla dove contano le stellette baronali di inclusione al branco che certe donne si restituiscono reciprocamente, non c’è la stessa libertà che orientativamente si intravede negli Stati Uniti (e in giro per il mondo) dove i femminismi, tanti, inclusi quelli che parlano di pornofemminista e postporno (di cui trovate alcuni link in fondo a questo post), comunque interloquiscono, dove c’è spazio e capacità di gestire politicamente le differenze e il conflitto senza rimuoverlo con “unità” forzate, eccessivamente mediate, che sentono il bisogno di ostracizzare aree femministe che dicono cose che non corrispondono a certa ortodossia.

Quel filone proibizionista/censorio in Italia, invece, con le sue alleanze con paternalismi, nuove forme di espressione della cultura patriarcale e donne reazionarie e conservatrici, ha toccato le stesse punte di integralismo della Dworkin e della MacKinnon (che poi sarebbe quella che ha delineato la maniera in cui le donne devono essere viste nel diritto internazionale targato Onu). Di fatto dalla loro politica bacchettona e atroce il femminismo italico sta ereditando un sacco di brutte cose, incluso l’approccio autoritario a difesa dei diritti delle donne. Per loro tutte le donne sono più o meno vittime e se abbiamo conquistato il diritto di dire No pare invece abbiamo perso quello di dire Si. Nel senso che non esiste consensualità che basti quando c’è di mezzo una scelta delle donne che contraddice il dogma del femminismo radicale delle filo Dworkin/MacKinnon perché se loro si sentono infastidite dalla vista di una donna nuda tutte quante dobbiamo sentirci infastidite.

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