Da INFOaut (QUI una intervista che ne parla):
Pubblichiamo il comunicato diffuso stasera, 22 settembre, dal gruppo di attivisti e di sostegno agli 8 arrestati, che si sta ritrovando a radio Chaabi, a Tunisi. Il testo si riferisce all’ennesimo arresto di militanti del movimento rivoluzionario, e come consuetudine degli ultimi tempi, dei sui artisti e mediattivisti. In questo caso il ministero degli interni ha puntato contro Nejib Abidi, e il suo gruppo. Nejib, militante dell’UGET, e poi mediattivista della prima fila del movimento è stato arrestato nella sua casa dopo una perquisizione in cui la polizia ha sequestrato diversi hard disk e altri strumenti e documenti di lavoro. Negli ultimi mesi stava lavorando ad un documentario sui tunisini dispersi durante le prime traversate del mediterraneo post-Ben Ali di cui in italia ricordiamo soprattutto le atroci giornate di Lampedusa, dove la polizia italiana soffocò a manganellate la giusta rivolta di quanti erano riusciti a raggiungere l’Italia dalla Tunisia e si trovavano internati per essere deportati manu militari nel paese magrebino. Il governo islamista continua la sua campagna reazionaria attaccando in questo caso la libertà d’espressione e gli attivisti impegnati nella contro-informazione. Già domani sono attese manifestazioni di protesta sia in Tunisia che in Francia.
Seguiranno aggiornamenti… liberi tutti, libere tutte!
Nella notte tra venerdi e sabato 21 settembre 2013, verso le 4, Nejib Abidi, Yahya Dridi, Abdallah Yahya, Slim Abida, Mahmoud Ayed, Skander Ben Abid, insieme a due amiche artiste e studenti attiviste, sono stati arrestati a casa di Nejib Abidi, nel quartiere Lafayette a Tunisi.