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Poliziotto, condannato per stupro a 4 donne (gente così dovrebbe tutelarci?)

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da Abbatto i Muri:

Un poliziotto che è già stato condannato per le vicende di Bolzaneto è stato ora condannato per aver stuprato quattro donne, prostitute, fermate, portate in questura e dunque violate come soggetti ricattabili e senza via d’uscita. Potete leggere la rassegna stampa sul fatto in se’ e possiamo ragionare due minuti su quello che significa.

Poliziotto sta per tutore dell’ordine, quello al quale, previo pagamento tasse, io dovrei affidare la mia incolumità in quanto persona, donna, chiunque io sia. Ne ho visti all’opera, di suddetti del mestiere, durante il G8 di Genova e mi sono chiesta chi mai può credere alla favola dello sbirro buono che serve il popolo quando invece si tratta di un mestiere a tutela della proprietà, donne incluse intese in quanto tali.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Corpi, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


Di genitore in figli@: se si insegna solo la paura!

da Abbatto i Muri:

Ne parlavo qui e qui, mentre tentavo di dire che non bisognerebbe insegnare ai bimbi la paura dell’uomo nero, perché pregiudizi, sessismi, razzismi, sono cose che si insegnano, sennò perché si riterrebbe di poter intervenire in prevenzione con l’educazione?

Non credo che certi sentimenti siano innati e non immagino di certo che si possa demonizzare qualcheduno in virtù di visioni sempre razionali del problema. I bambini acquisiscono la cultura che dall’ambiente gli deriva.

Se un genitore passa il tempo a raccontargli che i “negri” sono una razza inferiore, lui crescerà razzista e dovrà togliersi via con molta fatica strati di tesi introiettate, giusto a partire da altri stimoli culturali che per fortuna potrebbe ricevere dalla scuola, dagli amici, da altri adulti.

Se un genitore passa il tempo a raccontargli che i “froci” sono malati, sporchi, perversi, lui crescerà omofobo e lo troveremo in giro a dirci quanto lui sia lieto di appartenere alla popolazione etero.

Se un genitore passa il tempo a dirgli che deve avere paura dei “rom”, degli “zingari”, quel bimbo troverà complicato integrarsi in una scuola in cui ci saranno anche figli di persone di etnia rom.

Se un genitore passa il tempo a dirgli che gli ebrei sono cattivi, quel bimbo crescerà antisemita.

Se un genitore passa il tempo a dire che bisogna temere il fatto che non ci si comporti da femmine o da maschi a seconda di quale sia il sesso biologico di appartenenza quel figlio crescerà con la convinzione che ci sia una differenza di genere distinta per cui si dovrà avere il terrore di ogni scelta autodeterminata e indipendente.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


Vedessi che gogne e che odio da parte di quell* che oggi difendono la #Boldrini

Davvero perciò il punto è l’odio, presunto tale, rivolto contro la Boldrini? O l’odio non è forse prassi di comunicazione simbolica e reale di quanti usano il web per brandire ragioni politiche contro chiunque? Io vedo l’odio contro le donne che criticano altre donne, gli uomini che non sono allineati, gli M5S che vengono assunti a demoni del nostro tempo, i NoTav che diventano caproespiatorio e nemico pubblico per citazione diretta di grossi quotidiani nazionali, persone che non pronunciano la narrazione antiviolenza (sulle donne) come il mainstream comanda.

Vedo l’odio di quelli/e che usano facebook per dare del bastardo o della troia a chiunque. Misogini che usano pretesti per attaccare le donne, e donne pronte con la forca che se ricordi loro che il giustizialismo è la stessa trappola che ci imprigiona ti dicono che sei complice dei violenti.

Io vedo l’odio, sistematico, in una comunicazione condita di rancore, mezze frasi, rese dei conti, gogne a danno di chiunque, dove facebook è diventato il sostituto delle istituzioni fallimentari e dunque se ce l’hai con qualcuno piazzi lì una fotografia, forse anche la via e il numero civico, dettagli privati, violando la privacy, istigando alla violenza, verbale, simbolica, fascista, metti alla sbarra, attivi branchi e squadrismi, tribunali dell’inquisizione e roghi, e nessuno dice nulla.

Non c’è una sola persona che dica che è ingiusto il metodo di comunicazione. Ingiusto eleggere chiunque a santo o demone, attivando tifoserie, scontri degni di un medioevo redivivo. Non so.

Per me chiunque si faccia veicolo di quel metodo ha torto, e non c’è ragione che tenga che possa giustificarti quando tu perseguiti, insulti, diffami qualcuno. Dunque è sbagliato che la critica politica a Boldrini diventi pretesto per chi non sa fare altro che insultare e diffamare ma sbagliato è continuare a dire che l’errore sta nell’offendere lei o le donne in quanto tali perché l’odio è metro di comunicazione. A partire dalle stesse donne, alcune, che oggi, dicono di essere dalla sua parte.

—>>>Molto di più è scritto sul post di Abbatto i Muri: Di Boldrini, demoni ed eroi, odio e tifoserie sul web

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