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Figa socializzata (finché non c’è timbro d’appartenenza!)

1377180_10201658409255137_1595250282_nDa Abbatto i Muri:

Sulla socializzazione della figa e cose simili. Discussione tra compagni e compagne di movimento/centrosociale/gruppoattivista.

Lui. Lei. Si parla di sessismo.

Secondo me quello che vi frega è la monogamia.

Frega chi?

Voi donne.

Non ho capito.

Ma si… se uno guarda un’altra fate scenate… volete l’esclusiva…

Quindi saremmo “noi” che vogliamo l’uomo in esclusiva?

Si. No. Beh. Non dico tutte… ma l’altra volta c’era B. che ha fatto una scena assurda per ‘na cazzata.

Si ma che c’entra? A parte che a me è successo esattamente il contrario, senza generalizzare, e ti potrei dire che sono gli “uomini” che dicono di voler fare i poligami ma guai se a scopare con più persone è la donna… per dire… tu… se la tua ragazza vuole fare sesso con un altro che dici?

La lascio.

E menomale che siamo “noi” che vogliamo l’esclusiva. E perché? Paura del confronto?

Continued…

Posted in Critica femminista, Pensatoio, Satira, Sessismo.


La sfilata delle donne/vittime e il nuovo matriarcato

fotoDa Abbatto i Muri:

Il brand #femminicidio funziona. Per legittimare un partito di governo, lo stesso governo che così fa dimenticare quanto di sbagliato compie sulla pelle della gente, per vendere prodotti, marchi. Funziona anche nelle sfilate di moda. Riproponendo due stereotipi in uno. Quello della vittima vittimizzata e quello della sposa, moglie, madre, utero, ruolo di cura, da tutelare. Date un’occhiata, per esempio, a questa pessima iniziativa.

Questa cosa mi ricorda una esperienza analoga. Capita di vedere partiti che ti chiedano di fare il “caso umano” in quanto vittima di violenza per mostrare i lividi al prossimo portando voti e legittimità. Ci sono partiti in cui le donne hanno esattamente questo compito: quello di realizzare iniziative al femminile in cui mostrare “casi umani”, donne oggetto, feticci che servono a portare voti utilizzando il tema della violenza sulle donne. Sono sfilate pure quelle. Sfilate in cui le donne vittime di violenza vengono usate come portatrici di un valore d’esperienza salvo essere “bannate” se non raccontano esattamente quanto vogliono tu racconti.

La loro narrazione è funzionale, dovrà comunque corrispondere e legittimare un modello paternalista e autoritario. Le vedi in fila, certe volte, intervenendo prima o dopo la deputata o la rappresentante di partito tal dei tali, che strumentalizzando la donna/oggetto/vittima poi si ferma a sciorinare il proprio punto di vista che dalla visione della testimone di cotanto dolore non dovrà essere mai smentita e dovrà essere solamente avvalorata.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


#DlFemminicidio: per la senatrice del Pd gli stereotipi sessisti sono “famigerati”!

Da Abbatto i Muri:

Emma Fattorini, senatrice Pd, alle critiche ricevute per il decreto sicurezza che mischia la violenza sulle donne al furto di rame, alla repressione contro i NoTav, al controllo preventivo e alla violazione della privacy nel web con aumento di pene per il cyberstalking, a nuove mansioni per l’esercito, alla possibilità di spendere tanti soldi per inutili ammenicoli securitari quali i braccialetti elettronici, risponde dicendo che il livello della discussione sarebbe stato “molto alto”, rivendica la messa in “sicurezza” delle donne, parla di migliorie (al peggio, il che vuol dire che non rappresentano affatto delle migliorie), parla di “compromessi”, immagino giocati sulla pelle delle donne, non è aggiornata circa il fatto che la cassazione si sia già pronunciata sulla irrevocabilità della querela stabilendo che la revocabilità non è accettabile mai, neppure per i casi meno gravi, ritiene che la questione della violenza sulle donne non sia una

semplice questione culturale, alimentata dai così detti e famigerati stereotipi che una mentalità più aggiornata e progressista supererebbe risolvendo così la questione. Purtroppo questa non è una cosa che si impara a scuola, con migliori programmi o indicazioni di comportamento più corretti. Con corsi di formazione o sensibilizzazione. La violenza sulle donne si annida nella crisi ormai avanzatissima dell’identità maschile e della difficoltà femminile a relazionarsi con essa. La donna è una vittima che, paradossalmente, è tale perché è diventata troppo forte.

Poi insiste in questa lettura autoreferenziale e conclude liquidando le critiche come “chiacchiere e lamentele dimostrative.

Continued…

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