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#MilitanteAntiporno: l’odio e l’intolleranza portano alla fine del CPO!

Untitledda Abbatto i Muri:

QUI per leggere la prima parte. QUI la seconda. QUI la terza. QUI la quarta. QUI la quinta. QUI la sesta. QUI la settima. QUI l’ottava. Buona lettura con il seguito della storia!

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Continua da qui

La mattina dopo Pinuzza e Mario The Punisher affissero all’ingresso del CPO (la sede del Comitato per la Purezza dell’Orgasmo) la lista con le donne scomunicate dal duo.

Figuravano in testa Bella, Vera, la VideoCamGirl e a seguire una intimidazione con puntini di sospensione. “chi la pensa come loro o parla con loro occuperà gli spazi che seguono e… badate bene… non vi risparmieremo alcuna punizione“.

Le volontarie del CPO osservavano il cartello sempre più spaventate. Affinché le altre si stringessero all’alleanza con Pinuzza e Mario Il Castigatore, contro le orgasmatiche impure, i due presero a illustrare le prove delle loro malefatte.

Di Bella scoprirono che un giorno era passata dalla strada dedicata all’esimio dottor Pinna, e dato che il cognome ricordava strettamente un fallo potenzialmente in erezione l’obbligo per le volontarie era di non passare mai da quella via e andare oltre.

Inoltre a Bella imputarono una correlazione stretta con un ortolano di cui scovarono azioni passate attinenti ad attività blasfeme (si masturbava nei cessi della scuola), un professore universitario con il quale Bella aveva avuto la cattiva idea di consultarsi per un esame e che aveva avuto trascorsi di relazione con una videocamgirl, una donna che a sua volta aveva osato dire “cazzo” quando le avevano pestato un piede.

Continued…

Posted in AntiAutoritarismi, Narrazioni: Assaggi, Satira.

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#SexWorkers: abolizionist* e appropriazione culturale

Nel web c’è una guerra in atto. La portano avanti le forze abolizioniste (della prostituzione) che mistificano dicendo che la tratta e la prostituzione per scelta siano la stessa cosa. Gente per lo più fanatica, che a parte gettare infamie sul mio conto, e sul conto di chiunque non la pensi come loro, stanno dicendo, ed è quello che mi interessa di più, che io mi sarei appropriata di un tema che NON mi riguarderebbe e dunque non dovrei parlarne.

Io mi relaziono sempre con le sex workers. Mi relaziono con i soggetti. Per me il personal/politico ha un preciso significato dato che io non credo al femminismo come pratica dogmatico/religiosa. Perciò non mi sostituisco alla loro voce. Rendo, per quel che posso, più visibile la LORO voce che è sempre invisibilizzata, non riconosciuta, delegittimata, diffamata e disprezzata.

Non sono affatto abituata a pontificare sulla pelle altrui immaginando di sapere io cosa è bene per loro. Lo fanno gli abolizionisti, paternalisti, le proibizioniste che disconoscono i soggetti, li diffamano, li escludono appositamente dalla discussione politica che pure li riguarda e chiunque li renda partecipi diventa di volta in volta complice di maiali, magnaccia, criminali, sfruttatori e chi più ne ha più ne metta.

Dunque, smetterò di parlarne solo se LORO mi chiederanno di smettere. Diversamente i miei spazi e la mia tastiera continueranno ad essere uno strumento che proverà a dare luce dove altri soffiano soltanto buio.

[Per inciso Pia Covre, del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, così commenta:  “Brava fai bene io sono una sex worker e avere una compagna che dà visibilità/auditorium alla mia voce mi fa piacere. Anzi io esigo che tutte le donne femministe che sanno scrivere e usare i media sostengano la lotta dei sex workers contro la pratica del proibizionismo che ci vorrebbe muti/i!“]

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Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, R-esistenze, Sex work.

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Pornografia umanitaria

Dalla nostra mailing list, Skybia scrive:

Volevo girarvi questo video
https://www.youtube.com/watch?v=eB8RtAGMClk

Probabilmente già lo sapete, si tratta del nuovo reality chiamato ‘Mission’ che andrà in onda sulla Rai a fine anno con alcuni volti noti televisivi italiani che affiancheranno gli operatori della ong italiana Intersos e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Ennesimo esempio di pornografia umanitaria, secondo me.

Qui trovate un tentativo di difendere il format da parte del direttore di Intersos che scrive: “abbiamo vissuto Mission e la stiamo vivendo come un tentativo innovativo di programma sociale per portare anche in prima serata e al vasto pubblico il tema dei rifugiati

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Posted in Comunicazione, Omicidi sociali, otro mundo, R-esistenze.