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Sciacallaggi

http://www.youtube.com/watch?v=C9kD0DRdxRA

La situazione non è cambiata, no. Fa freddo. Non c’e’ coordinamento. C’e’ una scadenza, quella si. Berlusconi si muove secondo i canoni dell’efficienza aziendale. Si finisce di scavare tra due giorni, così ha detto. Entro quella data avremo trovato tutti (maroni ha prorogato gli scavi fino a domenica, magnanimo). Se dici che è stato un successo tutti finiranno per pensare che deve essere così. Improvvisamente gli organi di stampa si sono premurati ad assottigliare la cifra dei dispersi da 250 a 15. Eppure si sa che nei paesini dei dintorni all’aquila, per esempio, c’erano tanti immigrati dei quali nessuno conosce il nome. Gente invisibile. Stanno scavando per rintracciarla? Le telecamere sono puntate sulla casa dello studente. Lì c’e’ da accertare responsabilità, è un edificio pubblico, ci sono troppi morti, i genitori ad aspettare. Giusto che si scavi fino a ritrovare l’ultima persona sepolta. Ma tutti si chiedono se il numero dei dispersi sia effettivamente di 15. Questa è la notizia che gira di voce in voce. Manca quella, quella e quell’altra. Chi lo sa. Forse sono riusciti ad andarsene. Ma guarda com’e’ combinata la casa. Come hanno fatto a uscire. Ma se hanno detto che qui non c’e’ nessuno allora non c’e’ nessuno… Intanto sulle cifre montate ad arte ci illumina Anna che a l’Aquila ha perso tutto.

Le ronde antisciacallaggio fermano gli abitanti delle case. Li interrogano. Chiedono i documenti. Per provare che stanno entrando nelle loro case a recuperare qualcosa. Gente che è uscita in pigiama e scalza avrà certamente avuto tempo di prendere carta d’identità e di accertarsi, specie se immigrata e senza permesso di soggiorno, che la residenza e il numero civico corrispondono a quella della casa crollata in quella zona della quale non si distinguono più l’inizio ne’ la fine. 

Si sorvegliano le banche, si temono rapine, ci si accerta che i debiti contratti dai terremotati siano ancora esigibili. Le insolvenze, anche in caso di disastro, non sono da archiviare. Nel frattempo, al casello autostradale chiedono il pagamento del
pedaggio agli sfollati accampati negli alberghi della costa che fanno
avanti e indietro per prendere qualcosa. I prezzi dell’acqua e della benzina nei dintorni aumentano. La generosità degli "italiani" si traduce in aumento dei prezzi.

Si specula ancora sul tema della sicurezza, quella sulle strade, non quella abitativa, per far scordare le responsabilità di chi ha realizzato strutture di cartapesta e per accantonare il problema grave e generalizzato della crisi economica, di chi ne è stato causa e dei suoi effetti sui lavoratori e sulle lavoratrici. Già si afferma di voler istituire il reato di sciacallaggio (esiste già il reato di saccheggio).
Abitudine vecchia. Risale a mussolini, quella di chiamare patriottismo il furto legalizzato di oro, beni, alimenti, agli italiani e di spostare il problema su briganti e saccheggiatori di necessità. Per i ladri di vita, quelli che producono insicurezza sul lavoro, si sono dimezzate le sanzioni (appena pochi giorni fa). L’insicurezza sul lavoro, prodotta da precarietà e licenziamenti, è compensata con l’indifferenza e le risorse sono dirottate sulle banche. Però – dopo gli stupri – si continua ad utilizzare qualunque tragico evento per spostare l’attenzione e sollecitare l’istituzione di milizie per la sicurezza.

I canali televisivi misurano entusiasticamente il terremoto in dati auditel. Più audience, più introiti pubblicitari. Lo fanno anche i giornali online. Apri repubblica e se vuoi leggere il numero aggiornato delle vittime ci trovi una signorina scosciata che pubblicizza qualcosa. Ieri si pubblicizzava una macchina. Se ti lamenti ti diranno che c’e’ crisi e che le aziende di informazione dovranno sopravvivere anche speculando sui morti e sul dolore.

Ieri sera a porta a porta, per chi ha avuto lo stomaco di vederlo, abbiamo saputo che per convalidare una teoria scientifica prima bisogna avere riconoscimenti accademici, pubblicazioni. Poi semmai quando tu dici che ci sarà un terremoto allora te la danno per buona. Se sopravvivi alla corporazione, se sei sufficientemente baronale, se hai le conoscenze giuste. Se invece sei un signore che lavora su una materia e ti considerano "nessuno" anche se grazie alle tue previsioni hai messo in salvo la famiglia, sarai guardato come si osserva un pezzente, un uomo da poco. La comunità scientifica non apre le porte alle scoperte. Quella stessa comunità che si inchina alle multinazionali, che oggi dice che l’ozono è a forellini e domani invece no, che l’italia è un colabrodo e domani invece ci puoi piazzare le centrali nucleari, che l’emissione industriale di schifezze inquinanti ti fa morire di cancro e domani invece ci puoi insaporire il ragu’. Geologi scienziati, medici scienziati, scienziati in senso generale che se oggi arrivasse leonardo da vinci o galileo galilei gli chiederebbero la laurea e ventotto pubblicazioni sulla rivista controllata dall’industria spacciatrice di energia quotata in borsa.

Nell’indifferenza generale alla camera si è discusso di decreto sicurezza/antistupri e l’opposizione ha fatto l’opposizione, forte del consenso di polizia e csm da sempre contrarie alla sottrazione dei finanziamenti ai militari e alla creazione di corpi di sicurezza "volontari" alternativi, ed è riuscita a rimandare la storia delle ronde confermando tutto il resto.

Il piano casa forse si trasforma in incentivi alla rottamazione edifici del periodo della speculazione edilizia, quella degli anni settanta-ottanta. Forse se ne parlerà un po’. Oppure no. Finirà tutto non appena il premier sarà riuscito a realizzare la pacchiana new town, l’aquila 2, accanto alla città che fu.Tanto per far sentire alle persone colpite dal terremoto un maggiore senso della perdita.

Il ponte sullo stretto si farà (appalto assegnato a Impregilo, che secondo affari italiani e ballarò – trasmissione raitre di martedì 7 aprile – sarebbe la stessa che ha realizzato l’ospedale dell’aquila), ha detto il presidente, per permettere ai siciliani di sentirsi italiani al 100%. I sardi resteranno stranieri a vita?

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Qualche anno fa a palermo ci fu un terremoto. L’epicentro era ustica. Palermo fu toccata da un 3.2 (circa) scala richter. Nulla di eccezionale. La scossa durò un minuto intero. Ancora un po’ e poco più forte e tanti edifici si sarebbero aperti in due. Qualche pezzo di casa cadde davvero.

La sicilia è strapiena di costruzioni non ristrutturate, di centri storici affollati di immigrati che pagano affitti altissimi, di case costruite negli anni dalla mafia imprenditrice, quella che investiva sul cemento, quella che demoliva ville liberty e metteva in piedi palazzoni in cemento armato. Alcune di quelle case si sono sbriciolate da sole. Ogni tanto a palermo ne cade una. Non c’e’ neppure bisogno di un terremoto per vedere implodere le case. Pare fosse usata un po’ troppa sabbia tra il cemento.

Con quello stesso materiale sono costruite strade, ponti, svincoli, uffici, scuole. L’edilizia nostrana ha regole simili dappertutto. Risparmiare sui materiali è sempre stata una modalità descritta in molte inchieste che parlavano di appalti e subappalti alle imprese mafiose. 

Se oggi in sicilia ci fosse un terremoto come quello dell’abruzzo, l’intera isola crollerebbe. Gran soddisfazione avere un ponte, se rimarrà in piedi, per raggiungere un cimitero a cielo aperto.

Dimenticavo: tra gli edifici pubblici che hanno fatto una brutta fine, oltre a tutto quello che già sapete, c’era anche il carcere.

A proposito: chi prenderà l’appalto della ricostruzione in abruzzo?

(per carità, niente dietrologie e polemiche: solo gioia, telenovelas su "l’eroe vigile del fuoco e la damigella estratta dalle macerie", e immagini del regime che manda il duce con cappello da pompiere – silvio aiutaci silvio – e sua ministra ad allietare i terremotati)

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—>>>Immagine di Bansky

—>>>Vignetta di Mauro Biani

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

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  1. anna says

    La fabbrica delle emergenze è l’unica sempre in attivo in Italia che gente che abbiamo al governo, uno che dice a ragazzetti terrorizzati di convincere le mamme and andare al mare quando poi mancheranno presto i pasti negli alberghi che i caiNANI non hanno ancora sganciato una lira, e anche all’opposizione, tutti uguali altro che storie, ma anche i cittadini non possono autoassolversi, volgiamo tutti la casa ma poi non ci domandiamo come vengono costruite, con quanto lavoro nero e morti. Circa poi gli enti al diritto allo studio che gestiscono le case degli studenti stendiamo un manto pietoso da che mi ricordi io sono sempre state fatte denunce sulla qualità degli allogi
    Spero solo il sisma non continui spero non ci sia qualche altra botta devastante e che non si sposti verso sud

  2. Vampiretta says

    A me fa tanta rabbia vedere tutto quello che vedo in tv. Il Tg1 ha fatto davvero schifo citando i dati auditel… cosa me ne può fregare a me di quanta gente li ha seguiti? E’ normale mi pare, siamo tutti preoccupati per le vite di queste persone. Non è di certo che si sta a guardare i programmi perchè sono fatti bene o perchè siano interessanti, si guarda per stare virtualmente accanto a queste persone.

    Ma perchè in Italia ci si preoccupa sempre a sciagura avvenuta? Perchè nessuno si pone domande prima, perchè nessuno fa niente perchè certe cose non succedano.

    Questa tragedia poteva essere EVITATA e non certo perchè qualcuno poteva o no prevedere il terremoto ma perchè bastava che ognuno facesse il suo lavoro, che nessuno mangiasse sulla costruzione delle case.

    Adesso però tutti pronti a gettarsi cenere sul capo e fare le condoglianze alle vittime. Dove stavamo TUTTI prima? Quanti sono quelli che sanno e si sono girati dall’altra parte?

    Scusate, ma vivendo sulla mia pelle una malattia negata dallo Stato italiano, poi di fronte a certe cose esco di testa. Sarà che riesco ad arrabbiarmi di più per ciò che succede agli altri, che per ciò che succede a me su cui sono decisamente rassegnata.

  3. g(ilda) says

    berlusca al telegiornale afferma che non saranno tollerati atti di sciacallaggio
    ma sappiamo benissimo che gli sciacalli sono loro

Continuing the Discussion

  1. mariobadino linked to this post on Aprile 8, 2009

     

     Ho avuto modo di riflettere su quanto ho pubblicato l’altro giorno in queste pagine, su una tragedia – il terremoto abruzzese – che forse avrebbe meritato toni più pacati. Non essendo in alcun modo un esperto, n…