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«No Pas-aran», battaglia delle donne contro il nuovo affido

Da Il Manifesto:

«No Pas-aran», battaglia delle donne contro il nuovo affido

di LUISA BETTI

È cominciata ieri in senato e la rete si scatena. La discussione sul ddl 957, che modifica l’affido condiviso dei minori, sta sollevando obiezioni e polemiche tra le associazioni di donne, avvocati, psicologi, operatrici sulla violenza di genere, che vedono un grave pericolo nel disegno di legge che reintroduce il concetto di patria potestà (trasformata in potestà di entrambi i genitori con il diritto di famiglia del ’75) e che darebbe una forma giuridica alla controversa «Sindrome di Alienazione parentale» (Pas) che già circola nei tribunali grazie a psicologi incaricati e periti nelle cause sull’affidamento di minori.

Su questo punto, il ddl 957 proposto da Pdl e Udc sulla potestà dei genitori (Art. 316, cc) recita che se anche «il figlio è soggetto alla potestà dei genitori sino all’età maggiore o alla emancipazione» nel momento i cui «sussiste un incombente pericolo di grave pregiudizio per il figlio, il padre può adottare i provvedimenti urgenti ed indifferibili (322)»: un potere dato al padre ma non concesso alla madre; mentre nell’art. 9 propone che «il comprovato condizionamento della volontà del minore, in particolare se mirato al rifiuto dell’altro genitore attivando la sindrome di alienazione genitoriale, costituisce inadempienza grave, che può comportare l’esclusione dall’affidamento».

Ma vediamo che cosa è la Pas di cui parla il ddl 957. Per Elvira Reale, psicologa che dirige a Napoli il Centro Clinico sul maltrattamento delle donne a Psicologia Clinica (Asl) ed è docente all’Università Federico II, «la Parental Alienation Syndrome, entrata di recente nel panorama della psicologia italiana, è oggi usata in modo acritico e senza sapere come il contesto internazionale l’abbia ridotta a scienza spazzatura. Richard Gardner (autore della sindrome morto suicida che dichiarò: «C’è un po’ di pedofilia in ognuno di noi», ndr) costruì questa malattia dicendo che quando un bambino rifiuta uno dei genitori, qualunque siano le ragioni, il genitore rifiutato è vittima dall’altro genitore che manipola il figlio». Questa malattia è stata definita nel 2003 come «non dimostrata e in grado di minacciare l’integrità del sistema di giustizia penale e la sicurezza dei bambini vittime di abusi» dai procuratori americani Erika Rivera Ragland e Hope Fields sulla NDAA’s American Prosecutors Research Institute; e nel 2010 l’Associazione neuropsichiatrica spagnola (AEN) ha raccomandato ai suoi iscritti di non utilizzarla poiché «non ha alcun fondamento scientifico e presenta gravi rischi nella sua applicazione in tribunale».

Sebbene nel 2006 sia stato introdotto l’affido condiviso anche in Italia, che presuppone una giusta mediazione dei conflitti quando una coppia si separa, a volte sussistono casi, come violenza domestica, in cui un giudice ordina l’affido esclusivo al genitore non abusante. Ma cosa succede se il genitore abusante si appella alla Pas? «La pericolosità di questa teoria – spiega Reale – è che la falsità scientifica viene finalizzata a sollevare dalle accuse di abuso sui minori i partner, una pratica corrente nei tribunali dove i genitori maltrattanti si difendono obiettando che le accuse sono frutto di manipolazione, e dove si prevede una sola cura: imporre al minore il genitore alienato». In Italia, dove i dati parlano di un’elevata percentuale (70-87%) di violenza domestica rendere la Pas legale sarebbe una condanna per molte donne che non denuncerebbero più la violenza per paura di perdere i bambini. «Nei tribunali italiani – dice Rossella Santi, avvocata dello sportello della Casa internazionale delle donne ed esperta di diritto di famiglia – spesso quando i bambini si rifiutano di vedere il genitore maltrattante, si ricorre alla Pas, che viene usata anche per avere la domiciliazione del bambino presso il genitore rifiutato, che di solito, almeno da noi, è il padre».

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Posted in Misoginie, Omicidi sociali, Pas, R-esistenze.


One Response

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  1. lahire says

    Questa malattia è stata definita nel 2003 come «non dimostrata e in grado di minacciare l’integrità del sistema di giustizia penale e la sicurezza dei bambini vittime di abusi» dai procuratori americani Erika Rivera Ragland e Hope Fields sulla NDAA’s American Prosecutors Research Institute;

    mai procuratori USA sono esperti di medicina ?
    E cosa significa che Gartner è morto suicida ?
    Più che una confutazione della malattia, sembrano affermazioni prive di qualsiasi validità scientifica