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Da Giugliano alle sex workers: “scopriti… ma non troppo”!

Sapevo che prima o poi questo collage sarebbe stato utile. Direttamente dalla marcia #prolife eccovi i culi per la vita, assieme alle tette, alle orecchie, alle unghie, alle mani, piedi, caviglie, spalle, eccetera, che hanno popolato il web nella giornata del 13 maggio.

Perché tirarli fuori again? Perché (grazie a Monica per la segnalazione!) a Giugliano il sindaco ha emesso una ordinanza per il rispetto del pubblico “decoro” sanzionando le prostitute che si vestono in abiti succinti. Perché sarebbero le prostitute il problema di ordine pubblico (difatti uccise in quantità da clienti assassini anche quest’anno) e non gli stupratori, gli assassini, i pedofili, gli stronzi, i sessisti e i fascisti moralisti che  stabiliscono norme repressive per la sessualità delle donne, imprigionando i nostri corpi perché quanto succede sarebbe sempre colpa nostra.

Il sindaco riceve letterine di lamentela e provvede a mettere un burqa alle donne che svolgono un mestiere alla luce del sole. Ed è chiaro che se una simile ordinanza fosse estesa a tutte le donne, dato che questo è un problema che riguarda tutte, significherebbe che tutte le donne vestite in modo non adeguato alle regole dell’amministrazione comunale sarebbero colpevoli di qualunque cosa.

Da quando una amministrazione comunale può decidere sull’abbigliamento delle donne? Che razza di regola è questa? Ma non si diceva che questa fosse la modalità tipica di paesi di altra cultura? Capite qual è il precedente che si realizza con ordinanze di questo genere?

Puoi scoprire le cosce solo se devi intrattenere il pubblico maschile in tv e se devi far guadagnare i pappa prestando il corpo nei manifesti pubblicitari. Perché quei manifesti non realizzano distrazione  per gli “automobilisti”. Ché poi, ‘sti automobilisti, saranno mica clienti? E se le prostitute si mettono il burqa dite che non rallentano lo stesso a contrattare?

Vogliamo fare un altro corteo di svestite e svestiti a determinare incidenti di percorso sul web? E vediamo se qui qualcuno osa fare una ordinanza per coprirci la carne…

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Critica femminista, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Mary says

    Se uno vede una donna in abiti succinti non è detto che va a comprare..quel discorso sembra quello della minigonna e lo stupro: la colpa è della donna che provoca….

  2. Mary says

    Invece in tv e nei cartelloni pubblicitari sì….
    Siamo alle solite, le donne non sono libere di controllare da sole il proprio corpo che gira e rigira sono punibili loro e mai chi le induce in schiavitù. Infatti lui di chi si occupa? fa la crociata alle donne che si vestono come cavolo vogliono ma non si impegna a combattere il racket..che schifo…molto diversi dalla Svezia che sanziona SOLO il cliente (e sfruttatore) perché appunto la colpa è sua che aumenta lo sfruttamento e non la prostituta che lo subisce…

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