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#Repubblica, i/le No Tav e il ministro alle premonizioni

Repubblica ci si mette d’impegno. Sempre più addentro nell’attività di investigazione sul terribile mondo dei black bloc. Ora realizzano una mappa che contiene anche quegli sgarrupati del comitato dei condomini della palazzina A vicino casa mia. Ci sono un sacco di vedove e vestono abitualmente di nero, bardatissime, a messa la domenica e con le calze spesse 40 denari pure d’estate.

Hanno titolisti con i controcazzi a Repubblica, cosa credete, l’articolo parla di culi tondi e nel titolo scrivono “Tra i No Tav (forse) ci sono tanti culi tondi”. Al largo del polo nord, più in là dei fiordi, all’iceberg numero 4, scala B, i pinguini fanno a botte e Repubblica titola “I No Tav sono abituati al freddo e dunque (per affinità climatiche) (forse) fanno a botte pure loro”.

Cioè, mi pare evidente che c’è un titolista stanco, probabilmente sottopagato, che oramai gli si è incantata la tastiera e che per ogni titolo fa copia e incolla seguendo lo stesso itinerario pigro del ministro Maroni.

Noi siamo fondamentalmente delle sentimentali e ci preoccupiamo delle condizioni di salute dei lavoratori in genere e dunque rivolgiamo a tutta la popolazione un appello affinché si sblocchi quel povero cristo che è ibernato in uno stanzino e che tra uno scaccolamento e una defecazione riceve in silos, lungo un condotto sotterraneo, gli articoli da impaginare e poi, come un qualunque Winston Smith, tenta di darci un segnale.

Perché questi, ragazz*, sono segnali di richieste di aiuto, questa persona ha veramente bisogno di essere liberata. Facciamo qualcosa, vi prego.

Gli altri soggetti, della cui condizione siamo molto preoccupate, sono i nostradamus nostrani, quelli che sostituiscono le visioni mistiche alla lettura dei fatti reali.

C’è tutto un gruppo di strani personaggi in preda a crisi mistica che li vedi a contemplare un punto fisso dell’universo – in stile precog – e dire “Domenica, alla manifestazione No Tav accadrà qualcosa…”. La mano tende verso l’alto, sguardo rapito e la visione svanisce.

Siamo nel campo della politica evocativa. L’evocazione di ‘sti cazzi che fa parte dell’attività del ministero alle premonizioni. Non sono precisissimi, eh, qualche volta dicono certe minchiate che non vi dico, ma la perfezione è un obiettivo e loro intanto si allenano. Giocano a tiro a segno, c’hanno un poligono apposta per sparare cazzate.

Acchucchiano sempre malafiùre (Trad: Collezionano figure di merda) ma in generale si divertono.

Hanno a disposizione un esercito, pagato con quella strana entità che si chiama “soldi pubblici” che mandano a verificare le premonizioni, e che hanno licenza di fare blocchi preventivi.

Domenica succederà qualcosa alla No Tavripete il ministro alle premonizioni e noi siamo sicure che succederà qualcosa. Ci saranno un sacco di omini in divisa che giocheranno a “chi non spara, valsusino è“.

Non si tratta neanche più di strategia della tensione. Siamo proprio alla fantascienza. Ad evocare uno scenario del genere non sarebbe riuscito neppure Orwell o Philip K. Dick (leggeteli, se vi capita!).

Insomma, domenica c’è la manifestazione No Tav, premonizioni o meno ci sarà tanta bella gente che lotta per tanti buoni motivi. Se succede qualcosa che ha a che fare con manganelli, legnate, lacrimogeni e affini, ringraziamo il quotidiano La Repubblica, altri quotidiani che vi lasciamo immaginare e ringraziamo particolarmente il Ministro alle mistificazioni premonizioni.

Baciamo le mani… e sempre viva Santa Rosalia!

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze, Satira.