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La lotta alla violenza sulle donne privata del sostegno pubblico

Vi avevamo già parlato del Centro Lanzino a Cosenza che aveva chiuso per mancanza di fondi. Ed è questo un punto grave con il quale si scontra la lotta contro la violenza sulle donne. Il bla bla bla di governo e regioni alla fine si frantuma miseramente con la totale assenza di sostegno alle iniziative reali che sono assolutamente necessarie in qualunque territorio per realizzare punti di riferimento di pubblica utilità che ciascuna donna, ragazza vittima di violenza può raggiungere per chiedere aiuto e salvarsi la vita.

La prima cosa che ha fatto l’attuale governo è quella di sottrarre fondi (20 milioni di euro) alla lotta contro la violenza sulle donne. Diversamente da quello che la maggioranza di governo sembrerebbe orientata a fare dopo la presentazione di diversi disegni di legge in favore dei padri separati alcuni dei quali – vedi il ddl 2524 – esplicitamente chiedono il sostegno economico (in un caso di 50 milioni di euro all’anno) per i centri di mediazione familiare realizzati su chiara ispirazione di filosofie che mirano allo smantellamento delle strutture già acquisite (consultori e centri antiviolenza) per sostituirvisi con un approccio prettamente schierato in favore di uomini old style.

Nelle regioni la questione non cambia se è vero che in sicilia [1] [2] i padri separati chiedono che i centri di mediazione familiare funzionino a carico dell’amministrazione pubblica previo smantellamento dei consultori e se è vero, come dicono le donne calabresi che il bando relativo al sostegno dei centri antiviolenza e delle case rifugio in difficoltà non è stato emanato. Perciò le Donne Calabresi in rete propongono l’invio di un fax che solleciti tale emanazione.

Dal blog Sud De-Genere:

Tenuto conto che, il 30 settembre 2010, in Calabria sono scaduti i tempi di emanazione del bando relativo all’applicazione della legge regionale 20 di agosto 2007 (Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà),

Una delle proposte accolte durante l’incontro del 9 ottobre 2010 delle Donne Calabresi in Rete è l’invio di un fax di sollecito,  per esempio:

“” Alla cortese attenzione Del Presidente della Regione Calabria, alla sua Giunta,ai Consiglieri tutti, e alla Presidente CRPO

Come cittadina/o  calabrese/italian* chiedo:

– che sia al più presto applicata la Legge regionale  n. 20 del 21 agosto 2007 a sostegno dei centri antiviolenza, (nonostante la mancata emissione del relativo bando annuale, il cui limite è fissato nella legge al 30 settembre: un’omissione grave che chiama direttamente in causa le istituzioni, uniche responsabili a riguardo).

– che sia altresì convocato un tavolo interistituzionale di confronto e dibattito con Le Donne Calabresi in Rete, riunitesi in pubblica assemblea presso la Casa della Cultura a Cosenza, lo scorso 9 Ottobre sul tema della violenza di genere.

Attendo un riscontro alla presente e invio cordiali saluti.

nome cognome “”

Presidente Giunta Regionale: Via Sensales, 20 88100-Catanzaro (la e-mail non c’è),  Fax: 0961- 702322

Vice Presidente: Via Massara, 2 88100-Catanzaro,fax: 0961-779790 e-mail: antonella.stasi@regcal.it

Consiglio regionale della Calabria: Cia Cardinale Portanova, 89123 RC, e-mail consiglioregionale@consrc.it

Presidente CRPO: Giovanna Cusumano e-mail crpo@consrc.it

CHIEDO A TUTTE LE/GLI  AMICHE/I CALABRESI DI INVIARE FAX, E ALLE/GLI AMICHE/I NON CALABRESI, CHE NON HANNO VOGLIA DI INVIARE FAX, DI INVIARE, PER FAVORE, UNA MAIL ALLA PRESIDENTE CRPO E AL CONSIGLIO REGIONALE. Il sostegno di tutte e tutti è molto importante.

GRAZIE!

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Misoginie, Omicidi sociali.