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Niente tregua per le vittime di stalking

[Foto da Riotclitshave]

Le ultime notizie non sono per nulla confortanti. Sembra che gli uomini non sappiano come trascorrere le ferie e allora proprio intorno al ferragosto si sono moltiplicate le denunce per stalking. Ebbene si: immaginate questi uomini che vagano per la città e che arrivano sempre e solo sotto casa dell’ex, a tutte le ore, per mettere un po’ di colla sulla serratura, per incendiare il citofono (se il portone era aperto dava fuoco al portiere?), per speronare l’auto della ex, per lanciare sassi contro la ex, per usare i capelli della ex come maniglia, per usare le pareti della casa dell’ex come utile posto dove sbattere la testa della donna, per fare trecento telefonate al minuto, per inscenare capolavori di stalking incoraggiati da maschilisti che in queste cose se la cavano alla grande, per trovare ogni scusa utile a perseguitare la loro ex.

Non ci inventiamo nulla, sta tutto scritto QUI.

E non bastano le denunce, gli arresti, perchè costoro escono dal carcere più arrabbiati di prima e convinti di avere tutto il diritto di chiedere ancora un ultimo appuntamento alla propria ex. E noi che degli ultimi appuntamenti conosciamo le conclusioni speriamo sempre che le donne non accettino e che non si lascino mai convicere.

Sarebbe indispensabile finirla con la retorica dell’uomo malato d’amore che semina fiori e invadenza a colazione, pranzo e cena, come se la donna non aspettasse altro che lui.

Bisognerebbe finirla con la cultura che forma le menti di questi stalkers, convinti che non sia possibile dirgli di no e che in qualunque momento abbiano diritto di riappropriarsi, in un modo o nell’altro, delle loro ex.

Bisognerebbe finirla con gli uomini che esasperano il conflitto nelle separazioni. Professionisti che incoraggiano maschi separati a compiere gesti che non rispettano la privacy delle loro ex e dei loro figli. Esibizionisti che immaginano di ottenere riscatto e legittimazione sociale grazie ad una sapiente campagna che sfrutta le separazioni per ottenere una legislazione che ricostruisce le basi sociali per un regresso che tocca tutti.

Bisognarebbe smetterla con la spettacolarizzazione del “dolore” e delle “depressioni” di uomini che usano il ricatto psicologico e la violenza fisica per imporsi nella vita delle loro ex. Bisognerebbe smetterla di incoraggiare questi individui che non hanno nulla di sano e che con la loro rabbia e la loro violenza infettano tutto ciò che toccano, prole inclusa.

Bisognerebbe smetterla di costruire la leggenda della donna “forte” che forte in realtà non è perchè cerca disperatamente di sopravvivere tra la dipendenza economica, la schiavitù sociale e familiare e le violenze che è costretta a subire.

Come mai non vediamo donne in televisione e sui giornali a parlare del proprio dolore? Ve lo siete mai chiesti? Avete una vaga idea di quali siano le condizioni di una donna traumatizzata da anni di violenze? Di quali siano le condizioni di donne che tentano di sopravvivere? Non hanno mica il tempo, loro, di fare come i loro ex, esibizionisti e stalkers, che continuano ad infangare le loro vite strumentalizzando l’ignoranza e le bugie per essere funzionali ad un sistema di potere che neppure a loro non consegnerà nulla.

Poveri utili idioti, utili ad altri, idioti perchè dovrebbero usare il proprio tempo per avere ragione di se stessi invece di massacrare la vita di altri.

Insomma è così e ci sono tante donne che questa estate hanno sofferto di più e la cosa positiva che notiamo è che tra i vari articoli di cronaca ne abbiamo letti tanti in cui si dice che i vicini hanno chiamato aiuto e questo è un bene.

Bisogna spezzare la complicità e l’omertà e interrompere la linea di legittimazione sociale che fa ritenere ad un uomo violento di poter godere di impunità anche se massacra la vita di altre persone.

Tre suggerimenti per tutt*:

se avete concluso una storia con un ex particolarmente molesto non concedetegli mai un ultimo appuntamento; ne va della vostra vita.

se siete vicini di casa di una coppia in cui lei viene maltrattata, picchiata, abusata, chiamate aiuto o munitevi di telecamere, filmate e chiamate aiuto. Ricordate che il maggiore problema per una donna che subisce violenze è poter sconfiggere la rete di omertà che tutela i violenti.

se per un motivo o per un altro siete costrette a guardare la televisione evitate le trasmissioni del mattino e quelle pomeridiane che fanno della violenza contro le donne un fenomeno da gossip in cui si sdogana l’opinione del maschio violento perchè fa audience mentre le donne maltrattate restano, giustamente, al chiuso a tutelare la propria vita e quella dei propri figli.

E ricordate che avete ragione di essere infastidite e avete ragione di denunciare se vi sentite assediate. Avete ragione voi perchè quando dite No è No e perchè non c’è nessun motivo, proprio nessuno, per cui qualcuno può ritenersi proprietario delle vostre vite.

Riprendetevele. Riprendiamocele.

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


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