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La solitudine della sex worker (le abolizioniste dicono: dovrai essere sola!)

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da Abbatto i Muri:

Avevo pubblicato qui una lettera di una donna che chiedeva la regolarizzazione di pornografia e sex working per liberarsi dallo sfruttamento. Il tema che si pone è quello dei divieti posti dalla Legge Merlin che le sex workers, per esempio, non vorrebbero affatto toccare nella parte che riguarda la lotta contro lo sfruttamento, ma vorrebbero fosse rivista la parte che riguarda il favoreggiamento e l’adescamento perché sono il mezzo attraverso il quale una donna che vuole campare di sex work viene condannata all’isolamento. Non solo lei ma anche molte donne che vorrebbero fare mestieri differenti che subiscono lo stesso trattamento giuridico e gli stessi veti da epoca della sorveglianza al “buon costume”.

Il caso della donna che vorrebbe fare un film porno associandosi ad altre donne, o quello della donna che vorrebbe svolgere insieme ad altre il lavoro di webcamgirl, entrambe a preoccuparsi di dover subire una accusa di favoreggiamento della prostituzione, sono abbastanza indicativi.

Con l’aiuto di chi gravita nella community del Comitato per i diritti delle persone prostitute faccio una sintesi di quello che succede:

Il sesso virtuale segue le stesse regole di quello reale, e naturalmente gli stessi divieti. Se dunque la Cassazione stabilisce che due Sex Workers che lavorano nello stesso appartamento commettono favoreggiamento di una verso l’altra, uguale è la situazione di chi favorisce il lavoro sessuale di un’altra persona aiutandola nella realizzazione del film, anche se co-protagonista. Inoltre qui c’è anche il lucro derivante dalla prestazione di un altro soggetto. Lo stesso, in via teorica, potrebbe accadere anche se il cliente decidesse di avvalersi dei servizi di due o più SexWorkers durante un qualsiasi incontro sessuale a pagamento. Così come se un amico dice ad un altro “potresti andare da…. che abita in Via….” Anche qui, secondo la legge, si favorisce.
Il Favoreggiamento è inteso dai giudici come ogni forma di interposizione agevolativa con qualunque attività che sia idonea a procurare più facili condizioni per l’esercizio del lavoro sessuale. E’ un’ interpretazione molto ampia, fondata su una norma che voleva ricomprendere tutto.
Per essere in regola con la legge chi lavora in webcam, per esempio, deve farlo da casa sua, con il suo computer e soprattutto solo/a nella sua stanzina. La Merlin, così come le abolizioniste odierne (vedi la legge francese), aveva ben pensato la trappola.
Sarai libera ma sola, ora e per sempre irrimediabilmente sola. E questo si chiama stigma.

Lo stigma favorisce la repressione e le violenze. Altrettanto fa la solitudine. Perché impedire a due o tre donne di prendere insieme un appartamento, seguendo le regole comunitarie, senza dare problemi a condomini e vicini, così da proteggersi l’un l’altra, o impedire la gestione di luoghi in cui si può controllare igiene, sicurezza, è quanto di più vicino ci sia all’abbandono di persone che possono così più facilmente finire nelle grinfie degli sfruttatori. Così si determina quella prostituzione di strada che non può essere esercitata altrove e che è oggetto di violenza, marginalizzazione e perfino discriminazione istituzionale (operata perfino da chi si dice di sinistra).

Parlando di pornografia, poi, c’è chi ricorda che perfino Riccardo Schicchi, promotore di Diva Futura, sia stato condannato per prostituzione. Riccardo Schicchi venne condannato a 4 anni e 2 mesi, di cui 3 indultati, per favoreggiamento e sfruttamento ma non tanto per le produzioni cinematografiche, che prudentemente girava all’estero, soprattutto in Ungheria, quanto come promotore ed organizzatore degli spettacoli di Diva Futura. Con sentenza 42413 del 2011 infatti i giudici della Cassazione hanno confermato che, per la legge Merlin, “costituisce comportamento prostitutivo anche quello di denudarsi a fine di lucro in presenza di più persone consentendo contatti tattili e baci, sicchè risponde di favoreggiamento o agevolazione dell’altrui prostituzione colui che tale specie di convegno organizzi, promuova o al quale comunque dia opera”.

In sostanza Schicchi è stato condannato per aver tenuto una “condotta” diretta a “favorire e sfruttare prestazioni che oggettivamente” sono risultate “tali da stimolare l’istinto sessuale”. Potenza della legge Merlin. Riesce a far colpevole chi organizza lo “stimolo dell’istinto sessuale” . Cioè meretricio è non solo farli scopare, ma anche farglielo tirare…

A voi tutto ciò non sembra piuttosto controverso?

Ps: ovviamente questo avviene anche se poi alle donne che svolgono questi lavori non vengono garantiti diritti ma è richiesto il pagamento delle tasse.

Leggi anche:

Lucciole.org

Tutti i post sul sex working

Tra cui: 

Undici prostitute riescono a registrare la prima cooperativa di prestazioni sessuali

#SexWorking: sessismo e moralismo di certe abolizioniste!

Referendum #LeggeMerlin: come prendere soldi dalle sex workers senza riconoscere diritti!

Sulle webcam girl—>>>Leggi QUI

—>>>le storie della Militante Antiporno

Quando l’unica pornografia consentita è quella emotiva/sentimentale

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze, Sex work.