da Abbatto i Muri:
Una notizia presa e tradotta da qui. E’ una storia di un po’ di tempo fa. Fu denunciata da alcune persone e ce n’è voluto prima che emergesse un riconoscimento, se così si può dire, da parte di una istituzione. Beatriz Etxebarria sarebbe stata violentata nelle carceri spagnole e il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura ha accolto questa versione della storia. Ha pubblicato un rapporto su quella vicenda in cui si dice che la testimonianza era “credibile e coerente” a proposito di Beatriz e della tortura su altre dieci persone arrestate durante quella prima metà dell’anno.
Nel marzo 2011, quando già l’Eta non realizzava azioni violente, la guardia Civil fece irruzione in Bizkaia, compì arresti che si conclusero con gravi accuse di tortura da parte degli arrestati. Beatriz Etxebarria denunciò anche uno stupro. Fu segnalato il caso senza che vi fosse risposta da parte del governo spagnolo o delle figure politiche in vista. Ora il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura (CPT) ha classificato come credibili e coerenti tutte le testimonianze.
Il Cpt giudica coerenti i dettagli che raccontano di sacchi di plastica in testa, per provocare soffocamento, e di esercizi fisici prolungati oltre minacce e abusi sessuali. Rispetto a questi ultimi la elegazione europea si sofferma sul caso di Beatriz Etxebarria, anche se il rapporto non nomina le persone di cui si occupa, ma definisce che “Una terza persona – spiega a pagina 16 – ha affermato di aver ricevuto schiaffi e pugni durante il trasferimento a Madrid dalla Guardia Civil, e durante il primo interrogatorio sulla strada Guzmán el Bueno è stata tenuta nuda, poi avvolta in una coperta sul pavimento e ripetutamente picchiata. Ha anche detto che durante un altro interrogatorio le hanno applicato vaselina alla vagina e l’ano e introdotto un bastone nel retto, mentre la minacciavano di ulteriori abusi sessuali se si fosse rifiutata di parlare. Ha anche detto che è rimasta nuda nel corso di ogni interrogatorio e ha continuato a ricevere minacce di abusi sessuali su lei e la sua famiglia. In particolare, ha detto che dopo essere stata bagnata con l’acqua, fissarono elettrodi al suo corpo minacciandola con l’elettricità. L’abuso è cessato quando la persona ha deciso di testimoniare nel corso dell’ultimo giorno della sua detenzione in isolamento. Le accuse di abuso, compresi gli abusi sessuali e le minacce di applicazione di elettricità, sono state verificate nelle relazioni del medico legale alla terza e quarta revisione del caso.”
Dopo aver riassunto queste testimonianze il Cpt afferma che alla luce delle informazioni raccolte sembra che lo scopo del presunto maltrattamento fosse quello di ottenere la firma della detenuta su una confessione prima della fine della detenzione in isolamento, così da poter confermare tale dichiarazione nel corso dell’udienza. Il rapporto del Cpt è stato pubblicato dal governo spagnolo che però non ha offerto alcuna risposta a proposito delle testimonianze dei prigionieri baschi. Anzi da Madrid dicono che “i detenuti sono stati trattati correttamente, quando si trovavano presso i locali della Guardia Civile e, in particolare, non sono stati ammanettati, incappucciati, tenuti in piedi a lungo e nessuna confessione o dichiarazione è stata chiesta e ottenuta senza l’assistenza di un avvocato. Tutte le dichiarazioni rese sono state prese in conformità ai requisiti legali richiesti e le procedure di interrogatorio sono state corrette.”
Il governo spagnolo confuta le argomentazioni del CPT dicendo che l’isolamento sarebbe una pratica rara, semmai giustificata quando si tratta di ETA (e terrorismo). Dice che vi sono delle garanzie e che il ricorso a tali accuse di tortura sarebbe comune a chi vorrebbe fare passare un’altra visione degli eventi. Inoltre il governo afferma che ogni denuncia per tortura viene inviata ai tribunali, compresa nel fascicolo e tuttavia dopo la sollecitazione del CPT, che intende ricevere entro tre mesi una relazione dettagliata come risultato di una indagine indipendente sul comportamento della Guardia Civil nel corso degli interrogatori, il governo dovrebbe realizzare una ulteriore verifica.
Il CPT tra l’altro ricorda che “quando queste accuse sono fatte vengono sistematicamente considerate inaffidabili .” e quindi intendono che in realtà, in questi casi, nessuna indagine da parte dei giudici viene solitamente fatta. Dopodiché ricordano che lo stato spagnolo avrebbe già rifiutato di indagare su denunce di tortura e che la Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha già emesso delle condanne per questa ragione, a proposito dei casi relativi a Mikel San Argimiro, Aritz Beristan e Otamendi .
Un ulteriore paragrafo parla della coincidenza per cui molti arresti vengono compiuti su ordine degli stessi giudici. Su vari casi esaminati il CPT trova “incredibile” come tutte le detenzioni in isolamento dei primi cinque mesi del 2011 “sono stati autorizzati da un giudice che non applica garanzie” (si riferisce a “garanzie specifiche” per limitare gli effetti dell’isolamento, il tempo che intercorre tra un arresto e la comunicazione con legali, familiari, etc, decise in un protocollo adottato da più giudici, ma non da tutti, dal 2007 in poi).
Nel corso della detenzione dei prigionieri baschi, inclusa la Etxebarria, un@ di essi ebbe bisogno di soccorso ospedaliero e la versione ufficiale fu che si trattava di “autolesionismo“. A parere del CPT si sono verificati più episodi di detenzione in isolamento anche se le autorità negano ogni caso di abuso e il comitato che si occupa delle torture chiede dunque al governo se intenderà o meno accogliere le raccomandazioni del Comitato Europeo.
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Ora, sintesi e traduzione a parte, con tutta la prudenza del caso, tutto ciò mi ricorda Bolzaneto o altre situazioni similari che ci riguardano più da vicino. Fino a che punto chi dice di occuparsi di “sicurezza” di un paese può infierire, torturare, stuprare, abusare del proprio potere? Fino a che punto si può ricavare legittimità per alcune azioni contando sull’appoggio, l’indifferenza, il silenzio della gente?