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Manifesto Pork@

protesta-mujeresDa Abbatto i Muri:

Recentemente uno che aspira a farmi da pater familias e che diffonde il verbo sul bon ton dell’accademia della crusca bloggarola, mi ha detto che sono una blogger “poco seria”.

Io non sono mai stata una “ragazza seria” in vita mia, e lo rivendico con orgoglio, perciò figuriamoci se improvvisamente divento una blogger “seria” secondo l’idea di serietudine di un patriarca/sbirro formato 2.0.

Dato poi che mi sono stancata anche di imposizioni normative che mi dicono che dovrei occuparmi della mia “dignità” quando di essere “dignitosa”, nel senso di rispettosa delle convenzioni sociali, non ho proprio voglia, avendo a cuore principalmente la mia libertà di autodeterminare scelte e uso del corpo, direi che accolgo la proposta della mia amica VaviRiot di fare subvertising a questa roba qui e vado a scrivere un Manifesto Pork@.

Manifesto Pork@

Pork@ è godimento, passione, autodeterminazione e libertà. Pork@ se ne frega della mentalità gretta e ottusa della “brava gente”. La relazione tra Pork@ e l’ordine sociale si conclude con una leccata alla visiera del casco di un patriarca/sbirro, perché nessuno le può imporre restrizioni che le sbarrino la strada quando pensa, vive, gode, immagina e si ribella.

Pork@ non si fa controllare da nessun@. Se ti pari avanti a lei ti usa come trampolino per andare più lontano. Se tenti di arginarla Pork@ trova altre mille vie. Perché Pork@ fluisce ed è fatta di passione, vita, sangue e carne. Pura rivoluzione di intelletto e sensi.

Pork@ vorrebbero farla sembrare s-porca, raccapricciante, volgare, poco dignitosa. Invece è fatta di profumi e di piacere intenso. Magnifica, straordinaria, ironica, irriverente, è la disobbediente dell’ordine sociale e sessuato, quello in cui lui può essere Porko e lei invece proprio no.

Pork@ non ha timore di esibire orgasmi impuri. Le piace scegliere, innanzitutto, sperimentare, mettere in discussione, abbandonar certezze, non temere di andare oltre la solita e noiosa comfort zone.

Pork@ non ha bisogno di promesse se vuole godere. Non gliene importa niente di farsi maritare. Non aspetta una chiamata e non la fa neppure. Ti scopa, si fa scopare, sta sotto, sopra, a fianco, in basso, in alto, e non ha neppure una precisa dimensione sessuale.

Pork@ è queer. Può essere lei, lui, loro o tutt* quant* insieme. Può vivere con te lotte e giornate ma non la chiamerai moglie né marito, ché certi contratti non servono a chi sovverte i ruoli. Pork@ non è donna in corpo di donna e uomo in corpo di uomo. Può essere chi vuole e quello che sarà non vivrà mai di stereotipi sessisti. Perciò con l’utero non è detto avrà voglia di far figli, con le braccia non è detto avrà voglia di fare spazio all’ego dei patriarchi, coi sentimenti non è detto corrisponderà all’amor cortese e alla cura familiare.

Pork@ è truccat@, pesantemente, ha la matita nera attorno agli occhi, il rossetto di un colore brillante, ha in faccia una maschera rossa, un passamontagna fucsia, una maschera antigas o non ha proprio niente. Pork@ ha un grande tatuaggio che scorre lungo la sua schiena e alla faccia di chi la vorrebbe composta e a recitar preghiere Pork@ semplicemente ride e mostra il suo super potere.

Pork@ è migrante, puttan@, precar@, adult@, adolescente, non appartiene e non vuole appartenenze, non viaggia in branco e non sviluppa dipendenze. Pork@ è sazia di tutta la bellezza che trova nel mondo. Difende panorami, mari, alberi, montagne. Difende diritti, respiri e sfida il mondo per difendere una idea.

Pork@ se ne frega d’esser definit@ “donna”. Non vive, non sente, non pensa da donna. Pork@ non ha genere e nessun@ potrà imporglielo. Non vive di burocrazie relazionali e se la guardi bene ha proprio un gran coraggio.

Pork@ non ha bisogno che un tutore le sorvegli il corpo, lo ripari, lo difenda, lo imprigioni. Pork@ quando ti dimeni pensando di toglierle di mano la rivoluzione aspetta e conta, uno, due, tre, perché quella rivoluzione in realtà ti esploderà proprio in mano.

Pork@ sono io. Pork@ sei tu. Siamo tutt* noi. E il mondo è nostro. Già da oggi.

Ps: una leccata li/le seppellirà.

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Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Pensatoio, R-esistenze.

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