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Lei voleva far uccidere il marito. Ora rivuole i “suoi” figli!

da Abbatto i Muri:

Leggo di una donna che voleva far uccidere il marito. Prova ad assoldare un sicario, che poi si rivela un poliziotto. Viene accusata e assolta. Lui non è mai stato in pericolo e lei non ha commesso alcun reato. Non entro nel merito dell’accusa o delle soluzioni perché non mi interessa il piano penale e come sapete bene per quello che mi riguarda il carcere e la repressione non risolvono proprio niente.

Mi piacerebbe però analizzare il contenuto dell’articolo pubblicato sul sito di RaiNews24,

Si definisce lo stato d’animo della donna come “in piena crisi coniugale e psicologicamente fragile“. Si spiega che parlò con un’amica per confidarle le sue intenzioni e l’amica, per fortuna, “avvisò l’uomo che architettò un piano per incastrare la moglie“.

Si raccontano i presunti torti del marito e si descrivono le parole registrate della donna quando pensava di aver trovato il killer. Poi, quando lei dà l’ordine di uccidere, sparisce e la ritrovano dopo un po’ di giorni in stato confusionale.

Leggo che nel processo il pm non ha calcato la mano contro di lei. L’articolo accenna infine alla separazione e al fatto che lei è tornata a vivere in famiglia e virgoletta una sua dichiarazione che mi lascia molto perplessa:

La punizione più grande, la cosa che più mi pesa è la separazione dai miei figli affidati al padre. Da oggi la mia vita ricomincia e combatto per riavere al fianco i miei bambini, che sono la cosa più importante”.

Vorrei sapere da tutte le persone che pensano che i figli debbano restare sempre con le madri, senza entrare nel merito della faccenda, con tutta la delicatezza che merita e con grande rispetto per la sofferenza di ciascun@, cosa ne pensano di questa cosa.

E’ plausibile immaginare che esistano situazioni in cui i bambini debbano restare con un genitore equilibrato, a prescindere da quale sia il suo sesso biologico, per quanto io pensi che quei bambini prima o poi lei dovrebbe anche vederli, oppure i figli stanno con la madre sempre e comunque?

No… perché bisogna che sappiate una cosa: in Italia c’è chi ritiene che anche se le donne sbagliano comunque sono vittime e dipende in ogni caso dagli uomini. E quando c’è da parlare di padri per demonizzarli meglio, dato che se non si tiene attivo su quel tasto il neurone dell’emergenza si ha ben poco di cui scrivere, si fabbricano mostri ricorrendo ad esempi d’oltreoceano. Anzi la faccenda della demonizzazione generalizzata dei padri, in special modo quelli separati, in un costante riproporre stereotipi sessisti in chiave dicotomica, è diventata una delle armi di distrazioni di massa per raccontare come gli uomini siano tutti brutti e cattivi e le donne debbano perciò restare sempre intrappolate nel proprio ruolo di cura.

Se la storia di cui vi riferisco adesso fosse accaduta a parti invertite io dubito che con lui innanzitutto sarebbero stati così poco forcaioli e così comprensivi e dubito anche che lui avrebbe potuto dire impunemente di desiderare di vedere i figli senza leggere reazioni indignatissime.

Dunque com’è per voi la faccenda?

E’ plausibile ritenere che i bambini debbano crescere sereni, con genitori di qualunque sesso, senza pregiudizi di genere nei confronti di nessun@?

—>>>Un post di Loredana Lipperini sul maschile e il paterno

Sulla maternità (come imposizione normativa):

Su genitori separati:

—>>>Puoi trovare molti post all’apposita categoria

Posted in AntiAutoritarismi, Critica femminista, Pensatoio.