Skip to content


Se l’insegna del Pd fosse stata a #GeziPark

BZjQfUhIgAAQP2W.jpg-largePiù ci penso e più non mi rendo conto. La gente non ha casa e lavoro. E’ appurato che di dissesto idrogeologico, disboscamento, disastro ambientale si può morire. C’è gente che per un albero di #GeziPark in Turchia inneggiava alla rivoluzione e qui si fa tutto ‘sto casino per una insegna?

Con tutto il rispetto per le idee e gli spazi altrui, con tutta la volontà di immaginare le posizioni di tutti, ma non vi sembra davvero che si sia perso il senso delle proporzioni? E quello delle priorità? Solidarizziamo con l’insegna, con le persone che si sono sentite offese, con quelle che si sentono ferite, con chiunque. Ma c’è mai stato un gesto di comprensione, solidarietà, di apertura e dialogo da parte di qualcun@ del Pd ogni volta che una militante o un NoTav ha subito la repressione? Due parole per Marta? Per altre/i?

Dove eravate quando c’era gente che denunciava la militarizzazione di un territorio e per questo veniva definita “terrorista”? E quando il governo con la scusa del femminicidio approvava un decreto che decideva di inviare altre truppe in Val Susa dove eravate? Decisamente non si capisce che i conflitti sociali non li puoi rimuovere con la repressione e con la continua criminalizzazione. Io, dall’esterno, mi permetto di dire che è tutto un po’ così: lievemente pretestuoso. Come se non si aspettasse altro che di avere ulteriori elementi per criminalizzare lotte e movimenti. Come se.

Posted in AntiAutoritarismi, NoTav, Omicidi sociali, R-esistenze.