Isabella scrive:
Nina non so chi sia. Non la conosco. L’ho vista per la prima volta in quella foto del bacio. I giornalisti prima l’hanno osannata e ora la danno in pasto a un branco di persone che la chiamano in molti modi. Zoccola è il minimo. Segue l’immancabile troia, con augurio di vederle infilato il manganello in zone prevedibili. Qualcuno fa ipotesi sulla sua vita privata o sulla sua famiglia. Qualcuno difende la polizia e la riempie di insulti a sfondo sessuale e personale.
Io non condivido quello che ha fatto Nina, per ragioni politiche, ma non posso non notare che se un compagno avesse fatto un’azione non concordata non ci sarebbe stata questa pioggia di insulti sessisti. Mi sbaglio? Perciò comunque le vorrei fare sentire la mia solidarietà. Non so a chi mandarla. La mando a voi…
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