Da Abbatto i Muri:
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Pinuzza, fondatrice del Comitato per la Purezza dell’Orgasmo, e Mario The Punisher, castigatore delle VideoCamGirls, avendo registrato delle titubanze nelle modalità di espressione della dottrina femminista decisero di insistere con la formazione dedicandosi alle singole ancora troppo acerbe e non rappresentative del pensiero Antiporno.
Tra tutte le volontarie ce n’era una che talvolta osava esprimersi senza ripetere a memoria il verbo. Dunque Pinuzza e Mario decisero di sottoporla a un test.
– Parliamo del nome. Ti chiami Bella e questo non va bene. E’ un nome di chiara ispirazione maschilista. Dunque io fossi in te lo cambierei. – iniziò Pinuzza.
– Ma si chiamava così mia nonna… – fece l’altra.
– Non è importante. Qui non diamo valore all’estetica e reputarti bella o brutta è come dare un valore estetico a una persona. Questo è quello che fa solo chi ha un pene, escluso i presenti che hanno ben analizzato il problema, e tu non puoi chiamarti così se vuoi definirti femminista.
– Va bene… come dovrei chiamarmi?
– Non so. Laura, Vittoria, Manuela. Scegli tu quello che vuoi. Noi siamo assolutamente per il diritto all’autodeterminazione.
– Si si… va bene. Allora sceglierei Manuela se per voi è ok.
– E’ ok. E questo è un primo passo per diventare una perfetta femminista. Sappi che quello che ti sto dicendo è importante perché la prima cosa che viene richiesta a chi vuole investire in questa causa è la coerenza.
– Va bene, si. Graz…ie.
– E ora passiamo alle domande di rito. Per diventare una ottima femminista devi avere una precisa posizione su alcune questioni basilari.
Bella, oramai ribattezzata Manuela, si sistemò sulla sedia, per la verità abbastanza scomoda, e si mise in posa di attesa.
– Se io ti dico porno tu che dici?
– Brutto?
– Esattamente. E’ molto brutto. Sapresti dirmi perché?
Manuela ripassò mentalmente una risposta e poi disse:
– Perché non possiamo mercificare il corpo?
– Bravissima. E ora rispondimi: se ti dico prostituzione?
– Brutto brutto. Non si fa. Piuttosto vado a lavare le scale per il condominio.
– Bravaaaa. Vedi che ci siamo? Colpevole di queste cose chi è?
– L’uomo.
– Il porno?
– Uomo.
– La prostituzione?
– Uomo.
– Ok, ci siamo. Ora fai attenzione a quello che ti chiedo perché è importante a questo punto che non sbagli: se stai cercando un lavoro e ti offrono l’opportunità di fare un film porno per diecimila euro, tu che dici?
– Diecimila euro… però mi servirebbero… ma no, certo… ma è sicuro che devo dire di no?
– Sapevo che saresti caduta su questa domanda perché è qui che si dimostra se si è davvero coraggiose. Questo è il momento in cui bisogna dimostrare tutta la forza dell’essere femministe…
– Dicendo di no a 10.000 euro? Mica sono una martire…
– Puoi guadagnarli in altro modo.
– Come? Perché a me davvero servirebbero.
– No no… non ci siamo. Vedi, cara Manuela, ora capisco perché fino ad ora non hai cambiato il tuo nome e io lo sentivo che tu eri decisamente antifemminista.
– Ma no, Pinuzza, giuro di no.
Fu allora che intervenne Mario chiamato a castigare la scellerata.
– Non esiste altro femminismo all’infuori di quello di Pinuzza. Tu credi di essere femminista ma devi convincerti che non è così. Te lo dimostro.
– In che senso?
– Certo. Perché quando tu passi ci sono gli uomini in fase di rieducazione nel Cie (Centro Immatricolazione Eiaculatori) che sorridono ed esprimono consenso.
– ???
– Dovresti fare di tutto per non piacergli. Invece tu gli piaci. Significa che mantieni ancora tutte le caratteristiche per stimolare il loro orgasmo impuro.
– Ma io non faccio niente…
– Oh si che fai. Bisogna che tu ti renda conto di quanto può destabilizzare la tua presenza anche tra le volontarie. Se vuoi essere una buona femminista devi lavorare molto su questo aspetto.
– Va bene. Cercherò di nascondere corpo e cervello per non attirare l’attenzione. E’ colpa mia. Scusate. Avete ragione.
– Manuela, sappi che se non adempirai a questo obbligo formale e se non vedrò alcun cambiamento domani appenderò la tua fotografia in sede e chiederò alle altre di dedicarti un loro commento.
– No no… davvero. Cambierò, vi giuro.
Ed è a quel punto, a fase di castigamento quasi conclusa, che Mario e Pinuzza si scambiarono un segno di intesa. Pinuzza riprese la parola.
– Manuela, sai perfettamente quanto io abbia a cuore la sorte di tutte le donne. Tu puoi comunicarmi ogni disagio durante questo tuo percorso di apprendimento. Se sei colta da una crisi in relazione ai tuoi convincimenti puoi ovviamente venire da me e io ti accoglierò sempre. Ma sappi che quel che ti stiamo dicendo è per il tuo bene.
– Certo. Lo so e vi ringrazio moltissimo. Pinuzza, senza di te davvero sarei persa, non saprei cosa fare. Ti prego non mi abbandonare. Dimmi cosa fare e io lo farò.
– Innanzitutto ora rispondi ad un’ultima domanda: tu pensi di essere femminista?
– Si? – e Manuela cercò un gesto di approvazione che non arrivò. – No? Scusate… non so cosa devo rispondere…
– Cara, rispondi semplicemente che farai di tutto per diventarlo. Noi siamo tutte qui che ti aspettiamo a braccia aperte.
Dall’esterno la voce con l’altoparlante della VideoCamGirl a guida di una grossa protesta urlava:
“Sfuggi l’abbraccio mortale del Comitato per la Purezza dell’Orgasmo… praticano il lavaggio del cervello e se non corrispondi al branco si comportano da setta… salvati finché sei in tempo…”
Manuela si alzò di scatto, quasi risvegliata da quelle parole e dopo aver fatto una smorfia a Pinuzza dichiarò:
– Io mi chiamo Bella. Se non ti piace il mio nome sono cazzi tuoi.
Prese la porta e se ne andò.
Ps: E’ una storia di pura invenzione. Ogni riferimento a cose, fatti e persone è puramente casuale.
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