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Porta a Porta parla di #babysquillo: recensione semiseria!

portaaportada Abbatto i Muri:

Vale, Detta_Lalla e io abbiamo visto (lo so, lo so… non dite niente!) la puntatona di Porta a Porta sulle #BabySquillo. Recensione in diretta su Twitter con la partecipazione attiva di Clo e un’apparizione di Telaio. Questa la sintesi di cui vi facciamo “dono”.

Non c’è il plastico. Io mi sono persa l’incipit e vedo subito una tizia che dice che dal sesso “facile” si passa a quello a pagamento. Vale sta già dando testate al muro. Detta_Lalla è impassibile e professional, fa una cronaca dettagliatissima e ci informa: “ve dico solo che stanno a evoca’ rita pavone che a 17 anni era ancora vergine. Stasera me faranno rimpiange concitaerri de luca e jung già lo so.

C’è area di trasmissione con scritto danger. Le aree di perversione e pericolo per le ragazze sarebbero le discoteche. Mi viene in mente il noto locale “Da Silvio” ad Arcore.

Altro lampeggiante che segnala pericolo: i “tatuaggi” e “le madri sono peggio“. Crepet è al meglio della sua capacità di analisi. C’è pure la criminologa bionda “quella attendibilissima che non c’ha capito un cazzo dalla Franzoni in poi“. Potrebbero da un momento all’altro tirare in ballo il disagio dell’assenza della figura paterna. Uno dice che i tatuaggi sono il sintomo della prostituzione. Crepet dice che una volta non ci si vendeva. E’ certamente colpa delle scarpe firmate. La sociologa dice che “abbiamo mandato il messaggio che il sesso poteva essere libero, che era come bere un bicchier d’acqua“. Vocina controcorrente dice che bisogna fare attenzione alla svolta autoritario-repressiva.

1003385_227690590718154_703872956_nEntra il prete con l’aspersorio. E’ entrato pure il pediatra per parlare di #ragazzedoccia. A un certo punto entra pure una guardia. Tutti in studio si affrettano a nascondere la roba. Nel corso della discussione viene fuori, alla fine, che la tecnologia è Il Male. Qualcuno dice “lì dentro ci sono bombe“. Vespa afferma che le ragazze prima leggevano “piccole donne” e ora, invece, c’è internet che induce al peccato. Si chiede “dove hanno imparato?” (#cadedalpero). Parte il frame della solitudine delle ragazzine, perché ‘sti genitori, ovvio, sono tutti merde.

Nessuno più sta nel proprio ruolo. Siamo confuse. La guardia fa la psicologa, lo psicologo fa il prete, la criminologa fa la guardia, il pediatra fa il sociologo. Se la prendono con Lolita. Probabilmente il brainstorming deciderà che tocca bruciare qualche libro. La sociologa ci illumina circa il fatto che “tra minorenne e minorenne potete scopa’“. Detta_Lalla si gioca 10 euri che alla prossima puntata chiamano un’olgettina redenta. Colpo di scena: Vespa chiede al pediatra se a 14 anni si può avere un orgasmo. Il pediatra risponde: “il problema è che hanno capito che si possono fare pagare!“.

C’è anche la scrittrice-madre che ci spiega come si tengono sotto controllo i figli e in studio le stanno a sparare talmente grosse che la guardia ha detto “non criminalizziamo!“. Frasi da scolpire sulle pietre (tombali). Sociologa dice “non c’è amore“. Crepet ribatte “in terza media le ragazze stanno più avanti dei maschi“. Il pediatra/prete dice sostanzialmente che si vestono da zoccole e cita Andy Warhol. Ed eccola: l’intervista alle compagne di scuola. Parte l’inchiesta. La giornalista chiede: “non avete mai visto uomini venire… andare…“. Nel frattempo notiamo che Moccia e il prete/pediatra messi vicini sono identici, parlano pure uguale. Secondo Crepet pare che le droghe le abbiamo inventate noi… oggi… per colpa della crisi e si lamenta che a fare la squillo non c’è meritocrazia.

66058_418378958229270_734755525_nDetta_Lalla non capisce se Moccia sta lì come esempio per non drogarsi o in quanto causa dell’uso di droghe. Vespa ricorda i bei tempi andati in cui si poteva lucchettare la televisione e chiede alla guardia se si può mettere il lucchetto pure a internet. Da notare che ha detto “lucchetto” davanti a Moccia. Tra le righe si è pure insinuato che L’Internet non è iscritto all’albo. Vespa dice che su internet siamo “esenti” alludendo al fatto che, secondo lui, quello sia un luogo di totale impunità. Si chiede più controllo. Più censura. Più sorveglianza. Perché il diavolo sta nel web.

Stacco pubblicitario: c’è l’omo in fase di erezione per l’auto nuova fiammante. Parte la vendetta mediatica contro il media/disturbatore di vip. Arriva l’altrettanto succulento caso Paolini che si accompagnava a ragazzini ben più giovani. Sono BabyGigolò? BabyPuttani? Non si farà una puntata per raccontare della loro verginità perduta? Vale abbandona l’ascolto per sopravvenuta gastrite. C’è troppo degrado. Ancora lucchetti, non c’è più ponte milvio, con Moccia che è chiamato a rispondere per la sua incommensurabile conoscenza del mondo delle adolescenti.

1187129_646660908686180_1846301788_nOra c’è solo droga e perversione. Parte l’esposizione della ricerca scientifica. C’è una che chiama le diciottenni “ragazzine“. Tra un po’ ci spostano pure la maggiore età. Infine c’è la denuncia sociale. Attenzione: in giro vedi la frase “le brave ragazze vanno in paradiso e quelle cattive vanno dappertutto” scritta sui muri e perfino sulle magliette. E’ tutta colpa del femminismo… e si prescrive e raccomanda un ritorno ai sacri valori della famiglia.

Cronaca a cura di @Detta_Lalla e @FikaSicula

—>>>Per disintossicarsi dalla puntata si suggerisce la visione di Kill Bill Volume 2.

Ps: no, dai, vogliateci almeno bene per aver visto questa cacata universale. Analisi seria: bisogna mettere in circolo una contronarrazione. Ragazze, sedicenni, diciassettenni, diciottenni… scrivete, please. Dite a ‘sta gente come va il mondo: abbattoimuri@grrlz.net

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