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#Guerrieri #EnelSharing: costretti al buio ché se non paghi ti tagliano la luce!

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Avete presente la pubblicità Enel? Gli si è rivoltata contro. L’ha detta bene WuMing. Non serve arrabbiarsi. Bisogna sovvertire il messaggio, cavalcare il brand e renderlo veicolo di ulteriori significati.

Sicché hanno cominciato su Twitter, la faccenda si sta diffondendo su facebook e il web è invaso da messaggi in cui i #guerrieri sono quelli che resistono all’appropriazione della resistenza quotidiana per vendere un prodotto a stretto giro di monopolio.

QUI e QUI un paio di pezzi che vi dicono com’è andata. QUI un ulteriore approfondimento e in più potete leggere il pezzo di Luca da Intersezioni. Buona lettura!

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Il mio primo pensiero, quando ho letto lo slogan della nuova iniziativa promozionale di ENEL, non poteva che andare al film “I guerrieri della notte”.

“Siamo i #guerrieri al comando di noi stessi”

“Siamo i guerrieri dei salti nel buio e degli investimenti oculati”

“Se la loro battaglia è anche la tua, raccontala su guerrieri.enel.com”

Il secondo pensiero arriva immediato, terra terra: “Ma l’ENEL non è quella che se non le pago le bollette mi toglie la luce? Bollette che in dieci anni sono aumentate del 38,5 %?”

Subito penso a tutti i “guerrieri” costretti a “saltare” nel buio perché non possono permettersi il canone dell’elettricità.

E’ veramente vergognoso che una multinazionale dell’energia finga di voler cogliere i sentimenti di chi si trova in difficoltà… nei racconti si legge per lo più stanchezza, disperazione, solitudine, a fronte dell’unico interesse che una multinazionale può avere: la massimizzazione dei profitti.

Oltre al danno la beffa: in palio c’è pure una bicicletta elettrica! Sarei curioso di sapere se nel form di iscrizione chiedono se si ha a disposizione una presa funzionante.

Questa è l’ENEL che conosco (oltre a quella delle bollette).

Il resto mi sembra tanto una presa in giro di chi vive le difficoltà sulla propria pelle e cerca di affrontarle con dignità. Ciliegina sulla torta, questa volgare trovata di marketing emozionale è andata a pescare nell’immaginario machista del ‘guerriero’ allo scopo di rendere ‘eroici’ i sentimenti e i vissuti di persone del tutto normali che cercano di resistere ad una economia dilaniata, ad una società apatica e ad uno stato repressivo.

“Sventurata la terra che ha bisogno di eroi” (e di guerrier*).

Posted in Comunicazione, Pensatoio, R-esistenze.