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#Boldrini: tu non sei tutte le donne!

545932_10201812828943227_1277368083_nda Abbatto i Muri:

Cosa avrò mai io in comune con la presidente della Camera Laura Boldrini? Niente. Lei è benestante e io precaria. Lei occupa da che ho memoria una posizione di prestigio e io ho fatto lavori di ogni tipo per campare. Lei lancia allarmi sulla maniera in cui viene offesa su internet e io le ricordo che ogni volta che apre le danze sul fronte della cattiveria sul web raccoglie l’attenzione di uno dei tanti cavalieri paternalisti in giro per le istituzioni che ne approfitta per operare più controllo, più censura, sulla rete. E la censura e il controllo non servono a salvare le donne offese come lei ma a reprimere il libero pensiero e la libera critica di chi presto non potrà più neppure dirsi a sostegno teorico delle lotte NoTav perché t’arriva una denuncia per associazione a delinquere.

Ad ogni modo ogni volta che ascolto la Boldrini mi ricordo di tutto quello che non sono io e non mi riconosco proprio perché sono una donna, femminista, non-lamentosa, al limite arrabbiata perché, ad esempio, mentre ella discuteva di cyberbullismo e odio in rete io, che l’odio in rete l’ho analizzato in tutte le sue forme, denunciavo come girovagassero squadrismi di donne che in nome della inviolabilità dei nostri corpi, galvanizzate dalla crociata in itinere a salvamento delle femmine al cui soccorso è intervenuto Letta, Alfano e ministeri vari con un decreto legge che manda l’esercito a sorvegliare la Tav (inequivocabilmente femmina), si permettevano di insultarmi, perseguitarmi, diffamarmi, segarmi opportunità relazionali e anche professionali.

Che cosa è stato detto alla Boldrini in questi giorni in aula? Ho visto un intervento di un parlamentare del M5S che la accusava di essere troppo di parte per sostenere un ruolo imparziale. Non so se è vero o no perché in aula parlamentare io non ci sono e non ho trovato una fonte che mi spiegasse esattamente com’è andata, però ricordo bene che la stessa cosa è stata detta ad altri presidenti della camera e non mi pare che allora quegli uomini abbiano risposto che l’attacco a lui/loro costituisse un attacco a tutti gli uomini.

Che la Boldrini per ogni critica ricevuta si autoelegga a rappresentante di tutto il popolo femminile della terra a me lascia di stucco. Perché dovrei sentirmi offesa io da una critica che lei riceve nelle sue funzioni? Perché dovrei lasciarmi distrarre e perché dovrei anestetizzare le mie urgenze in nome di questi suoi prioritari “allarmi” sociali? Perché mai io dovrei voler fare parte di un branco che si erge in sua difesa ogni volta che il suo nome viene pronunciato? Chi l’ha eletta a martire, santa, eroina delle oppresse?

A pochi passi da casa mia c’è una signora che di mestiere fa la badante, esce alle 5 del mattino e torna tardissimo la sera. E’ straniera. Il suo datore di lavoro non l’ha pagata negli ultimi tre mesi eppure lei deve continuare ad andare perchè altrimenti non le fanno rinnovare il permesso di soggiorno e dovrà tornare nel suo paese lasciando casa e parenti e amici che oramai stanno tutti qui. Dulcis in fundo di recente le hanno staccato la luce perché una bella famiglia di indigeni locali le rubava l’energia elettrica e lei non ha potuto pagare la bolletta (enorme). Però in quel caso prima si paga e poi dovrà trovare le prove di quel che dice ed essendo migrante e incasinata tutto ciò le viene parecchio difficile. Ecco… di lei potrei raccontarne ancora, e quando la vedo incastrata in quei problemi, mentre si strappa i capelli per la disperazione, allora si che penso che una offesa a lei, persona, sia una offesa all’umanità tutta.

Ma francamente, con tutta la buona volontà, non riesco proprio a partecipare a questa pantomima che oramai va avanti da mesi in cui la delegittimata gente del Movimento Cinque Stelle viene schiacciata al ruolo che li classifica in quanto massa di incivili mentre la presidente della camera diventa quella perfetta e intoccabile che solo a pronunciarla s’alza a tutela il padre d’Italia e delle istituzioni tutte.

Il Movimento Cinque Stelle, al di là della propaganda contro fatta da chi ha il pelo sullo stomaco e mangia strategia di partito a colazione, pranzo e cena, in questi mesi ha dato prova di essere altro rispetto a quel che si diceva. Ci sarà certo qualche cazzaro, persone delle quali non condivido l’opinione e qualche incompetente – come se il Pd fosse strapieno di gente pluridecorata – ma hanno imparato, stanno imparando, studiano e se non fosse per loro, dei quali come critica sovrana si dice che sarebbero solo un mucchio di fascisti, chissà, non avremmo avuto neppure un briciolo di opposizione ai tanti decreti che il Governo Letta ha fatto passare sulla scia dell’emergenza economia, emergenza Tav, emergenza femminicidio, salvo poi tirare fuori dal cappello magico l’emendamento salva estrema destra per salvare la “opinione” di chi va in giro a sprangare e accoltellare gay con una svastica tatuata sul braccio.

Vorrei davvero che l’immagine mediatica restituita alla Boldrini mi comunicasse cose positive ma in questo momento io ricordo solo che questo governo ha piazzato simboli di lotte identitarie qui e là come parafulmini e legittimazione delle terribili norme che va producendo.

Le donne vengono usate in ogni modo, primo tra tutti quando si parla di violenza. Vengono usati i migranti. Vengono usati i gay, le lesbiche, le trans. Viene usato tutto quel che serve per santificare il governo, farlo sembrare progressista e innovativo mentre strumentalizza qualunque buona causa per mollarci leggi repressive e che continuano a svuotarci il portafoglio. Ma di per se’ questo governo non è innovativo affatto.

Io trovo che il continuo ricorso alla richiesta di solidarietà da parte delle donne finisca per risultare strumentale a coprire contraddizioni istituzionali e governative per le quali viene continuamente imposta la rimozione.

Direi anche basta, in generale, usare le donne per pararsi dalle critiche politiche. Basta vedere ministri e presidenti paternalisti che si ergono teoricamente a difesa del nostro fragile e santissimo nome (di questo rigurgito di cultura patriarcale nessuno si preoccupa?). Non siamo individue legate in branco da presunta donnità. Siamo persone ed essere critici nei confronti di chi ricopre ruoli istituzionali e di potere è libero esercizio della democrazia. O si vorrebbe dire che quando un ruolo istituzionale è ricoperto da una donna non si può opporre critica senza sentirsi dire che si sta offendendo metà della popolazione universale?

Posted in AntiAutoritarismi, Comunicazione, Critica femminista, Pensatoio.