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#StigmaKills: a Porto Sant’Elpidio va di moda il pestaggio della prostituta!

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Da Abbatto i Muri:

Un mese fa a Roma e in molte altre città del mondo tantissime persone, sex workers, presidiavano le zone antistanti i consolati svedese e turco per dire No alla violenza sulle Sex Workers. Oggi leggo di un pestaggio contro una prostituta rumena. Picchiata a sangue non si sa se dal pappone, dal cliente, da un fascista. Accade a Porto Sant’Elpidio ed è un posto che non mi è per niente nuovo.

Qualche tempo fa – giusto in quel posto – quattro fascisti, armati di tanica di gasolio e urlando “viva il duce” hanno aggredito un gruppo di prostitute rumene e di trans lasciando a terra un bel po’ di contusi. Si ipotizza che i tizi siano all’origine di un’altra aggressione dello stesso tipo avvenuta l’anno ancora prima.

Quella delle aggressioni violente alle prostitute, in special modo se straniere, considerate origine di un degrado urbano contro il quale si è schierata una delle solite ordinanze cittadine per allontanarle, in quella zona parrebbe essere una abitudine.

Contemporaneamente altre prostitute, ancora romene, ancora nello stesso posto, sono oggetto di repressione e si beccano denunce da parte delle forze dell’ordine.

All’ordinanza che criminalizzava le prostitute in quel territorio prostitute e trans reagirono con un ricorso al Tar. Il Tar respinse il ricorso e la battaglia legale non credo poi si sia conclusa a favore delle sex workers.

Ecco, voglio dire, come si può fare un discorso che aiuti le prostitute a scegliere liberamente e/o a salvarsi da quello che non preferiscono se le istituzioni praticano su di loro lo stesso stigma sociale, persecutorio e violento realizzato da chi le aggredisce e le maltratta?

Ps: da notare che le retate che beccano prostitute e clienti vengono narrate dai media come fossero operazioni di particolare importanza. Semmai vi fosse sfuggita, alle tante ordinanze già in vigore che criminalizzano le prostitute, eccone un’altra a Sanremo.

—>>>ricordo che la call per traduttori/traduttrici volontari (non abolizionisti) che vogliono occuparsi di sex working e affini è ancora attiva. Abbiamo creato una mailing list e dopo un periodo di pausa estiva presto contatteremo le belle persone che hanno dato la propria disponibilità. Per chiunque sia ancora intenzionat@ a partecipare mandate disponibilità e indirizzo mail e lingua straniera dalla quale potete tradurre ad abbattoimuri@grrlz.net. Grazie mille! 🙂

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Su sex working e violenza:

Poi, se vuoi approfondire:

Dalla sezione Sex Workers di Abbatto i Muri:

Posted in AntiAutoritarismi, Corpi/Poteri, Omicidi sociali, R-esistenze, Sex work.