Da Abbatto i Muri:
Come i ribelli di Istanbul allo stesso modo i partigiani furono definiti saccheggiatori e terroristi. E’ tipico di regimi autoritari quello di offrire una immagine demonizzante di chi dissente. Criminali, banditi, briganti, come le brigantesse meridionali che si opponevano alla colonizzazione dei Savoia, quando credettero, giusto per un attimo, che Garibaldi fosse un liberatore con l’intenzione di consegnare la terra ai contadini, e invece poi si resero conto che altro non era se non un nuovo padrone che aiutò a consolidare poteri e a scippare ai poveri tutto quello che c’era da scippare, inclusa la speranza e la possibilità di lottare ancora.
Nella storia della colonizzazione del meridione da parte dei Savoia ci sono stragi di contadini, arresti indiscriminati, torture a uomini e donne e val la pena ricordare la brigantessa Michelina, catturata, imprigionata e torturata a morte. Il suo corpo dilaniato e nudo fu esposto poi in pubblica piazza affinché colpirne un@ significasse educarne cento.
Il meridione fu annesso al Piemonte, perché questa cosa qui è l’Unità d’Italia in definitiva. Quando sono andata a partecipare alla manifestazione #NoTav portavo questa enorme storia su con me. Partecipavo ad un atto d’amore nei confronti di chi non vuole vedersi scippare quella terra e mentre la calpestavo ne capivo la ragione, io sapevo, io so cosa vuol dire vedere ogni giorno il tuo territorio devastato da speculazioni di ogni genere. So che vuol dire lottare e trovarsi sempre a essere definiti al pari dei peggiori nemici della democrazia. Lo sa chiunque stia lottando per risarcirsi del diritto ad abitare la propria terra. Lo sanno i ribelli e le ribelli di Istanbul, le popolazioni indigene brasiliane, le donne e gli uomini che lottano contro il Muos in Sicilia, le tante persone che lottano contro discariche e inceneritori in Campania. Non è davvero un caso che tutti questi movimenti svelino un sentire comune e il bisogno di schierarsi contro lo strapotere neoliberista fatto di denaro e affari che spianerebbero con le ruspe la vita di chiunque pur di vincere. Cosa può un popolo inerme di fronte a forze così tanto grandi, difese spropositate, divise, armi, eserciti, potenti, politici e media tutti schierati assieme per far sembrare ogni tuo gesto e ogni tua rivendicazione un atto criminale?
Cosa può fare il popolo #NoTav se un bel giorno riceve l’accusa di terrorismo che inibisce e intimidisce quella lotta, quella idea, quelle vite, affinché tutti abbassino la testa, infine, si pieghino al volere dei potenti, vedano farsi il vuoto attorno di gente che ha paura di mostrare simpatia per quel Movimento?
Io lo avevo scritto che quando ti viene impedito il dissenso, la possibilità di manifestare il tuo pensiero, siamo in piena emergenza democratica. Ma, come si scrive qui, la libertà di manifestazione, di espressione, di opinione, sono beni non negoziabili.
E’ l’emergenza che vedi quando Marta, donna #NoTav, viene messa alla gogna e trattata pubblicamente come l’ultima delle bugiarde mentre denuncia una violenza di genere sommata ad altri abusi.
E’ quello che dicevo, infine, perché uno Stato che non ci garantisce la libertà di dissentire, esprimerci in senso autodeterminato, di dire no, non può assolutamente dirsi adeguato a difendere la libertà delle donne in casa. La libertà di fare che? Di fare le mogli e le madri , di legittimare leggi autoritarie e poi di essere chiamate terroriste nel caso in cui mettiamo in naso fuori dalla porta per rivendicare i nostri diritti?
Grazie tante, ma no, voglio la libertà di dirmi contro e ho il diritto di essere ascoltata e se non può la democrazia, mozioni, atti amministrativi, mille sindaci che dicono che non sono d’accordo, tante donne e tanti uomini che esprimono delle ragioni, se non può la volontà dei cittadini e delle cittadine, allora di che democrazia parliamo? Di che democrazia state parlando?
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