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L’antifascismo e il movimento 5 stelle

Su Grillo e i fasci condivido molte cose scritte dalla compagna in questo post, ma non una. Nel post scriptum si parla di grillini antifascisti. Non metto in dubbio il fatto che ve ne siano, ma provo a porre delle criticità sul loro esserci.

Il movimento 5 stelle, fin dalla sua nascita, non si è mai definito politicamente. Al suo interno potevano entrare persone appartenenti alle più disparate fazioni politiche, purchè si concordasse sugli obiettivi. Non si è mai parlato di antifascismo, né di antirazzismo e antisessismo. Questo movimento non si è mai posto il problema di prendere una posizione dinanzi a tali temi, ma ha sempre pensato di puntare sugli obiettivi. Quindi è privo di capisaldi a differenza di come, almeno per me, dovrebbe essere un movimento. Questa sua natura, che ricorda il né rossi né neri, se da una parte apre il movimento a più persone dall’altra rende le loro azioni limitate alla superficie e per nulla incisive. Almeno per me.

Ho frequentato, da giovanissima, per due anni il movimento di Napoli, prima ancora che si decidesse di candidarsi per l’elezioni, e ricordo che quando si affrontava la questione del parlamento pulito non si facevano distinzioni tra denunce per resistenza o denunce per falso in bilancio. Erano uguali. La fedina penale pulita era ciò che contava e in suo nome, chiunque non la possedesse, non doveva entrare in parlamento. Da antifascista mi chiedo come, una idea del genere, che è molto alla Travaglio, possa essere accettata. Gli/le antifascist@ sanno che la resistenza, prima ancora di essere un diritto, è un dovere e che essa è lecita sempre. Come si fa dunque ad essere antifascisti e poi sopportare tanto giustizialismo?

Ma per spiegare al meglio la mia critica, che spero risulti costruttiva, porto ad esame le frasi razziste e sessiste che Grillo è solente pronunciare. Sono così palesi che è difficile non rendersi conto della loro natura. Come può, un antifascista, non capire che quelle, che vengono spacciate per battute, sono in realtà idee che poi, come vediamo, si materializzano nella realtà generando violenze? Sono veicoli di odio razziale e sessista a cui dovremmo dire basta.

La superficialità che cito sopra è data dal fatto che non basta cambiare il capo per cambiare il sistema. Da anarchica penso che il problema sia proprio il capo, ma tenendo presente il pensiero di chi crede nelle rappresentanze, vi chiedo perché mai bisognerebbe votare un movimento che non si dichiara antifascista. Cosa mi cambia, da antifascista, avere al potere un cittadino qualunque che non si pone il problema del fascismo ed un politico che fa altrettanto? Ma davvero il nostro problema, intendo come paese, è solo quello dei politici corrotti e non quello di una mancanza di un reale discorso politico?

Infine, la questione tra fascisti e movimento 5 stelle, non è certo una novità dato che il movimento di Bolzano appoggiò la richiesta di Casapound di essere riconosciuta come associazione culturale. La politica del “destra e sinistra sono uguali” provoca questi comportamenti e un antifascista non può non rendersene conto. È la banalità del male che non è sempre chiara ma funge benissimo per chi sa trarne profitto, vedi i fasci con il vestitino nuovo di “bravi ragazzi”.

A me di farvi la lezioncina non mi interessa, perché non mi sento in grado né voglio farla, quindi prendete queste mie parole come quelle di una compagna antifascista che vuole chiedervi perché spendete il vostro tempo e le vostre azioni a vantaggio di un movimento che sdogana quanto di peggio c’è? A cosa vi serve restare lì dentro? Pensate davvero che questo movimento sia l’unico in cui fare politica dal basso?

Vi posso garantire che da quando lasciai il movimento, all’età di 20/21 massimo, ne ho incontrati tantissimi altri e a mio dire più congeniali alle mie scelte politiche che, come si usa dire oggi, sono molto più radicali.

Credo davvero che voi abbiate tutte le migliori intenzioni e che forse pensate di portare un cambiamento dall’interno, ma prima che voi ci riusciate quanto schifo sarà stato ripulito e riproposto alla società come “culturale”? Di fascismo ne abbiamo fin troppo, di razzismo pure e di sessismo, che ve lo dico a fare? Pensate davvero che il vostro intento valga tanto sdoganamento?

Ve lo dico da compagna, essere antifascisti e poi portare voti ad un movimento palesemente di destra è un ossimoro. Perché non vi distaccate e cambiate nome? Per lottare, fare resistenza non c’è bisogno del marchio che ti fa pubblicità, per apportare un cambiamento non c’è bisogno di un comico che va in tv e dice quattro stupidaggini, c’è invece bisogno di un discorso politico profondo e di costanza. Quello che fate all’interno di questo movimento potete portarlo avanti anche uscendone. Quindi vi chiedo, perché ci state? Perché continuate a dargli ossigeno?

Per me l’antifascismo non è qualcosa su cui si può contrattare, è un pilastro imprescindibile e dovrebbe esserlo di qualunque lotta che ha come intento non quello di raggiungere un obiettivo per pochi, che seppur sono molti, rispetto alla quantità di sfruttat@, saranno sempre pochi, ma bensì quello di cambiare le cose, tutte, per tutt@.

Da un@ di Femminismo a sud

Posted in Anticlero/Antifa, Pensatoio.

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One Response

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  1. Iskra says

    Perfettamente d’accordo sulla necessità di un reale discorso politico, comprendente i nostri valori-pilastri comuni (antisessismo, antirazzismo, antifascismo, ecc.).

    Il movimento 5 stelle però non è “palesemente di destra”, e i/le compagn* che ci gravitano attorno (momentaneamente) devono avere il compito e la bravura di diffondere i nostri valori, e le nostre prassi, anche in quegli ambienti eterogenei.

    Il M5S tra qualche anno perderà peso elettorale, le idee e le prassi resteranno.

    Saluti, Giovanni