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#EZLN: 21 dicembre. L’avete sentito? E’ il rumore del vostro mondo che crolla

Ieri 21 dicembre decine di migliaia di membri della base di appoggio all’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno sfilato nei principali municipi dello stato del Chiapas. Le piazze di Ocosingo, Las Margaritas, Palenque, Altamirano e San Cristóbal sono state riempite da tzeltales, tzotziles, ch’oles, tojolabales, zoques, mames e meticci, uomini e donne dell’EZLN, perlopiù giovani, col volto coperto dai passamontagna o dai fazzoletti ma senza armi. L’azione più simbolica della giornata è stata quella di salire uno alla volta alzando il pugno su un palco allestito in ogni città.

Una azione di massa, disciplinata e simultanea, che non si vedeva dai giorni dell’insurrezione del 1994; dopo l’occupazione pacifica e in quasi totale silenzio dei municipi alcune ore più tardi è stato divulgato su Enlace Zapatista un conciso comunicato firmato dal Subcomandante Marcos.

“¿Escucharon? Es el sonido de su mundo derrumbándose. Es el nuestro resurgiendo. El día que fue el día, era noche. Y noche será el día que serà el dia”.

Democracia! Libertad! Justicia!

“L’avete sentito? E’ il rumore del vostro mondo che crolla, ed è quello del nos­tro che risorge.
Il giorno in cui fece giorno, fu notte; e sarà notte il giorno in cui farà giorno.” Democrazia! Libertà! Giustizia!

Perché proprio il 21 dicembre come data politica per una manifestazione di forza e presenza?

Il passato 17 novembre, giorno del 29esimo anniversario dell’ EZLN su Enlace Zapatista era stato diramato il seguente comunicato: “Próximamente la palabra del Comité Clandestino Revolucionario Indígena – Comandancia General del Ejército Zapatista de Liberación Nacional, Comisión Sexta y Comisión Internacional del EZLN”.  Ossia si preannunciava la presa di parola pubblica del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno e dell’esercito zapatista. La data prescelta, forse prevedibile, è stata proprio quella del quindicesimo anniversario del massacro di Acteal, una delle pagine più buie e sanguinose della storia del Chiapas, su cui ancora non è stata fatta giustizia.

Acteal era una comunità di desplasados, indigeni cacciati dalle loro case e dalle loro terre dal governo e dai paramilitari. Nello specifico questa comunità non era nemmeno dichiaratamente zapatista. Il 21dicembre del 1997 fu teatro di una mattanza:

I paramilitari, giungendo dalla vallata in un momento in cui tutti erano a messa, hanno sparato contro la chiesa, una capanna di legno che si trova all’estremità della comunità. Le persone sono scappate fuori, si sono gettate in una scarpata per fuggire, nascondersi. Sono state inseguite per ben sette ore dai paramilitari, finchè questi non hanno creduto di averli uccisi tutti. I morti sono 45, fra essi vi erano bambini e donne, alcune delle quali incinte. I paramilitari, senza pietà, le hanno sventrate con un machete per tirare fuori il feto. Nel frattempo però qualcuno è riuscito a fuggire. Usciti da Acteal, correndo sulla strada principale, hanno trovato a poche centinaia di metri un posto di blocco della polizia. Hanno invocato il loro aiuto, ma i poliziotti non hanno mosso un dito. Sono corsi allora alle comunità più vicine, per chiamare aiuto. Si è adunata una piccola folla che è corsa subito sul posto e ha trovato una camionetta della polizia che se ne stava andando. La hanno circondata e fermata: al suo interno vi erano i paramilitari, che la polizia stava portando in salvo. Grazie all’arrivo della folla, almeno, non hanno fatto in tempo a scappare e, soprattutto, a nascondere i cadaveri.

fonte: La strage di Acteal

Il 1997 fu infatti un anno di progressivo aumento del conflitto armato e della violenza da parte del governo per mano dei paramilitari per reprimere, massacrare e terrorizzare la popolazione del Chiapas che appoggiava o faceva parte delle comunità zapatiste. Il governo di Ernesto Zedillo agiva con l’intento di provocare la risposta armata dell’EZLN per poter spazzare via definitivamente questo esercito male armato che nel 1994 era riuscito con una sollevazione popolare di migliaia di persone a cambiare la prospettiva politica degli abitanti indigeni del Chiapas. Il cambio di strategia del governo Zedillo (1994-2000) fu chiara nel momento in cui, all’accusa da parte delle comunità indigene di violazione degli accordi di San Andres, si rispose con la violenza militare. Questi accordi, firmati il 16 febbraio 1996 nel municipio di San Andrés Larráinzar, Chiapas, frutto di una lunga trattativa tra governo e EZLN dovevano rappresentare le direttrici per costruire una nuova relazione tra lo stato Messicano e i 56 popoli indios. Per una cronologia degli accordi leggere qui.

Questo documentario ripercorre brevemente queste vicende e riporta immagini dell’accampamento di Acteal una quindicina di giorni prima dell’eccidio:

Zedillo per il suo ruolo nella mattanza di Acteal non è mai stato processato. Nel settembre del 2011 fu intrapresa una azione legale contro di lui, ancora in attesa di risoluzione presso la Comisión Interamericana de Derechos Humanos (CIDH), che sollecita l’apertura di un processo. Tuttavia, nel settembre del 2012, gli Stati Uniti hanno concesso l’immunità a Ernesto Zedillo, blindando così qualsiasi possibile risultato della richiesta presentata alla CIDH.

Fonti:

http://enlacezapatista.ezln.org.mx/

http://www.ustream.tv/channel/radiozapa

http://frecuencialibre991.blogspot.mx/

http://www.kaosenlared.net/america-latina/item/41445-21-dic-zapatistas-se-movilizan-en-chiapas-transmisiones-desde-san-crist%C3%B3bal-de-las-casas.html

http://desinformemonos.org/

Ernesto Zedillo – Wikipedia, la enciclopedia libre

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