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Cronache dal futuro: La TAV non si farà.


“Il servitore ubbidiente è l’uomo libero! Che crudo paradosso!”
M. Stirner, l’unico e la sua proprietà.

Oggi, 3 dicembre 2065, è stato ufficialmente proclamato, nel corso del vertice tra Monti III e Hollande IV, l’abbandono del progetto di realizzazione della TAV. La notizia mi ha colto impreparato, ma ho subito sentito il desiderio di ripescare, nella confusione del mio hard disk, le foto di mia nonna.

Erano tempi duri quelli in cui si è trovata a vivere – non che oggi si possano dire migliori, forse solo un po’ diversi – tempi nei quali una politica decadente e corrotta, in tutto simile a quella odierna, si ostinava a spingere gli abitanti di questo pianeta sempre più piccolo verso un baratro imminente, al grido di ‘crescita!’, ‘sviluppo!’… Mentre le persone, quelle vere, annaspavano in una realtà sempre più liquida e rarefatta – anestetizzate da un abuso massiccio di media mainstream – e le piccole sacche di resistenza venivano annientate tra i fumi dei gas CS.

Guardo il suo viso, in tutto e per tutto somigliante a quello di tante mie coetanee, il suo sorriso e quell’aria un po’ spavalda, e mi sento all’improvviso davvero fiero di lei… lei, che ha lottato con tutta sé stessa per donarmi un presente da vivere, lei che è riuscita a reinventarsi un’esistenza in un periodo storico nel quale si sgretolavano le politiche del lavoro e la tanto sbandierata democrazia si rivelava un concetto aleatorio, lei che ha affrontato con coraggio ed incoscienza (ed a volte ci vogliono tutti e due per non indietreggiare davanti alla paura), uomini vestiti ed equipaggiati da soldati, pagati per far male, e altri uomini armati di penne intinte nel veleno e nella menzogna.

Lei ha resistito caparbiamente per tutta la sua vita, e ha insegnato a sua figlia a fare lo stesso, e mia madre lo ha insegnato a me. E’ riuscita a restare fedele a sé stessa e al suo sogno di libertà, e credo ce l’abbia fatta anche grazie a tutti coloro che le sono stati al fianco nella lotta, i quali, assaporato da vicino il pugno di ferro del potere che schiaccia le persone con la faccia a terra nella polvere, sono riusciti a rialzarsi e continuare a sognare, a lottare, ad amare.

Ed è proprio quell’amore, e quella rabbia, che ci è rimasta nel sangue, in quello dei miei genitori prima e nel mio oggi, e che ha nutrito la lotta in tutti questi anni… Perciò è finita, è finita per davvero! Guardo fuori dalla finestra e per un attimo mi sento sollevato, e sento il mio animo leggero come la bandiera NOTAV che sventolava, nelle foto di quegli anni, un po’ dovunque nella nostra valle.

Certo, la lotta non termina qui: la vittoria odierna non ci concede il meritato riposo, mille altre sono le battaglie nelle quali ci dobbiamo impegnare. Ma il senso di tutto non è poi proprio questo? La convinzione che il nostro impegno di oggi porterà certamente dei frutti, se ciò per cui lottiamo è così importante da farci tenere duro anche quando le circostanze sembrano dichiararci sconfitti.

Così, mentre tiro fuori dal baule dei ricordi di mia madre quella vecchia bandiera sgualcita, che mia nonna mostrava con orgoglio ad ogni occasione, mi viene in mente quello che, esattamente 53 anni fa, lei ed i suoi compagni avevano subito in prima persona:

http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/6263-lione-3/12-un-successo-malgr%C3%A9-tout

Ripenso al racconto che mi aveva fatto di quella giornata, e mi rallegro pensando che proprio quello spirito, così caparbio e canzonatorio, aveva impedito al movimento di allora di non mollare, quando tutti dicevano che era finita. A sarà dura! Ripeteva lei.
E alla fine, lo è stato più di quanto si aspettassero… coloro che volevano ridurre al silenzio gli attivisti NOTAV!

A sarà dura, nonna…oggi, domani, sempre!

Posted in NoTav, R-esistenze.

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