Skip to content


Legge della Regione Veneto: un contributo chiarificatore dal Movimento per la Vita

Da #Save194Lazio:

di Elisabetta P.

Dell’attuale Legge Regionale del Veneto n. 27/2012 Disciplinare le iniziative di promozione dei diritti etici e della vita nelle strutture sanitarie e sociosanitarie (GU n. 40 del 13-10-2012), ne avevamo parlato qui qui.
Se, come già detto, il percorso che ha condotto all’approvazione della legge è stato in alcuni passaggi poco chiaro, ancora più arduo è stato valutare la legge sulla base delle dichiarazioni dei consiglieri e delle consigliere che l’hanno votata.

A diversi mesi di distanza ci sembra opportuno tentare di fare il punto della situazione, innanzitutto proponendo di nuovo il testo della legge, approvata con 33 voti favorevoli, 6 voti contrari e 3 astensioni.

DISCIPLINARE LE INIZIATIVE DI PROMOZIONE DEI DIRITTI ETICI E DELLA VITA NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE

Art. 1 – Promozione dei diritti etici e della vita nelle strutture sanitarie e sociosanitarie e nei consultori.

1. La Regione del Veneto promuove e garantisce nelle strutture sanitarie e sociosanitarie e nei consultori la diffusione e la divulgazione dell’informazionesui diritti dei cittadini con riferimento alle questioni etiche e della vita, riconoscendo a tutte le associazioni, di cui al comma 2, pari opportunità di comunicazione.

2. Per le finalità di cui al comma 1 e nel rispetto della privacy, la Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente in materia socio-sanitaria, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, individua con regolamento le modalità di diffusione e di divulgazione da parte delle associazioni di volontariato, iscritte nell’albo regionale o riconosciute a livello nazionale.

Considerato che la proposta di legge di iniziativa popolare originale è stata fortemente sostenuta dalla Federazione Movimenti per la Vita e C.A.V. del Veneto abbiamo pensato che valesse la pena prendere atto delle sue considerazioni sul testo approvato.
Riportiamo quindi alcuni passaggi estrapolati dall’opuscolo Feder cav-mpv Notizie di settembre(1) 2012 relativi alla legge:

Ovvio chiedersi: la proposta di legge di iniziativa popolare ha ricevuto un ok dalla Regione, oppure ha subito un ko? Il nostro presidente De Candia ha dichiarato a Francesco Dal Mas di “Avvenire” “Non è quello che chiedevamo, però è un primo passo importante lungo la strada dell’informazione, perché fino ad oggi non disponevamo neppure di questa opportunità”.”

Il Movimento per la Vita, nella persona del presidente regionale Guido De Candia, chiarisce un punto cruciale: prima della legge regionale 27/2012 il Movimento per la Vita non aveva “l’opportunità” di divulgare informazioni all’interno delle strutture ospedaliere e nei consultoriadesso sì.

E’ evidente che poter raggiungere le donne in difficoltà (e proprio nelle strutture socio-sanitarie) con informazioni pro-life è almeno a prima vista quanto mai importante. Anzi, potremmo dire che proprio di questo noi cav-mpv sentiamo soprattutto l’urgenza: divulgazione e “promozione”, informazione e “pubblicità”.
Certo, parlare di “diritti dei cittadini (per noi l’embrione è “cittadino”, ma così è ufficialmente e per tutti?) con riferimento ”alle questioni etiche e della vita” suona più vicino alle questioni di fine vita, piuttosto che all’attività “preventiva” nei confronti dell’I.V.G di cui parla la legge 194, e alla quale faceva riferimento la proposta di legge di iniziativa popolare che abbiamo a suo tempo sostenuto.
Comunque, informazione e promozione della vita sono chiaramente nostre “priorità”
.

Oltre all’opinione sulla legge in essere, che ci sembra degna di nota e che credo dia una chiave di lettura definitiva circa le intenzioni e il significato all’articolo approvato, pubblichiamo dal medesimo opuscolo anche le future iniziative che il MpV-C.A.V. auspica vengano tradotte in legge dalla Regione Veneto:

E’ evidente che anche la Regione Veneto può prendere qualificate inziative pro-life, e non solo in tema di sussidi economici specifici. Nel seguente riquadro,qualche idea in proposito:

All’attenzione della Regione Veneto
Sostegno economico alle maternità difficili.
Pubblicità-progresso pro-vita sui media regionali
Indagine sul ricorso all’IVG/circostanze e motivazioni (vedi anche la proposta del Presidente Carlo Casini al convegno di Conegliano citato, fra l’altro, nel dibattito in Consiglio regionale sulla “nostra” proposta di legge di iniziativa popolare).
Norme sul seppellimento degli embrioni e dei feti.
Provvedimento per l’affissione nei consultori/nei reparti di ostetricia/negli studi dei medici di base di informazioni curate dal volontariato pro-vita;
consegna alle gestanti durante il colloquio di cui alla 194 di un pieghevole con le stesse informazioniil tutto ai sensi della stessa 194 e della recente legge.
Provvedimento per la collaborazione volontariato pro-vita negli ospedali e nei consultori (vedi l’esempio del Piemonte).

Possiamo affermare, oggi, che la legge approvata in Veneto apre di fatto un varco al movimento antiabortista in luoghi che dovrebbero essere laici e pubblici (consultori, strutture ospedaliere), e che già forniscono ai sensi dell’articolo 5 della 194/78, adeguate (nonostante i continui tagli economici ai consultori stessi, che spesso ne sanciscono chiusure e accorpamenti) informazioni relative alla IVG.
Inoltre, mi sembra che l’accoglimento delle richieste del movimento antiabortista abbia gettato le basi per la proposizione da parte dello stesso di azioni sempre più dirette e invasive ( pubblicità sui media regionali, indagini circa motivazioni e circostanze della IVG, consegna di un pieghevole alle gestanti durante il colloquio nel consultorio, ecc.).

Alla luce di ciò è importante anche ricordare quali sono le entità politiche che hanno permesso l’approvazione di questa legge:

La riformulazione della legge ha incontrato il pieno sostegno di una maggioranza trasversale (33 sì su 42 presenti) composta dai consiglieri di Lega, Pdl e Pd(eccetto Mauro Bortoli, che ha votato contro). 
Contrari invece i consiglieri Udc, Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra veneta, e Giuseppe Bortolussi. Astenuti Diego Bottacin (Verso Nord), Mariangelo Foggiato (Unione Nordest) e Marino Finozzi (Lega).
 I consiglieri di Italia dei Valori hanno abbandonato l’aula in segno di protesta” fonte

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze, Scritti critici.