Da Amarame:
L’altro giorno ero in macchina ed ascoltavo la radio. Di solito la pubblicità mi passa da un orecchio all’altro senza lasciare particolari strascichi nel mezzo, però una in particolare ha attirato la mia attenzione: la voce di una -credo ex- conduttrice televisiva si rivolgeva a tutte le donne incinte in uno spot di sensibilizzazione alla prevenzione della spina bifida. L’argomento è importante e delicato e tutto il resto: la spina bifida è una brutta bestia, da quel poco che so, perciò una campagna informativa non può che essere accolta positivamente, se non che…
A quanto ho capito dalla pubblicità, un corretto apporto di acido folico diminuisce la possibilità che il bambino nasca con questo problema. Perfetto. Solo che la soluzione proposta alle donne è quella di assumere quotidianamente una pillola (ovviamente accompagnata da una sana alimentazione che preveda grandi consumi di frutta e verdura). Ricordo di essermi sentita molto stranita e anche inquietata: l’offerta di una pasticchetta (per quanto relativamente innocua, perché l’acido folico è una vitamina), fortemente suggerita dalla ricerca, così come si evince dallo spot, mi ha richiamato alla mente due cose diverse: innanzitutto, l’estrema medicalizzazione del corpo femminile, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti riproduttivi e, secondariamente (ma strettamente legata al primo punto), un pensiero fascista e mai passato di moda quale “Le madri devono fornire alla Patria dei figli sani”. E’ vero: tendo ad essere paranoica, però il ricorso alle due grandi divinità Scienza e Medicina quando si tratta del nostro corpo ha spesso uno scopo ben preciso che raramente vede come obiettivo il benessere delle madri, se non in maniera incidentale, quanto, piuttosto, quello del loro “prodotto”.
Ora, abbastanza incuriosita e molto insospettita dal richiamo ad una corretta alimentazione che prediliga il verdurame vario (perché, poi, se c’è una pillola che risolve tutto?), ho fatto una microscopica ricerca e qui ho trovato:
L’acido folico è presente nelle frattaglie (rene, fegato), come folati nelle verdure a foglia verde (lattuga, spinaci, broccoli), nei legumi e nelle uova. La sua presenza è scarsa nella frutta e nel latte. Parte dell’acido folico (circa il 50% o anche più) si può perdere durante la cottura in quanto termolabile. In alcuni alimenti possono esistere delle sostanze inibitrici della pteroilpoliglutammato idrolasi, od altre ancora non conosciute, in grado di diminuire l’assorbimento di acido folico.
E anche (parlando della dose giornaliera consigliata):
Spesso queste dosi raccomandate non sono raggiunte dalle popolazioni per una scarsa propensione alle diete vegetariane, per l’assunzione di cibi conservati e per i metodi di cottura.
Altrove, leggo:
Si trova soprattutto nel fegato ma anche nei legumi, specialmente lenticchie, ceci, soia, arachidi, fagioli, fave e piselli. Ne sono però ricchi anche i cereali integrali come riso, avena, mais e germe di grano. Si trova anche nelle verdure a foglia verde scuro come spinaci e bietole, broccoli e cavolfiore, indivia, lattuga, asparagi. Nella frutta si trova soprattutto nel melone, nell’avocado, nella banana e nell’arancia.
E allora i miei sospetti erano fondati, mi dico: se qualcuno segue un’alimentazione sana e non fatta di schifezze, il ricorso agli integratori non dovrebbe più risultare necessario…
Ecco, è questo che mi fa veramente incazzare: si interessano a noi solo quando dobbiamo produrre dei soldati alla patria e ci costringono a giocare secondo le loro regole, innanzitutto, ingabbiandoci in una morsa di paura (ché sulle donne incinte la tecnica del “se non fai attenzione, chissà che mostro sputerai fuori” ha assai presa) e, secondariamente, fornendoci false soluzioni che ci rendano dipendenti da loro, poiché, per esempio, le pasticchette io non me le so fare e se mi dicono che solo quelle sono utili, allora dovrò per forza usare solo quelle.
Ben venga l’informazione, ma che sia completa! Che mi si parli (in questo caso) di quanto schifo facciano i cibi precotti o di quanto male faccia gonfiarsi di carne a sua volta pompata di merda varia (tralascio per ora gli aspetti etici della questione), che mi si suggeriscano dei metodi che non prevedano che io diventi succube di aziende che lucrano su di me e sui miei bisogni…che mi vengano date delle soluzioni reali, se mi parlate di un problema, e non il surrogato in pillola della felicità.
E che cazzo!
Nota dovuta: personalmente sono contraria alla riproduzione umana. Il mio progetto a riguardo è di non figliare per tutta una serie di motivazioni, tra cui la principale risulta essere “siamo in troppi sulla Terra” Poi è chiaro che ognun* fa le proprie scelte, ed è a questo punto che dovrebbe intervenire il diritto ad un’informazione corretta, che comprenda anche la libertà di decidere cosa fare e come farlo, senza ritrovarsi poi ridott* a cosumatrice/ore sulla cui esistenza tutti finiscono per guadagnarci tranne la/il dirett* interessat*. Mi pare il minimo.
Non è la soluzione facile, ma è quella che da un risultato sicuro. E non lo dico io, ma lo dicono gli studi che hanno indagato il comportamento dell’acido folico e hanno scoperto che si tratta di una vitamina che si perde facilmente. Joel Fuhrman, come si può capire dal suo sito http://www.drfuhrman.com/, sembra più che altro uno dei tanti imprenditori del nutrizionismo che esistono negli Stati Uniti. Del resto mi pare un po’ azzardato affidare una questione importante come le malformazioni neurologiche dei bambini all’opinione di un ricercatore che nel corso di trent’anni di carriera ha prodotto una marea di libri e dvd e solo 4 articoli scientifici.
Mi ero ripromessa di non rispondere più, ma la mancanza di chiarezza mi tedia, perciò procedo con ordine (e non sarò breve):
1) non sono contro le vitamine. Mai stata contro le vitamine in tutta la mia vita. Giuro. Ho mentito anche sulla vitamina K: amo anche lei. Be’, ok, non la amo; però la rispetto.
2) L’espressione “un integratore che serve davvero”, personalmente, mi fa venire i brividi. Da quando in qua l’integratore è meglio del cibo? Tralasciando l’acido folico, la pastiglia è meglio dell’arancia? E’ un pessimo mondo quello che ci convince che impLasticcarci è meglio di una dieta sana…ci avete mai riflettuto? E, per citare qualche commento precedente, non considero violenza suggerire di mangiare la frutta anche quando non piace; trovo, invece, che sia preoccupante proporre la soluzione “semplice” (lo è davvero?) della bustina vitaminica.
3) Vogliamo sfogarci veramente? Ok: una cara anima mi ha fatto avere questo articolo
http://www.vegsource.com/joel-fuhrman-md/conventional-prenatal-vitamins-may-do-more-harm-than-good.html
scritto da un simpatico omino (http://www.huffingtonpost.com/joel-fuhrman-md/) che pare saperne qualcosa…
Per chi non mastichi l’inglese, provo ad estrapolare qualche cosa che suona interessante:
“E’ necessario rendere le donne consapevoli del fatto che utilizzando integratori convenzionali potrebbero mettere a rischio la propria salute e la salute dei bambini che stanno aspettando. Quasi tutti i multivitaminici e le vitamine prenatali contengono acido folico. Diversamente dalla maggior parte dei medici, non mi sento di consigliare la supplementazione di acido folico alle donne in stato di gravidanza.”
“il folato è essenziale durante la gravidanza, specialmente nelle fasi iniziali della gravidanza, per la prevenzione dei difetti del tubo neurale. Il folato è abbondante nelle verdure a foglia verde come spinaci, cavoli, cavoli cinesi, carciofi e broccoli.”
“Studi scientifici hanno rivelato i pericoli insiti nell’assunzione di integratori di acido folico per le donne ed i loro bambini:
• Un gruppo di donne che seguirono le raccomandazioni tipiche di prendere acido folico durante la gravidanza e vennero poi monitorate dai ricercatori per trent’anni, risultarono essere due volte più predisposte del normale alla possibilità di morire per cancro al seno.
• Un altro studio della durata di dieci anni ha concluso che le donne che hanno preso multivitaminici contenenti acido folico hanno visto aumentare del 20-30% il rischio di cancro al seno.
• L’acido folico in forma di supplemento può contribuire alla creazione di un ambiente favorevole al cancro nel corpo – oltre al cancro al seno, l’acido folico sintetico è stato collegato a drastici incrementi nei casi di cancro della prostata e del colon-retto, così come dell’incidenza globale di varie forme di cancro.
• L’integrazione di acido folico da parte delle donne in gravidanza è stato associato ad asma infantile, infezioni del tratto respiratorio infantile, e difetti cardiaci alla nascita.
Tuttavia, i folati presenti negli alimenti sono associati a benefici sia per le donne che per i bambini:
• Le donne che assumono bassi livelli di folati dagli alimenti hanno maggiori probabilità di venire diagnosticate di cancro al seno.
• I figli di donne che hanno consumato molti cibi contenenti folati durante la gravidanza hanno meno probabilità di sviluppare disturbi da deficit di attenzione.
• Diversi studi hanno verificato l’esistenza di un collegamento tra l’assunzione di vegetali durante la gravidanza e la diminuzione di cancri infantili. ”
“Le donne meritano di conoscere la realtà in modo da poter prendere una decisione informata. […] Quindi quello che intendo non è ignorare l’importanza del folato – né i problemi medici e di sviluppo fetale che potrebbero derivare dalla carenza di questo elemento – ma piuttosto vorrei sottolineare l’importanza di assumere folati naturali dalle verdure a foglia verde, e non facendo affidamento su quello sintetico fornito dagli integratori.”
Se non altro ora è possibile iniziare a dubitare, cosa che fa sempre un gran bene…
Mi associo a chi prima di me ha detto che in uno spazio importante come questo bisognerebbe stare più attente a quello che si pubblica. L’efficacia dell’acido folico contro alcune malformazioni neurologiche è comprovata. E’ inoltre comprovato che con un’alimentazione corretta non si può avere la certezza di assumerlo in una quantità sufficiente, perché si tratta di una vitamina rara e delicata, il cui fabbisogno si impenna letteralmente all’inizio di una gravidanza. La posta in gioco è altissima, e prendere un semplice integratore è un prezzo davvero piccolo da pagare. Tra l’altro si tratta di una sostanza che fa anche molto bene alle donne in gravidanza, perché aiuta contro l’anemia. Vogliamo criticare il tono paternalistico della pubblicità? Va benissimo, ma non scagliamoci contro un integratore che serve davvero.
L’alimentazione corretta è quella che garantisce un apporto equilibrato delle sostanze di cui il nostro organismo ha bisogno ed evita che, invece, ingeriamo un’eccessiva quantità di veleni (per quanto possibile attualmente…per questo dico “eccessiva”, mentre il realtà non dovremmo proprio mangiare veleni e sostanza dannose). Mi pare che le buste di cibo precotto che cito e la carne proveniente da animali che sono notoriamente imbottiti di antibiotici non possano rientrare con allegrezza nel quadro. Ma un* fa le sue scelte…
Per quanto riguarda l’apporto equilibrato, una scelta vegetariana o vegana (del fruttarianesimo non so niente, ma solo perché non ho mai letto abbastanza sull’argomento) può garantirlo. Ma, personalmente, lì si tratta di scelte etiche e non necessariamente dettate dalla salute (sebbene aiutino).
Sul perché la medicina generalmente (tranne eccezioni) resti ancora legata ad impostazioni ed idee vecchie quali la piramide alimentare fino a considerare con allarme qualsiasi dieta diversa, per bilanciata che sia, risulta anche a me un mistero.
Esoterismo: http://www.scienzavegetariana.it/
No al gomblotto! :-)P
Ah, si, l’alimentazione corretta! Ma qual’è? Per amarame è probabilmente quella vegetariana (“di quanto schifo facciano i cibi precotti o di quanto male faccia gonfiarsi di carne a sua volta pompata di merda varia”). Per Antonella lo stile fruttariano. Per me quello “onnivoro”. Nell’attesa che qualcuno venga a dirmi che il miglior stile di alimentazione è basato sul consumo di kinder bueno (ovviamente supportando il suo parere con chili di articoli scientifici), io continuerei a dare ascolto ai medici e alla scienza ufficiale. In tutti gli ospedali troviamo la piramide alimentare appesa ovunque e dietologi molto preparati che possono dare indicazioni, percui questo complotto io proprio non lo vedo.
Eheh, è vero, con un’alimentazione corretta si sta benissimo.
Ma ci sono le persone sfigatissime come me che hanno problemi ad assorbire le varie sostanze nutritive e devono prendere anche integratori per star bene 🙂
Tutto sta nell’esserne consapevoli 🙂
ciao a tutt*,
sono stata colpita anch’io quando per caso ho ascoltatao in radio questo spot e ho inveito allo stesso modo dell’autrice dell’articolo che condivido quindi appieno.
premetto che il problema serio non è l’acido folico in sè, ma la strategica e capilare disinformazione attuata a nostro grande danno da chi detiene i media e dalla classe medica tutta.
non ci sono nè omeopatie nè allopatie buone l’unica possibilità per uscire dall’impasse della finta scelta che queste ci imporrebbero è la presa di coscienza di come funziona il nostro corpo da millenni tramite esperienze dirette scevre da condizionamenti e paure di sorta: mica facile,ma si deve pur iniziare una buona volta!
non ho avuto temo per leggere tutti i vostri commenti ma mi è parso subito evidente che anche tra donne attente pullulano le banalità dei luoghi comuni sul nostro corpo povero e deficitario e la sempriterna scienza medica occidentale benefattrice e ausiliare che impera con prepotenza consolidata sulle nostre vite e desideri.
l’acido folico in donne che si nutrono come natura comanda è in ECCESSO (stando ai parametri standard degli esami ematici considerati validi in italia).
anche se non sempre l’anemia viene corretta a dovere.ma questo è un altro punto.sul quale pure tanto c’è da riconsiderare.
la mia è una piccola testimonianza di donna medico (laureanda) con alimentazione fruttariana da due anni: quindi non solo i vegetali crudi a foglia ma addirittura con sola frutta cruda si ottiene ciò che un integratore non darà mai al nostro corpo ipermedicalizzato e reso inabile ad hoc.
inoltre molto ci sarebbe da dire riguardo il ciclo mestruale e la sua quasi scomparsa con un regime alimentare e di vita frugivoro nel rispetto delle forme viventi tutte e in primis del nostro essere scimmiette antropomorfe da milioni di anni.
anche il dolore mestruale e quello sofferto durante il parto viene meno stando alle esperienze concrete di donne raw-vegan.
per il primo posso testimoniare la felice sparizione di ogni sofferenza e delle perdite annesse e non si sta parlando vi prego di amenorrea.ma sul tema bisognerebbe avere per spiegare bene, lungo spazio a parte.
riguardo al dolore nel parto: personalmente non intendo figliare per i mille motivi che tante di noi qui possono condividere, ma questo non mi rende esente dall’interessarmi al tema,anzi.
chi ha curiosità faccia pure le ricerche necessarie, nel web si perdono le testimonianze e il materiale sul fruttarismo e sull’igienismo.
sulla nemesi medica che estorce prepotente la capacità di autodeterminare la nostra salute e riappropiarci dei nostri corpi tanto ci sarebbe da dire e su questo blog non mancano le orecchie tese e le penne acute pronte a denunciarne gli intenti politici sottesi. motivo per cui continuo a stimarv*.
Credo che proprio l’aver espresso opinioni, seppur diverse da quelle di Amarame, sia prova del fatto che si consideri questo uno spazio dove l’intolleranza per idee differenti non sia di casa. Perciò, sinceramente, Feminoska, non capisco le tue battutine sui blister pieni di acido folico. Chi non è d’accordo con Amarame non ha mica scritto: “Puoi deporre le tue foglie di spinaci?” (e io adoro la verdura cruda, ne mangio in gran quantità) e non ha accusato né lei né chi la pensa in modo diverso di voler insegnare (perché è un concetto facilmente rovesciabile, relativo, visto che qualcun* potrebbe dire: “E perché? Voi non volete insegnarmi a mangiare?”) Insomma, il tuo commento mi sembra risentito, più che finalizzato a ribadire il rispetto della libertà di ciascun* di vivere la propria vita e di pensarla come gli/le pare. Poi, se ho frainteso, chiedo scusa.
@michela: Ebbene sì, gli spinaci si possono mangiare anche in insalata, crudi. Pensa un pò te! Ora potete deporre cortesemente i vs. blister pieni di acido folico? Ripetiamo alla noia: qui si discute, non si proclama. Abbiamo discusso e ognun* è liber* di cambiare idea, tenersi la sua o guardare alle cose da più prospettive. Nessun verbo rivelato. Il collettivo FaS funziona così, car*, vi piaccia o no. Ognun* ragiona in libertà, ponendosi domande e dubbi, ognun* dà il suo apporto. ‘Triste’ direi invece che qualcun* debba sempre insegnare agli/alle altr*. Viva la libertà, per quanto ci riguarda, di viversi la vita come a ognun* aggrada. Vi sta bene? Bene. Non vi sta bene? Bene uguale.
Io leggo “dovrebbe” e “generalmente” il che -se l’uso di determinati avverbi e del condizionale contano ancora- non significa che ogni essere umano dovrà evitare l’acido folico da ora in avanti, bensì: se non mangiassimo schifezze, se mangiassimo le cose giuste nel modo giusto, se tutte le persone avessero un organismo che sintetizza bene il tutto e bla bla bla, le pasticche sarebbero superflue. Dai, però ora basta, eh, io sono senza dubbio un’ignorantona che emana editti arbitrari, ma i saggi saggissimi ancora devono farmi capire dove ho detto che l’acido folico è la morte. Che poi qualcun*, ormai bacat* dalla società della pillola, confonda l’integratore con la sostanza presente in natura mettendomi nelle dita idee non mie -tipo la campagna contro la vitamina C, le proteine ed il colore beige- quando invece esprimo l’assoluto desiderio di un’informazione reale e tutte le cose che ho già detto (mi sta salendo l’ansia da ripetizione), è un altro discorso.
Insomma, hai perfettamente ragione, ecco. E io non ho studiato. Vado a sgranocchiarmi il multicentrum.
Fin troppo facile:
” se qualcuno segue un’alimentazione sana e non fatta di schifezze, il ricorso agli integratori non dovrebbe più risultare necessario…”
“Trovo che la questione dell’acido folico rientri in questo caso: generalmente mangiare spinaci -per dire- basta a garantire un apporto sufficiente di questa vitamina.”
È medicalmente dimostrato che non è così (vedi Diana sotto).
Ma ora perché non rispondi a me? Hai fatto ricerche? Mi citi per favore le fonti secondo cui mangiare spinaci/verdura basta a garantire l’apporto della vitamina? Non lo sai che la cottura la distrugge, quindi gli spinaci te li dovresti mangiare crudi? Il problema è che sei entrata a piedi pari (Pappati l’acido folico, donna! ) in un terreno che non conosci. Il saggio sa quando lasciare perdere e imparare.
Chiudo questo commento (l’ultimo) con quanto detto nel primo: triste che questa disinformazione sul corpo delle donne venga fatta proprio qui.
No, per favore, no, prima dimmi dove ho scritto che sono contro l’acido folico. Se c’è una vitamina che mi sta sull’anima, quella è sicuramente la K. Credo che sia per l’uso inflazionato in questa lettera nella lingua italiana scritta. Però la mangio. Cioè, sono sicura di assumerla. La odio, ma la assumo, giuro…
Seriamente: io non ho scritto che l’acido folico va evitato o vietato. Ho scritto che l’acido folico è possibile assumerlo generalmente (eccettuati problemi personali) senza doversi piegare alla moda/ossessione/dittatura degli integratori.
Più di così, sul serio, non so che scrivere perché odio, oltre alla K, anche ripetermi.
Scusate se il commento è doppio
@Amara: Non ho sentito lo spot, quindi non sono in condizioni di commentarlo (ma a questo punto girerò le stazioni per trovarlo!). Quello che ti “contesto”, detto in tutta tranquillità sia chiaro, è considerare l’acido folico un “impasticcamento di stato”. Credo (correggimi se sbaglio) che tu sia stata maleinformata su questo argomento e abbia scritto il post di getto, forse arrabbiata più per il tono da “difesa della razza” dello spot, più che per la faccenda nel merito. Perché l’acido folico serve, e serve a TUTTE le donne incinte, non solo a quelle carenti o con una cattiva alimentazione (vedi la spiegazione di Diana, l’ostetrica). Ci sono gli impasticcamenti di stato, eccome, ma non in questo caso. Ora, ti prego di scusare il maternalismo, non voglio fare polemica, ma quello che ti chiedo è: prima di scrivere il post hai studiato l’argomento? Hai verificato statistiche, incidenze delle malattie con e senza gli integratori, ecc. ecc.? Perché se no parliamo di aria fritta. Se no facciamo noi disinformazione. Mi sembra buona norma informarsi bene, prima di parlare di un argomento, specialmente a una platea così vasta. Un post di questo tipo potrebbe far pensare a una ipotetica lettrice incinta “eh, vedi questi integratori non servono a niente, io lascio perdere, non li prendo, il medico vuole fregarmi”, con conseguenze mica da ridere.
Poi sulle distorsioni paurose della maternità in italia, sul terrorismo psicologico e sul fascismo dello stato italiano mi trovi perfettamente d’accordo.
@Amara: Non ho sentito lo spot, quindi non sono in condizioni di commentarlo (ma a questo punto girerò le stazioni per trovarlo!). Quello che ti “contesto”, detto in tutta tranquillità sia chiaro, è considerare l’acido folico un “impasticcamento di stato”. Credo (correggimi se sbaglio) che tu sia stata maleinformata su questo argomento e abbia scritto il post di getto, forse arrabbiata più per il tono da “difesa della razza” dello spot, più che per la faccenda nel merito. Perché l’acido folico serve, e serve a TUTTE le donne incinte, non solo a quelle carenti o con una cattiva alimentazione (vedi la spiegazione di Diana, l’ostetrica). Ci sono gli impasticcamenti di stato, eccome, ma non in questo caso. Ora, ti prego di scusare il maternalismo, non voglio fare polemica, ma quello che ti chiedo è: prima di scrivere il post hai studiato l’argomento? Hai verificato statistiche, incidenze delle malattie con e senza gli integratori, ecc. ecc.? Perché se no parliamo di aria fritta. Se no facciamo noi disinformazione. Mi sembra buona norma informarsi bene, prima di parlare di un argomento, specialmente a una platea così vasta. Un post di questo tipo potrebbe far pensare a una ipotetica lettrice incinta “eh, vedi questi integratori non servono a niente, io lascio perdere, non li prendo, il medico vuole fregarmi”, con conseguenze mica da ridere.
Poi sulle distorsioni paurose della maternità in italia, sul terrorismo psicologico e sul fascismo dello stato italiano mi trovi perfettamente d’accordo.
@Michela: a me non pare di aver parlato di “curarsi”, bensì di strumenti per garantire la sopravvivenza che la natura ha tutto l’interesse di favorire. E per sopravvivenza intendo, ovviamente, uno stato fisico sano, perché la natura ha bisogno di individui sani. Che poi gli esseri umani si siano evoluti fino a scoprire la medicina per far sopravvivere o curare anche gli individui malati ben venga: niente di meglio. Ma io non sto parlando delle eccezioni (es: coloro che senza integratori non possono vivere bene). Sto parlando di quella che, invece, dovrebbe essere la condizione più diffusa, se lo stile di vita incoraggiato fosse quello corretto. Sfruttare un’ansia naturale per riempire di pillole (e esami) le future madri è un atteggiamento bieco; è diffusione volontaria di disinformazione a scopo di lucro. Ma magari si limitassero unicamente a sfruttare quest’ansia! No: la si rafforza fino a diventare paura, fino a rendere la donna incapace di vivere con consapevolezza una parte della sua vita e quindi, sì, ecco che ci si affida alle visite private ogni mese e bibibibababa (oltre che tutta la costruzione zuccherino-culturale sulla maternità per cui, come citi tu, foto di su e di giù e cuoricini e via, che è una cosa che io personalmente non capisco -ma è una cosa mia, chiaramente- e che è anch’essa foraggiata per ricavarne denaro).
La questione del fascismo, infine, è una percezione personale che si collega a elementi non citati nello spot che mi ha fatto rabbrividire, ma che lo stesso mi ha riportato alla mente: ad esempio la cultura terroristica del “Nascono sempre meno bambini “italiani\europei”. Oh cielo!!!!!!!”. A questo è collegata l’immagine della “voce” della campagna, ad esempio: è una giovane donna, pur straniera (comunque comunitaria), ma bionda e -se non ricordo male- occhi chiari. Ed è è l’immagine-prototipo delle campagne o pubblicità riguardanti la maternità che ho visto in giro. Donne di colore, ad esempio, ne ho viste raramente, e con significati diversi (di solito come “aiuto a chi non ha mezzi e/o non capisce la lingua”). E, onestamente, il rivolgersi alle mamme con un immagine del genere orienta parecchio le campagne in un senso di esclusione: la percezione è che si parli delle/alle mamme italiane/bianche. Che devono figliare per combattere l’invasione e i cui figli devono essere sani (altrimenti come possono imbracciar l’arme contro lo straniero?). Senza arrivare alla guerra armata vera e propria, però: sto usando delle immagini metaforiche, ok?
Insomma il confezionamento dello spot, oltre agli enormi dubbi sull’impasticcamento, mi ha risvegliato i sensi di ragno. Probabilmente sono troppo ardita, magari con vene complottiste, però del fascismo dello Stato italiano non dubito mai.
Via alle danze.
Cara Maria,
perché mi aggredisci? Pensarla in maniera differente da te non significa né essere stupide né disinformate o altro. Non sei capace di usare dei toni pacati, come quelli usati da me? E, se proprio dobbiamo parlare di incapacità di comprendere un testo, non sei proprio in condizione di poter puntare il dito contro di me. Ti spiego perché: 1) non ho detto che le donne vegane e vegetariane siano OBBLIGATE ad assumere integratori. Ho molt@ amici e amiche vegani e vegetarian@ che assumono integratori, perché c’è persona e persone e, purtroppo, non sempre, pur avendo le stesse abitudini alimentari, poi i valori espressi dai risultati delle nostre analisi danno gli stessi risultati. Io, sfortunatamente, ne sono l’esempio. O hai forse interpretato la mia affermazione come una critica alla dieta vegana e vegetariana (critica inesistente); 2) ma hai letto tutto il mio commento? E hai letto anche l’altro? Di tutte le cose che ho detto sei riuscita solo ad estrapolare una frase sul veganismo e sul vegetarianismo? E dove avrei affermato che tutte le donne devono essere integratori-dipendenti? Io ho detto che le generalizzazioni vanno evitate SEMPRE, anche nel caso dell’acido folico. Ho detto anche che chi vuole assume integratori, chi non vuole o non ne ha bisogno non lo farà. Il punto su cui non sono d’accordo con l’autrice dell’articolo (e l’ho scritto in modo educato, né urlando, né ergendomi ad unica persona capace di comprendere un testo) è l’associazione prevenzione=sfornare figli sani per la patria. Perché, ripeto (e su questo nessun@ ha risposto), credo che il desiderio di mettere al mondo dei figli sani sia umano, non sia fascista, altrimenti sarebbero fascisti anche i test di screening e l’aborto terapeutico, che, ovviamente, non lo sono. Bene, non pretendo di trovarti d’accordo con me né m’interessa, ma, almeno, prima di agitarti inutilmente, cerca di comprendere bene i testi. O di leggerli per intero.
ma dove l’avete letto che amarame sta contro l’acido folico? prontoo! si chiama comprensione di un testo… avete stravolto tutto a vostro piacimento
…
“non dimentichiamo, poi, che ci sono mamme vegetariane e vegane, che, per esempio, non mangiando carne rossa, hanno bisogno di integrare ferro in altro modo. ”
integrare in altro modo? stai forse insinuando che abbiamo bisogno di pillole?
le mamme vegane, le ragazze vegane, le nonne vegane e chi ti pare non hano bisogno di integrare il ferro perchè se seguono un’alimentazione decente non hanno carenze di nulla. la dimostrazione? io sono vegana da anni (dall’adolescenza), non peso gli alimenti, non ho tabelle nutrizionali, non conduco assolutamente uno stile di vita sano (quindi intendo consumo alcol e fumo), mangio roba “crasta” (anche se comunque cucino io e non uso roba pronta in genere… più per finanze che per salute) eppure le mie analisi non fanno una piega.
ora, con tutto che le donne gravide hanno magari più bisogno di qualche elemento piuttosto che di un altro, questo non significa che diventino degli alieni. intendo dire, se un tipo di alimentazione vab bene quando non sei incinta, basterà al massimo prendere qualche accorgimento. che so, evitare di sbronzarsi e non abbottarsi di fritti, pulire bene l’insalata. o cose del genere. questo è logico. se non bastasse, sono tantissime le mamme veg che non hanno bisogno di integrare proprio nulla… ti dirò di più, forse lo sono a maggior ragione perchè si controllano ogni tanto le analisi e non mangiano la spazzatura che invece mangiano le altre… e perchè preferiscono mangiare verdure piuttosto che prendere la prima pillolina che ordinano i media…
Cara Amara, due considerazioni:
1- Purtroppo no, la natura non fornisce alle gestanti (ma anche all’essere umano in generale) gli strumenti per autocurarsi. Siamo l’unico animale che necessita di assistenza per nascere e che provoca dolore alla madre, per via di una rapidissima evoluzione che ha portato il nostro corpo in posizione eretta (la futura ostetrica te lo confermerà). Siamo macchine imperfette, piene di organi che non servono più (vedi l’appendice) e che a volte si ammalano. È per questo che abbiamo inventato la medicina, per rimediare alle mancanze della natura. La natura non è la panacea di tutti i mali, come non lo è la medicina. Certo, dobbiamo ricorrervi come strumento estremo, mangiare bene e avere rispetto di noi e del mondo. Ma dire “generalmente mangiare spinaci -per dire- basta a garantire un apporto sufficiente di questa vitamina ” è pericoloso per tutte le donne che leggono. È medicina faidate, pressapochismo, superficialità. Si è visto che integrare questa sostanza all’alimentazione delle gestanti ha drasticamente (vedi commento dell’ostetrica) ridotto malattie terribili, che ricadono sui figli e indirettamente sulle donne stesse. Non prenderla per sottrarsi a questo fantomatico controllo fascista delle nascite di big pharma è puerile e molto poco responsabile (a proposito di responsabilizzazione delle gestanti).
2 – La medicalizzazione del parto c’è eccome, ma non perché il ginecologo orco (e maschio) ti stende a gambe aperte sul lettino. La medicalizzazione del parto molto spesso è colpa delle donne stesse: il SSN passa 3 ecografie gratuite in una gravidanza, che sono più che sufficienti di norma. Ma le donne di solito hanno il ginecologo privato, che ne fa una tutti i mesi, più ovviamente esami in 3D con tanto di DVD per vedere il profilo destro e il profilo sinistro del pupo/a. Ogni volta fa sentire alla donna il battito del cuoricino, che fa tanta tenerezza. Lo dico per esperienza diretta, dato che su dieci gestanti che ho avuto modo di conoscere 1 si affidava al consultorio, tutte le altre pagavano profumatamente un ginecologo privato, che le riempiva di paroline dolci, fiori di bach e “cure naturali”. Queste sì pagate profumatamente e perfettamente inutili.
Che tasto dolente, la maternità…
Giusto per chiarezza: non condanno la medicina in toto (o la scienza, o la tecnologia o “il progresso” se è davvero tale e non una scusa per renderci ancora più schiav*), ma odio che venga proposta costantemente come soluzione che aggira i reali problemi…ed è stata proprio la sensazione che ho avuto anche in questo caso.
Adesso provo ad avventurarmi su un terreno scivoloso: spero di non finire col culo per terra. Citerò, infatti, il termine “naturale”, che generalmente odio perché utilizzato come scusa per giustificare pregiudizi del tutto culturali. Ma qui si sta parlando di riproduzione, perciò mi pare che calzi. Ora, se partorire figli sani è “naturale” (o meglio è utile alla “natura”, in questo caso termine riferentesi alla specie umana e non alla natura intesa come “ambiente” -come già detto, l’umanità di oggi è dannosa e spero nella sua estinzione tramite lo stop alla procreazione), allora immagino che sia previsto dalla “natura” stessa che vengano offerti alla gestante gli strumenti per poterlo fare. Trovo che la questione dell’acido folico rientri in questo caso: generalmente mangiare spinaci -per dire- basta a garantire un apporto sufficiente di questa vitamina. Ora, perché non responsabilizzare, com’è già stato detto, la donna incinta e renderla consapevole che un’alimentazione sana è di solito sufficiente? Certo, è bene suggerire dei controlli, dato che è possibile farli e dato che le eccezioni e gli imprevisti ci sono, ma da qui a finire direttamente nella “prigione della pillola” senza passare dal via lo trovo assurdo.
L’altro esempio che mi viene in mente è la stitichezza (avrò dei problemi dato che mi metto a paragonare le due cose o sono stata semplicemente influenzata da chi citava i famosi yogurt? O da tutti i film in cui gridavano “Spingi! Spingi!”, forse…): è una reazione del nostro organismo a qualcosa che non va e spesso e volentieri, anche qui, si tratta di alimentazione. Imbottirci di euchessina, piuttosto che ricorrere a quintali di quello specifico yogurtino quando il danno è fatto è una scorciatoia che non risolve il problema alla radice. E questo problema non solo è che mangiamo merda, ma che la società consumistica preferisce farci continuare a nutrirci di schifezze per costringerci poi a comperare farmaci del tutto opzionali ma che, invece, trovano così un vastissimo mercato (e da qui tutto il proliferare di integratori e vitamine che non servono più solo a soggetti con problemi particolari perché ormai si tratta di problemi generali!).
Su tutto questo, poi, si innesta il discorso della medicalizzazione della maternità. Badate bene: non parlo dei controlli per verificare che tutto proceda senza intoppi; mi riferisco proprio al trttamento della maternità da parte della medicina: sempre più ho l’impressione che la donna venga semplicemente presa e passi da un “macchinario” all’altro per finire sul lettino al nono mese dove le viene infine “estratto” un bambino. Anche qui la donna non è più una persona che venga guidata durante un momento particolare della sua esistenza: spesso viene semplicemente fatta sdraiare e via, di visita in visita. Anzi, piuttosto che creare consapevolezza, si spinge sulla paura, proprio per favorire un atteggiamento più accondiscendente verso una serie di trattamenti che magari sarebbero superflui ma che, suprise, muovono soldi.
E, comunque, a me la paranoia del frutto sano (e frutto italiano) non me la leva dalla testa nessuno, ma è perché sono testarda
calma. a volte serve, a volte no.
comunque è vero: la gravidanza, dal concepimento al parto, è ipermedicalizzata. d’altronde, c’è un giro d’affari mica da ridere attorno a questa condizione!
Quel che so io…dipende da persona a persona.Io sapevo che è OBBIGATORIA una integrazione soltanto per donne con aumento patologico di omocisteina.
Ovvero: portatrici di mutazione MTHFR (metilentetraidrofolato-reduttasi) che inbisce il processo di trasformazione e causa un aumento di omocisteina. Si tratta di una mutazione non infrequente nella popolazione italiana (frequenza allelica intorno allo 0.5 nella popolazione italiana). La mutazione (o, meglio, il polimorfismo) più comune è C677T.
In presenza di varie malattie si può registrare iperomocisteinemia, in particolare in caso di ipotiroidismo, psoriasi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide. Anche durante trattamenti farmacologici con metotrexate, carbamazepina, fenitoina ed isoniazide inibitori delle COX-2 è possibile l’aumento dei livelli ematici di omocisteina.
In sostanza, se una donna è sana, basta che mangi bene. (Se è vegetariana e mangia cereali tipo i banali frosties, già arricchiti di B9, A MAGGIOR RAGIONE non dovrebbe assolutamente aver bisogno di integratori !!!)
Se invece è ipotiroidea, è sotto metothrexate (o la è stata), è portatrice di mutazione, allora sì, deve integrare.
Sennò troppa B9 favorirebbe lo sviluppo di adenomi al colon retto.
[Fonti: il mio medico personale (ho la febbre mediterranea familiare), in vista di una mia gravidanza, rapporto EFSA 2009].
@Valeria: sono l’Elena di oggi pomeriggio, quella di questa sera è un’altra. Io purtroppo invece conosco gente che non si è voluta curare e poi è morta. Il punto è che ultimamente mi capita di vedere spesso gente che non conosce le erbe e i loro effetti ma pretende di usarle lo stesso (con effetti a volte esilaranti, a volte preoccupanti), che pasticcia con le medicine… In definitiva penso che regole generali in campo medico servano sempre, perchè ci sono persone che davvero non hanno le minime conoscenze su come funziona il nostro corpo, e hanno bisogno di istruzioni precise e chiare. L’ambito della gravidanza poi è così delicato e pieno di tradizioni stupide, intrugli schifosi, riti…avessi un bimbo credo preferirei dare ascolto a un medico che a mia suocera!
io credo che il punto non sia l’acido folico in sè, ma il come passa quest’informazione; questa pubblicità l’ho sentita anch’io e non mi è piaciuta perchè aveva un non so che di terroristico, del tipo: se ti nasce un figlio con la spina bifida, cazzi tuoi, è perchè non hai preso l’acido folico, sei una cattiva madre/donna/consumatrice, sentiti in colpa per il resto della tua vita; oltretutto se io mangio schifezze e poi mi imbottisco di pillole non serve a un cazzo perchè non integro, semmai supplisco a una carenza, e quindi a quel punto mi curo.. come dice Diana se l’apporto che noi dovremmo assumere con una dieta ricca di acido folico (e allora i medici dovrebbero spiegarti per bene tutto, non prescriverti la pillolina e tanti saluti) non dovesse essere ancora sufficiente allora lo prendo, e in quel caso sì che vado a integrare..
secondo si sarebbe dovuto dire: mangia sano etc etc, e in più, consigliati col tuo medico che ti darà, se vuoi, l’acido folico.. così tu sei a conoscenza di tutte le possibilità e decidi in autonomia.. come dovrebbe essere per tutta la gravidanza, il parto e il post parto; purtroppo invece così non è..
@Elena: io di persone che ci hanno rimesso la pelle perchè non hanno preso antibiotici o non si fidavano dei medici non ne conosco. Dirò di più, io sono una persona che non prende antibiotici (non è una regola assoluta, diciamo che sono molto recalcitrante e che li prendo raramente). Per quanto riguarda i medici mi fido di alcuni e altri no. La questione dell’acido folico (ma è lo stesso per tante altre terapie) è che il medico, vuoi per abitudine, semplificazione, pigrizia e anche perchè alla gente piace farsi prescrivere medicinali (ho amici medici che dicono questo) tendono a preferire il darti l’acido folico (o altro) invece che indagare le tue abitudini alimentari per capire se è necessario oppure no…
@vero mummio “in caso di gestazione interna è ovvio che la donna abbia diritto di abortire, perchè il feto è all’interno del SUO corpo, non perchè il feto sia una proprietà della donna.”
Non sono io che dico il contrario 😀 ma sono in molt@ a non comprendere questo semplice concetto.
Invece nel caso di quella esterna, non ho mai pensato all’esclusione dei padri. Diciamo che, essendo la gravidanza un evento, per molte donne, identitario, la scelta dell’utilizzo di un utero esterno per avere dei figli, resterebbe comunque molto soggettiva.
Scusa serbilla serpente, ma in caso di gestazione interna è ovvio che la donna abbia diritto di abortire, perchè il feto è all’interno del SUO corpo, non perchè il feto sia una proprietà della donna.
In caso di gestazione esterna non ci sarebbe alcun motivo per cui la scelta sul feto debba ricadere solo sulla donna, visto che ci sarebbe un feto, in parte dato dal seme paterno e in parte dato dall’ovulo materno, fuori dal corpo della donna.
Quindi per quale motivo in una situazione del genere (che non è poi così utopica), dovrebbe essere solo la donna a decidere e non tutte le parti in causa?
Boh, ho letto tutte le critiche tra i commenti ma io concordo praticamente su tutto con l’autrice del post.
Mi sembra che la nostra cultura prima educhi la donna ad essere madre e ad essere una brava madre, questo già da piccolissima, dicendo praticamente a qualsiasi persona di sesso femminile che il suo fine ultimo e il suo unico metro di realizzazione sia lo status di madre.
Dopo aver fatto questo mi sembra anche che questa cultura speculi sul terrore indotto culturalmente di non essere madri o di non essere le madri migliori, con una serie infinita di trattamenti terapeutici in e pre gravidanza più o meno utili.
Anche la scienza e la medicina possono diventare forme di controllo, soprattutto quando a tale controllo corrispondono ingenti guadagni in denaro per qualcuno.
@RitaVergnano La possibilità di una gestazione exstracorporale (si può dire così?), ci risolverebbe anche il problema dell’aborto. Tante donne con problemi di salute potrebbero avvalersene senza pericoli per loro e per l’embrione/feto che, separato dal corpo della donna sarebbe un soggetto in via di sviluppo con diritti propri. Ovviamente potrebbe essere una possibilità alternativa alla gravidanza tradizionale, durante la quale l’embrione/feto essendo parte del corpo femminile, sarebbe comunque soggetto ad esso e alla volontà della donna. Temo che in quel caso si potrebbe crare una discriminazione tra chi sceglierebbe la crescita esterna (per comodità oltre che salute) e chi quella interna: la prima poprabilmente sarebbe costosa mentre la seconda più economica, la prima rischierebbe di generare un ricatto morale su quelle che, non avendola scelta, si troverebbero nella condizione di dover eventualmente abortire – se il prodotto del concepimento me lo riconosci come soggetto una volta, poi è difficile farlo diventare ‘oggetto’, laddove già ora è difficile far capire a qualcuno che l’embrione è parte della donna prima di essere diverso da esso .
Ma qui andiamo nel distopico e soprattutto nell’o.t.. (magari un giorno ci troveremo a fare un post su questa possibilità) 🙂
Ciao a tutti, sono una futura ostetrica (mi laureo martedì) e se vi fa piacere potrei fare qualche chiarimento riguardo l’argomento “Acido folico”.
Attraverso revisioni di studi scientifici (veramente di provata efficacia, parliamo di studi effettuati su migliaia e migliaia di donne nel corso dei vari anni) è stato riscontrato che la dieta varia ed equilibrata è ESSENZIALE e IMPRESCINDIBILE riguardo la prevenzione delle patologie del tubo neurale fra cui la spina bifida. Tuttavia anche con una dieta varia ed equilibrata non c’è la certezza che dia un apporto sufficiente di acido folico al nascituro quindi è fortemente raccomandato anche la supplementazione di acido folico (400 microgrammi al giorno) per TUTTE le donne in età fertile che non escludono una gravidanza o la desiderano. Quindi correggiamo subito che l acido folico andrebbe preso anche prima del concepimento (perchè il tubo neurale si forma prestissimo quindi anche quando tu puoi non sapere di essere incinta) fino all 12 settimana di gravidanza. Comprendo perfettamente tutti i vostri dubbi….questo perchè come al solito le informazioni non sono fornite adeguatamente (vengono buttate li come se ognuno dovesse prendere tutto come oro colato), inoltre trovo comprensibile che per molte sia pesante l’ idea di dover prendere una pillola per lunghi periodi di tempo. Tuttavia parliamo di un drastico (davvero davvero drasticissimo) decremento di questa patologia, oltre a nuovi studi che sottolineano l importanza dell’ acido folico anche per la prevenzione di altre malformazioni. Inoltre per quanto ricordo l’ assunzione di acido folico è coperto dal Servizio sanitario nazionale andando dal medico di base e facendoselo prescrivere. Se avete altri dubbi potete chiedermi tranquillamente oppure potete andare sul sito: http://www.genitoripiu.it. Questo è il sito di una campagna nazionale volta alla promozione di otto pratiche utili alla salute di feti e neonati. C’è una parte dedicata all’ acido folico. Posso assicurare che sono tutte affermazioni basate su evidenze scientifiche sicure!
Sono d’accordo con Sara che ha commentato prima di me.
Più in generale, sarei d’accordo per esempio, con un’eliminazione radicale del “problema” tramite incentivazione dell’utero artificiale. Così il problema è risolto a monte e si completa l’opera chimico-tecnologica della separazione totale del sesso dalla riproduzione.
Processo iniziato con i metodi contraccettivi.
Così.. quando finalmente chi vorrà un figlio non dovrà fare altro che unire i due elementi (ovulo e spermatozoo) in una provetta e poi collocare l’embrione in un utero artificiale, le donne saranno finalmente libere.
In genere quelle che fuggono inorridite di fronte a questa mia idea sono le donne, perché rovinerei la mistica della gravidanza e della beatitudine in cui si immerge la donna incinta nel sentire il bimbo che cresce dentro di sé.
Non vorrei che queste mia parole fossero interpretate come “ironiche” perché anche loro c’hanno le loro ragioni. Io non ho mai avuto figli, ma posso testimoniare delle parole di donne che hanno vissuto felicemente la gravidanza come una bella cosa e che la ricordano anche a distanza di anni. E a cui sarebbe dispiaciuto perdere questa possibilità.
Ecco ci si chiede se c’è un motivo per ingoiare una pillola di acido folico invece di mangiare sano.
Banalmente, è più veloce e da molte è considerato un sacrificio minore.
Per esempio ho una collega che odia la frutta, non mangia nessun tipo di frutta e s’inalbera pure quando la gente vuole “convincerla” a mangiare frutta. A lei non piace. Effettivamente, in genere ci si rifiuta di mangiare le verdure,.. le dico sempre anch’io per scherzare :-D.
Il risultato è che ha qualche carenza vitaminica che risolve con gli integratori. E dal suo punto di vista, menomale che ci sono, altrimenti sarebbe stata “costretta” a mangiare l’odiata frutta. Alla fine, per lei,una piccola violenza.
@Sara, mi hai capito perfettamente. La superstizione è superstizione, anche quando proviene da fonti “alternative”. Di più: esattamente come la superstizione di matrice patriarcale/cattolica, mira a mettere/tenere le donne in una posizione circoscritta (donna= mistero atavico, incompresibile portatore di vita, dea o puttana, essere umano libero mai). Se vi chiedessero di recitare una preghiera durante il parto che fareste? Ma i canti carnatici, quelli sì… Io ho solo detto: occhio!
Secondo me, non esistono miracoli né formule magiche, non esiste la panacea di tutti i mali, né allopatica né omeopatica. Sparare a zero contro l’una o contro l’altra visione della medicina, secondo me, è comunque da fanatici. Perché quando sono i farmaci omeopatici a non funzionare, non raccogliamo pece e piume come per quelli allopatici? Perché, come si dice, “tanto non hanno effetti collaterali”? Forse, ma li ho comunque pagati perché abbiano un effetto positivo, quindi la fregatura c’è lo stesso (e stiamo parlando sempre di grandi aziende farmaceutiche, perché la filantropia non esiste laddove ti chiedono soldi).
@Tutt@: tornando alla questione, mi sembra che Michela, pur con toni piuttosto accesi, abbia detto una cosa giusta: l’eccesso di livore antiscientifico ricorda anche a me l’oscurantismo medievale che proprio i progressi della scienza hanno contrastato. Cancellando secoli di studi e di ricerche, pur con tutti i limiti di qualcosa creato dagli esseri umani, moriremmo ancora per un raffreddore; penseremmo che le persone con i capelli rossi e quelle mancine sono figlie del demonio e che si può soccorrere una partoriente con le mani sporche. Infine, se provassimo a domandare ai bimbi con la spina bifida se sono contenti di averla, che risposta ci aspetteremmo? E’ vero che si partoriscono figli sani anche senza acido folico, ma è una questione di statistica e, personalmente, giocare con il calcolo delle probabilità sulla pelle di un altro essere umano non mi sembra la giusta premessa per mettere al mondo un figlio. Una persona di cui potrei farvi nome e cognome (quindi, non si tratta di una diceria) ha voluto sfidare la fortuna con un’altra di quelle questioni con cui si fa terrorismo psicologico sulle gestanti, la toxoplasmosi. No, diceva, sono cazzate della medicina ufficiale; io non mi faccio fare il lavaggio del cervello, non mi faccio plagiare. Ha partorito un bambino gravemente disabile. I rischi, secondo me, vanno corsi quando è in gioco la PROPRIA pelle, non quella degli altri. Inoltre, nell’articolo si parla di eccessiva medicalizzazione delle gravidanze. Giusto. E’, in effetti, un problema, ma, anche in questo caso, non credo sia così immediato poter stabilire da che parte stia la ragione. Un esempio: chi partorisce con l’epidurale cede alla medicalizzazione “fascista”? Oppure stabiliamo di no, perché è “comunista” contrastare il biblico “tu partorirai con dolore”? Io ho partorito senza ricorrere all’epidurale ma non giudico chi effettua una scelta diversa dalla mia, perché penso che ciascuna donna debba gestire gravidanza e parto come meglio crede.
@Serbilla Serpente, feminoska
Nessuno ha inveito contro chi ha un’ottima alimentazione, anzi! il problema è che spesso non è sufficiente mangiare tanta verdura (o tanta carne come sanno gli anemici). Quello che volevo sottolineare è proprio questo atteggiamento, il tapparsi le orecchie davanti a un integratore e classificarlo come “schifezza chimica”. Salvo poi correre dalla scienza e dal dottore quando le cose si fanno serie. È il nuovo tipo di maternità che vendono, e sottolineo vendono, oggi alle donne: niente epidurale per carità, noi siamo Rambo. Meglio i fiori di bach e l’aromaterapia così ci sentiamo potenti, il parto in casa (ma sapete quanto si paga?!?). Il mio voleva essere uno spunto di riflessione sul concetto “alternativo” di maternità che a volte di femminista ha ben poco. Perché, come dimostrano certi commenti, siamo ancora definite ed etichettate dal modo in cui partoriamo, quasi la nostra unica funzione fosse quella. Se l’epidurale, ad esempio, non viene garantita nel 87% degli ospedali italiani, me lo dite dove sta la libertà di scelta? Di tutte le battaglie che si possono fare intorno alla maternità (e ce ne sono!) quella contro l’acido folico non mi sembra solo inutile, ma anche controproducente per le donne e per i bambini.
Va bene il ragionare sulle cose che ingeriamo…ma mai sostituire i medici. Ne ammazza di più l’ignoranza della malattia, e conosciamo tutte un mucchio di persone che ci hanno rimesso la pelle perchè “No, io niente antibiotico”, “No, io dei medici non mi fido”, “No, io mi curo come ai tempi dei miei nonni” (che crepavano a 40 anni, ma si diceva “Era destino”). Qui mancano i dati scientifici: davvero mangiare spinaci basta a sostituire la pillola? Davvero l’acido folico non svanisce con la cottura? Quante sono ogni anno i bambini che nascono affetti da spina bifida, e come si sono comportate le loro mamme durante la gravidanza? Senza questi dati la discussione non ha molto senso.
“Chi l’ha scritto, un medico? Non mi sembra proprio, eppure si danno giudizi medici.” questa frase potrebbe essere saggia se la medicina fosse davvero una panacea contro tutti i mali. Ma visto che non è così, visto che ieri hanno ritirato i vaccini influenzali (che mi vanto di non avere mai assunto) e visto che ogni giorno si hanno notizie di errori della Santa Medicina Ufficiale…visto tutto ciò consigliare di fare attenzione e attivare il cervello prima di mettersi in bocca qualsiasi integratore o medicinale…beh, mi pare un’ottima idea.
Non sono d’accordo con un punto in particolare di questo articolo, quello secondo il quale l’invito ad assumere acido folico sia finalizzato esclusivamente al bene del “prodotto” delle madri e non di queste ultime per due ragioni: 1) non vedo perché prevenire delle malattie, peraltro gravi, della propria creatura non sia letto come un gesto d’amore ma, addirittura, come un cedimento al “fascio”. Per grilli miei devo far correre il rischio ad un altro essere umano di soffrire tutta la vita? In altre parole, se (e solo se, ovviamente) decido di procreare, perché non dovrei sperare di avere un/a figlio/a sano/a? Non sono animata da sentimenti nazifascisti ma dalla paura che la mia creatura (e anch’io) possiamo soffrire, cosa, peraltro, molto probabile in una società come la nostra che spende miliardi per le spese militari e neanche un cent per aiutare le persone affette da gravi disabilità; 2) secondo il mio modesto parere, una simile campagna di prevenzione è a favore anche delle mamme. Accudire un/a figlio/a affetto da gravi patologie è durissimo, faticosissimo, ti stravolge la vita (e persone a me vicine combattono con questi problemi ogni giorno). Senza considerare che, secondo me, è anche contraddittorio demonizzare una pillola di vitamine (che, peraltro, non è obbligatorio assumere) con la motivazione che sia fascista voler mettere al mondo una creatura a tutti i costi sana e poi essere a favore degli esami della translucenza nucale o dell’aborto terapeutico (sia chiaro, io sono a favore di entrambi, e, credo, coerentemente, anche dell’assunzione di acido folico).
Non dimentichiamo, poi, che ci sono mamme vegetariane e vegane, che, per esempio, non mangiando carne rossa, hanno bisogno di integrare ferro in altro modo. Io stessa non amo imbottirmi di carne. Sbaglierò, ma preferisco assumere ferro attraverso i legumi e, dato che sono anemica, anche attraverso gli integratori.
Mio Dio ho due figli, nati senza acido folico aggiunto, sani e senza spina bifida (so benissimo cos’è visto che ho lavorato con bambini per molti anni e qualche caso l’ho visto purtroppo) Ho partorito in eutocico e senza epidurale, sono retrograda e da terzo mondo….. Ma per favore. Pure gravidare e partorire senza fatica…..astenetevi…. che è meglio …… L’articolo invece è davvero uno spunto per pensare ad una femminilità diversa e più rispettosa di se stesse…..
@Michela Il tuo commento, con gli stessi toni violenti, può essere perfettamente rovesciato. Se vuoi ingoiare pilloline, prego accomodati, se vuoi mangiare cibo proveniente più dai laboratori che dalla terra, accomodati, ecc ecc.
L’autrice del post si fa delle domande, non ha la pretesa di normare la tua vita e quella di nessuna donna. Se l’acido folico è assumibile con una corretta alimentazione, perché lo dobbiamo prendere tramite integratore chimico? Mi sembra più che giusta come domanda. Hai dato una risposta? No, sei venuta a inveire. La quantità di stereotipi contenuta nel tuo commento è incredibile. Non ti piacciono i germogli di soia? Non te li mangiare, ma chi ti dice che l’autrice sia una monaca tibetana che li mangia?
Tu sei un medico? Dacci una spiegazione medica. Sei tutte le altre donne? hai fatto studi in quei paesi che citi, chiedendo a ogni singola persona se vuole partorire all’occidentale, sulla sedia con le cosce aperte, per favorire il medico o mettersi a carponi per favorire l’uscita del bambino?
Magari l’invito a ragionare seguilo anche tu.
@michela: e meno male che ogni tanto deludiamo, non abbiamo mica mai detto di avere la scienza infusa! Esprimiamo opinioni personali secondo quella che è la nostra esperienza e sensibilità (o nemmeno questo ci è concesso), ed è normale anzi sano che non si sia sempre d’accordo, altrimenti che scriviamo a fare? Per farci pat-pat sulle spalle virtuali?? Quello che dice amara è semplice, secondo il suo modo di vedere la cosa, siamo prese in considerazione soprattutto come consumatrici, approfittando di una cultura che invece che promuovere scelte di vita sane promuove magiche pilloline risolvi tutto, e che fa terrorismo psicologico (e che però non insiste come invece dovrebbe fare sul ruolo di un’alimentazione meno raffinata, sulle quantità minime di vegetali che si dovrebbero introdurre quotidianamente per non avere carenze, ecc.ecc.). Io personalmente sono veg* da una vita, e per esperienza personale posso dirti questo per restare in tema di acido folico: dagli esami del sangue risulta che ne ho una marea che gira nel sangue. Tanto per dire che probabilmente bastebbe alla maggior parte di noi mangiare un sacco di verdura a foglia verde (non ‘germogli di soja’, banalissimi spinaci o insalate) per non avere carenze. Se poi per qualcun* non fosse sufficiente, sarebbe un problema di quella persona e non un dramma di proporzioni endemiche, e in quel caso sarebbe sensato provare ad assumerne di più con rimedi a quel punto sensatamente medici. E, tanto per evitare le solite panzane sul far quadrare i conti, credi davvero che il costo di un kilo di bietole e di una confezione di pillole anche generiche sia così diverso? Probabilmente il costo è il medesimo, ma le bietole sono moooolto meglio (e più buone e contengono anche tante altre cosine utili, come vitamine e fibre) 🙂
Mi sento molto d’accordo con Michela. E aggiungerei un’altra cosa: fare figli è un fatto personale (e chi non li vuole fare fa benissimo), ma una volta che il figlio c’è allora bisogna fare tutto il possibile perchè nasca sano. Non per la patria, per lui (o lei). E poi dato che ci sono donne (e ne conosco tante) che mangiano cibi ricchissimi di ferro ma sono comunque anemiche, ci saranno anche donne che mangiano molti vegetali e hanno comunque carenza di acido folico. Ma io non sono un medico, e ammetto di non potere dare valutazioni al riguardo.
Da donna, femminista e lettrice del blog sono proprio delusa. Questo post è di un pressappochismo devastante. E fa male alle donne. Chi l’ha scritto, un medico? Non mi sembra proprio, eppure si danno giudizi medici. Si inveisce contro quella medicalizzazione del parto che consente a noi privilegiate occidentali di non morire come mosche come in altri paesi, dove la vorrebbero, eccome, la medicalizzazione del parto, dove forzatamente mangiano integrale come monaci tibetani.
L’acido folico (c’è anche il generico, donne) aiuta a prevenire la spina bifida, non lo vuoi prendere? Sei una monaca tibetana che mangia germogli di soia tutto il giorno? Tanto di cappello. Ma se come tutt* hai da far quadrare il bilancio e vivi in occidente, ben venga l’acido folico. Se no sei irresponsabile. Perché il corpo (e il figlio) sono tuoi (lasciamo perdere i figli alla patria fascista). Indovina poi a chi tocca gestire un figlio disabile? Senza contare che lui/lei magari la spina bifida preferiva non averla. Vagli poi a raccontare che però mamma è stata furba e ha fatto un bel dispetto ai signori del farmaco.
OT: Che tristezza mi fanno le donne di sinistra e femministe che ce l’hanno con gli orchi dottori e big pharma dappertutto, e si rintanano a partorire in casa come due secoli fa (non è il caso dell’autrice, che intelligentemente si astiene dalla riproduzione), mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri figli/e (come dimostrano i paurosi tassi di mortalità infantile in Olanda, dove questa pratica è diffusissima).
Dopo secoli di lotta contro la superstizione cattolica adesso dobbiamo sorbirci fiori di bach, omeopatia, cristalloterapia e tutta una filosofia new age che ha come comune denominatore l’odio per la scienza (sempre per vendere…). Da una superstizione all’altra. Che tristezza. Donne, ragionate.
Io sono molto inquietata dalla publicità di un noto integratore multivitaminico che propone una versione per uomini ed una versione per donne del proprio prodotto. La versione per donne si distingue in quanto contiene l’acido folico.
Ma non va assunta in caso di gravidanza, no, va assunta quotidianamente in ogni caso… ma perchè, se l’acido folico viene normalmente consigliato in gravidanza dovrei assumerlo ogni giorno? Per essere sempre pronta ad un’eventuale gravidanza improvvisa?
Wuesta cosa non ha senso.
Sì, un pochino paranoica lo sei 🙂 Si interessano a te, semplicemente, in quanto consumatrice. Non ci sono biechi progetti fascisti che vogliono sfruttare il tuo corpo a fini riproduttivi. C’è un chiaro progetto volto a venderti un prodotto, perché ci fanno i soldi. Come lo yogurt che fa fare la cacca, solo che te lo spacciano per un toccasana che ti guarisce pure dall’influenza.