Segnalato da Monica (grazie!)
A proposito di autoritarismi e di reclusioni. E se il “popolo italiano” vuole questo sicuramente non lo fa a mio nome e dunque io non ne faccio parte. Da ZaLab:
Padri di famiglia, lavoratrici, ragazzi e ragazze nati in Italia. Al centro di identificazione e espulsione (CIE) di Roma ne arrivano ogni giorno. Non hanno commesso alcun reato, eppure rischiano di passare 18 mesi dietro le sbarre in attesa di essere espulsi. La loro detenzione è convalidata da un giudice di pace. In nome del popolo italiano. Basta un permesso di soggiorno scaduto. Lo dice la legge e questo basta a tranquillizzare l’opinione pubblica e a rimuovere il problema. Noi però abbiamo deciso di andare a vedere. Ne è nato un documentario breve, un viaggio per immagini e storie nel CIE di Roma. Perché siamo convinti che mostrare quei luoghi e ascoltare quelle voci significa rompere una definizione. E ribadire che nessun essere umano è illegale.
Nemmeno quando lo dice una legge.