Ricerca idiota racchiusa in uno “studio americano” di cui sente la necessità di darci notizia il Corriere che è sempre più adeguato agli standard di una rivista di gossip scaduta e avariata. Il messaggio esplicito sta nel fatto che una donna che ricopre posizioni di responsabilità è ovviamente inaffidabile, una vera merda perché se ha delle “colleghe” carine allora natura vorrebbe che siccome si aggira per l’ufficio alla ricerca di uno qualunque che la faccia riprodurre (gran danno la fertilità per il lavoro… ce lo dicono in tanti che dovremmo stare a casa!) allora è munita di freccette velenose che tolgano di mezzo le rivali.
E tutto ciò sarebbe una “risposta ancestrale”. Volendo dire con chiarezza cosa penso direi serenamente che la mia risposta ancestrale è quella di mandare a fare in culo gente che conclude cose di questo genere ma mi atterrò fedelmente allo scritto per verificare altre informazioni essenziali e normative della mia esistenza su quale posto di lavoro potrò mai occupare io nella vita e quale no.
“Spietata” è la minaccia, che terrorizza non solo le donne ma anche gli uomini che dovranno girare armati per difendere le altre. Poi c’è lo stereotipo cretino delle donne che odiano le donne che sono più bone e a nessuno viene in mente che quelle donne potrebbero semplicemente volerle corteggiare (eh, come ci rimarrebbe male lo studio scientifico che non contempla altro che corpi segnati dalla biologia) o che proprio non gliene frega niente di andare a valutare la carineria dell’altra in rapporto al proprio utero. Metti che esistono, perchè esistono che diamine, le donne che di fare figli non hanno proprio voglia. E quelle lì cosa sono? Anormali? Le rinchiudiamo perché non sterminano gli uteri dei dintorni?
Nell’articolo comunque la donna viene descritta allora come competitiva e invidiosa e aggiunge la giornalista (?!?) che “scimmiotta l’uomo nei suoi lati peggiori condendo il tutto con quella cattiveria sottile tipica delle streghe delle favole. In Una donna in carriera” e come no, perché non poteva mancare alla fiera delle banalità anche l’accenno al fatto che se occupi una posizione che ti sei guadagnata allora sei pure maschio (deve decidersi, o è femmina uterina che si libera degli uteri rivali o è maschio e non si capisce cosa fa). Dire a codesta scrivente che esistono più di due generi non vale neppure la pena perché è troppo concentrata con la favola dell’ape e il fiore. E dopo aver tirato fuori la sua esperienza in fatto di filmografia sulle donne di merda poi infine affonda il ragionamento sulla ricerca e continua a parlare di cicli, fertilità e tutto quello che serve alle case farmaceutiche per vendere i sedativi destinati alle donne “in quei giorni” che si sa: sporcano, puzzano e poi sono così aggressive.
Vorremmo sapere se in questa ricerca è contemplato anche il ruolo della madre superiora e cosa fa la capomonaca con le subordinate più carine. O c’è un momento nella vita in cui le donne possono ritenersi, per scelta, disinteressate al maschio alfa che gravita lì attorno?
Bisognerebbe dire al maschio lunatico: “Sei di malumore oggi! Hai le mestruazioni?” Giusto per farlo riflettere. Ad uno che mi chiese:”Sei nervosa in questo periodo, cos’è? La primavera?” Io gli replicai: “Qui c’è qualcuno che è nervoso tutto l’anno!” Solo i maschi possono essere nervosi?
Sempre ad attaccare le mestruazioni, in un modo o nell’altro. Che palle! Non sono una maledizione, cazzo! Come se tutti i mali del mondo venissero da lì… o almeno questa è stata la mia impressione leggendolo. Quoto in pienissimo i commenti che mi precedono!
Mi chiedo come si possa scrivere un articolo del genere, stupido, infarcito di cliché triti e scritto anche col culo, visto che termina con l’invito alle donne a stare attente al cliclo della capa. Una vera monnezza.
Ma non capiscono la gravita’ del diffondere ricerche simili in un contesto che LASCIA A CASA PROPRIO LE DONNE FERTILI?