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Quando l’arresto a Yoani è l’alibi per occultare la repressione di casa nostra

Yoani Sanchez è stata arrestata. Dopo un tot ore è stata rilasciata. La privazione di libertà (il carcere) è brutt@ uguale. Per i/le dissenzienti altrove e quelli di casa nostra.

Della faccenda non si sa molto. Qualcun@ dice che la Sanchez non sia mai stata in carcere, è che sia stata tenuta alcune ore – non le 30 dichiarate – dentro una casa controllata dagli uomini del ministero degli interni de l’Havana. Privata della propria libertà ma non sbattuta in cella.

Subito, comunque, i media hanno fatto grossi titoli in prima pagina.

Politici e moderati anticastristi ne hanno approfittato, dal loro grande pulpito fatto di diritti e libertà, per dire che di là sono cattivissimi mentre noi, per la miseria, siamo divinamente spaparanzati su percentuali di libertà che ‘sti cazzi.

Una nota di merito va a Saviano, strenue oppositore del regime fascista italico, sempre con tante parole ferme e decise contro i poliziotti che picchiano i ragazzini e con tanta solidarietà profusa nei confronti di quei ragazzini che altri, mica lui, chiamerebbero “violenti”.

In giro ci sono tanti altri blogger che rischiano la vita in giro per il mondo. In Italia un/una blogger rischia una denuncia per diffamazione, una causa milionaria per risarcimento danni e un sequestro della pagina ogni cinque secondi.

In Italia ieri, in piazza, dei ragazzini sono stati picchiati per aver manifestato la propria idea. Giorni fa venivano picchiati i lavoratori. Ancora abbiamo, qui da noi, chi sopprime le libertà delle persone sulla base di una idea di cittadinanza che ancora parla il linguaggio fascista delle differenze di classe, identità politica, razza, genere, religione…

Però, si, certo, ed è ora, compagni e compagne che dovete imbufalirvi e non per le #PussyRiot che vi stimolavano il neurone solo perché le consideravate irriverenti, poco ortodosse nei confronti di Stalin, e soprattutto molto zoccole, dunque si, cari e care, occupatevi pure della repressione nelle altre nazioni ché la nostra invece ce la teniamo come fosse qualcosa di cui andare fieri/e.

Dittatura made in Italy. E sai di cosa puoi morire in piazza. Giuliani, Aldrovandi and company docet.

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


4 Responses

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  1. Jo says

    Immagini bene, non mi ha risposto.

  2. maddalena says

    Durante il mio viaggio a Cuba, sono stata ospite a casa di una FEMMINISTA CUBANA (della FEDERAZIONE DELLE DONNE DEMOCRATICHE CUBANE) che scrive saggi sulla libertà-sessuale, i diritti dei trans e dei gay, la libertà d’ espressione del movimento omosessuale. Ebbene, in pochi lo sanno ma Cuba è una delle pooche (e rare!) nazioni che ha istituito un ENTE GOVERNATIVO (il CENESEX), presieduto da Mariela Castro (figlia dell’ attuale presidente) per la tutela dei diritti dei gay e dei trans nel mondo! Hanno anche un gruppo FACEBOOK dove pubblicano notizie e studi su tutto ciò che concerne la libertà sessuale. Vorrei anche ricordare che in Israele, Italia, Spagna e tanti altri paesi del mondo (colonie degli USA), creare un’ istituzione simile (pergiunta governativa!) sarebbe impensabile (anzi è completamente e letteralmente impensabile!!!). Da quello che so io, tramite autorevoli testimonianze (operatori e cooperatori CEE ed ONU) in Israele (territorio considerato liberale e libertario) è vero che i gay sono liberi a Tel Aviv ma…provate ad allontanarvi dalla città (di Tel Aviv)! Già a Gerusalemme o in tante altre città di Israele la questione dei diritti-civili è tanto,…… molto diversa!

    http://www.facebook.com/cenesex.cuba?ref=ts&fref=ts

  3. antonellaf says

    vorrei sapere se e cosa il grande mafiologo ha risposto a jo. Immagino nulla.

  4. Rita says

    Quello che si sa è che un esponente del PP (partido popular di estrema destra “post-franchista, governo ora in Spagna, governo che sta reprimendo ogni dissenzo a suon di manganellate e palle di gomma sparate in faccia),il responsabile della gioventù del PP si è recato a Cuba per appoggiare e finanziare degli esponenti della supposta dissidenza, mentre lui guidava, in eccesso di velocità smisurata, e per non rispettare i segnali stradali che indicavano che nella strada statale erano in corso lavori di manutenzione, Angel Carromero, ha provocato un incidente automobilistico dove è morto Oswaldo Payà, famoso esponente della virtuale dissidenza. Carromero, è accusato di omicidio (http://www.rtve.es/alacarta/videos/telediario/angel-carromero-se-enfrenta-condena-7-anos-carcel/1544880/).

    La Sanchez e altri, volevano aprofittare dell’evento mediatico, interrompendo il processo,(processo NON POLITICO sia ben chiaro, ma per omicidio colposo), il processo a un alto esponente del PP, interromperlo per finire sulle prime pagine dei giornali internazionali, come vittime della repressione, ma sono stati fermati e rispediti a casa. Come sarebbe successo in tutto il mondo. Nel frattempo in italia si manganellava, e questa “notizia” è servita da copertura (come segnalato da voi) per tenere nascosta dai media la reressione subita dai nostri “dissidenti”.

    vedi anche: http://www.contropiano.org/it/esteri/item/11647-cuba-fermata-yoani-sanchez-e-allora

    http://www.contrainjerencia.com/?p=54617

    e http://www.giannimina-latinoamerica.it/1961-a-proposito-di-yoani/