Riceviamo e condividiamo:
COMUNICATO STAMPA – COORDINAMENTO ANTIVIOLENZA 21 LUGLIO
PALERMO – 6 SETTEMBRE 2012 – “Coordinamento antiviolenza21luglio: Violenze e discriminazioni sulle donne? Noi non siamo consenzienti”
La notte tra sabato e domenica due donne sono state stuprate a Palermo sulla spiaggia di Mondello. Un luogo “familiare” a tutte noi e frequentatissimo ad ogni ora. La notizia ci lascia sconcertate.
Contemporaneamente, ci viene segnalata la presenza sempre più frequente di pubblicità denigratorie e discriminatorie nei confronti delle donne, in cui lo sberleffo e l’offesa non sono nemmeno sottaciute. Una in particolare rivela l’immaginario complessivo che sta dietro tutto ciò: leggere su una bustina di zucchero «La differenza tra una toilette e una donna? La prima non ti insegue per 9 mesi dopo che l’hai usata» lascia basit*, ma necessita di una doverosa riflessione e di una successiva presa di posizione. Noi non sorridiamo di fronte a “battute” come questa, conscie nel ricordare che anche l’Olocasuto nacque e si nutrì di simili ironie. Oggi tutto ciò viene sottaciuto e rimosso, ma i numeri, non “cosa si pensa”, come nel caso dello sterminio degli ebrei, rivelano la verità: le vittime delle violenze sessuali sono circa una donna su tre e le donne uccise per violenza di genere troppe.
Due notizie solo apparentemente non collegate, due segni, uno drammatico e doloroso, l’altro culturale, di un paese in cui il corpo delle donne, ancora una volta viene usato, abusato, sfruttato, in una parola “oggettivizzato” ad “uso e consumo” di chi guarda, come di chi si sente autorizzato a farne ciò che vuole. Sono due facce, sicuramente di gravità immensamente diverse, ma riconducibili allo stesso problema. Che c’è e non può più lasciare silenzios* o indifferent*: il pensiero dominante e la cultura corrente avallano l’idea della donna, del corpo della donna, come oggetto, non più di proprietà della donna, ma da esibire, da usare e da abusare a uso e consumo degli altri.
Il Coordinamento antiviolenza 21 luglio, nato intorno alla manifestazione contro il femminicidio organizzata a Palermo appunto il 21 luglio scorso, si contrappone decisamente a tale cultura dominante che, diciamolo, porta l’Italia indietro di secoli. Sottolinea come questo clima di violenza e di discriminazione sessista sia l’esito di un complesso di cause che trova frequentemente nel sistema comunicativo e mediatico una cassa di risonanza colpevolmente ignara che produce, diffonde, sostiene tale fenomeno e rafforza ulteriormente l’inerzia istituzionale e culturale, colpevole e senza giustificazioni nel non prendere provvedimenti in merito. Il sonno della ragione, e l’indifferenza delle istituzioni generano i mostri che tutt* quant* osserviamo: discriminazione, sberleffi, e via via gesti sempre più gravi quanto più diffusi, violenza e morte.
La violenza di sabato scorso e le vicende ripetono inoltre un copione già scritto: quello della “inevitabile e allusiva” consensualità. La difesa dei due uomini, fermati per gli stupri, è la frequente e intollerabile dichiarazione: “si è trattato di rapporti consensuali”, quando è per tutta evidenza una violenza e i dati medici lo confermano.
Non è più possibile tollerare la presunzione di “consensualità”, davanti all’evidenza della violenza. Non siamo disposte a tollerare che il fatto che la donna esista nel mondo, per le strade, nella vita, automaticamente, autorizzi al rapporto sessuale, e quindi, in caso di rifiuto della donna, è “concepibile” lo stupro”. Ancora una volta, il Coordinamento evidenzia la necessità di misure urgenti in merito a: prevenzione, educazione e tutela; in merito al tema della certezza della pena; in merito al sostegno degli operatoci e delle operatrici (centri antiviolenza, operatori sociali, operatori sanitari e medici) che si occupano di violenza sulle donne. Più in generale, occorre attivare un percorso di “educazione alle relazioni tra uomo e donna” attraverso la sensibilizzazione a più livelli, che coinvolga e responsabilizzi pubblicità, tv, organi di stampa, luoghi di lavoro, scuole. Ci aspettiamo in tal senso un impegno più che di circostanza da parte dei candidati presidente alle prossime elezioni regionali.
COORDINAMENTO ANTIVIOLENZA 21 LUGLIO