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Amache e stereotipi sessisti: “Maschi” piromani e “femmine” custodi della terra? (Mah!)

Michele Serra fa le Amache. Questa è recente e ha girato su facebook a riprova dell’innocenza delle donne e della colpevolezza degli uomini.

Ora a parte far presente a Michele Serra che è stata arrestata una piromane giusto in questi giorni, vorremmo riferire a tutti/e voi della discussione che c’è stata nella nostra mailing list a questo proposito.

Ci tengo a dire però che mi sembra davvero uno stereotipo quello degli uomini che non si prendono cura della Terra perché conosco un sacco di uomini che fanno raccolta differenziata e un sacco di donne che non gliene frega niente di lasciare la monnezza nelle spiagge che malauguratamente attraversano. Buona lettura.

Jò:

Ci sarebbe questa “cosa” (come la chiamo?) che oggi sta facendo il giro dei  social net condivisa da un sacco di pagine presunte femministe. Inutile dire quanto io non ami Serra e quanto sia sessista questa sottospecie di divisione maschi-femmine sulla piromania o sui reati in generale. Oltre ad essere sessista nei confronti degli uomini, che non mi pare cosa di poco conto, (toh, ma questa di ieri chi è?) trovo che sia anche molto dannoso fare certi parallelismi, alla faccia di chi  svolge un lavoro serissimo nei confronti di crimini come lo stupro e il femminicidio che come sappiamo, sono veri crimini di genere, commessi soprattutto da uomini. L’assimilazione tra “terra” o tutto ciò che finisce in -a con “donna” mi sembra inoltre doppiamente sessista, ricalca pienamente lo stereotipo
senonoraquandista (si può dire?). Va bene, la smetto di creare neologismi per oggi.”

Silvia:

“Argomenta basandosi sul panteismo pagano – affascinante, ok, ma non si aspetterà che lo prendiamo più sul serio del cattolicesimo… – e dimostra di non capire un accidente nemmeno di cosa sia una statistica («non ammette eccezioni»?!). Per la serie, meno male che ci sono lui e SNOQ ad elogiarci e dirci cosa possiamo o non possiamo fare…!”

Enrica:

“a parte la frase “la statistica non ammette eccezioni” che è palesemente sbagliata, io non ci trovo tutto questo sessismo, è un elenco reale nella prima parte. Nella parte finale di sicuro è opinabile.. ma il fatto che l’uomo abbia fatto alla natura quello che ha fatto alla donna, è un tema che ricorre spesso anche nell’ecofemminismo. Non ci trovo nulla di sessista, è un’analisi dei fatti. Il fatto che si associ alla natura la donna si, per me è fastidioso soprattutto quando si toglie all’uomo il valore naturale, dire  “gea è
femmina accoglie il seme e fa germogliare” non esclude che anche il seme sia natura e che quindi la natura sia anche maschio,  ma questo compare solo in una frase verso la fine. Il resto io lo condivido, non perchè sono sessista, ma perchè sono dati evidenti.. che male c’è nel dire che la maggior parte dei piromani è maschio se è vero? Non trovo giusto avere visioni di genere solo nella violenza, perchè di fatto invece gli stereotipi di genere si riflettono ovunque, anche nel fare pipì per strada e rendere le strade uno schifo. Aggiungo che invece una lettura di genere degli eventi circostanti, è importante. Ed è importante perchè aiuta a capire da dove si deve ripartire, ovvero dai modelli educativi dei maschi (e delle femmine in altra ottica).  Ricordo ancora quando in una riunione (di una associazione di donne) qualcuna parlò di “impatto” del genere maschile. Dalle statistiche emergeva che chi faceva la raccolta differenziata era in notevole maggioranza di sesso femminile, la popolazione carceraria è ancora nettamente sbilanciata, l’uso dei mezzi pubblici da parte di donne patentate è maggiore..insomma i modelli maschili imposti e l’educazione dei maschi risultava produrre un impatto maggiore dei maschi sull’ambiente.. e un comportamento antisistemico. Questo non significa che le donne sono meglio per natura, ma si comportano meglio per cultura (spesso per comportamenti imposti e stereotipi), perchè per le donne alcuni comportamenti risultano essere criticabili, per gli uomini no. il nodo è qui. Ripartire dall’educazione.”

Feminoska:

“Non sono in vena d’analisi politiche, fa troppo caldo…ma dico solo una cosa: la chiusa “Gea è femmina….” oltre che essere una cazzata colossale e da orticaria immediata, cancella – come sempre – con un colpo di spugna la possibilità degli esseri umani di sesso maschile di pensarsi diversamente da come è stato tramandato per cultura, ossia anche loro capaci di accogliere e proteggere la vita in ogni sua forma. Accogliere la vita non si fa solo facendosi crescere la panza!”

Jo risponde a Enrica:

“Fatti? Quali fatti? Mi stai dicendo che se siamo 7 miliardi sulla terra la colpa è tutta dell’uomo? Gli allevamenti intensivi sono colpa dell’uomo? L’estinzione di specie animali, il buco nell’ozono, l’estrazione del petrolio sono colpa del solo uomo? No vabbè, non ci credo.”

[e poi a proposito di “che male c’è nel dire che la maggior parte dei piromani è maschio se è vero?“]

“No, nessun male, ma la maggior parte dei reati sono commessi da uomini, mica solo la piromania. E’ un discorso culturale molto complesso quello dei reati e dei generi, ne abbiamo discusso spesso in questa mailing list sia a proposito del libro della Muraro che delle donne rivoltose ritratte nei media come casi umani ecc ecc. Anche qui mi rifiuto di credere che basti avere due palluccelle al posto delle ovaie per accendere un fuoco nei boschi, solo che Michele Serra, nella sua smania di appiopparci il velo della Madonna e di questa visione neopagana della Madre Terra santa immacolata Annapurna Devi, Gea, Iside e bla bla bla s’è scordato di dircelo.

(…)

Ma io non ho visioni di genere solo nella violenza, ho visioni di genere nelle questioni di genere, nel resto anche no. Se dovessimo applicare una visione di genere ad ogni cosa che accade o ad ogni atto violento non ne usciremmo più. Allora anche sbattere la portA potrebbe essere interpretabile come dominio del genere maschile sul corpo femminile, o fare una rapinA o scassinare una cassafortA nel caveaA di una bancA.. Comunque io, se capita, la pipì per strada la faccio. Oddio, sarebbe meglio dietro un cespuglio ma in mancanza di meglio si fa.

(…)

“Ma ci sarà un motivo se non sono tesserata (di quella associazione femminile), infatti eccolo. Abbiamo proprio due visioni differenti. Io parlo di patriarcato, loro di genere
maschile, utilizziamo non solo due vocabolari diversi ma abbiamo proprio due punti di vista diversi. Amen, non ci possiamo fare nulla, sapevo già che era così. Ma davvero siete convinte che le donne siano messe culturalmente meglio degli uomini solo perché violano meno la legge? Io ci penserei un po’ su, io eh.”

Petra:

“Che palle! quando leggo questo genere di articoli, forse ad una prima occhiata li
trovo interessanti, con una loro poesia. Insomma, è bello che qualcuno fantastichi così sul maschile e il femminile, creazione e distruzione, elementi pagani…ma conferire questo tono sicuro e autoritario in una fantasticheria del genere ha un solo effetto: metterci in bocca parole che non abbiamo mai detto. E’ questo genere di articoli, che poi dobbiamo sentirci rinfacciare, è questo genere di cose che fanno si che stiamo
antipatiche agli altri…no?”

Enrica risponde a Jò:

“Io mi riferivo ai piromani quando parlavo di fatti, Visto che mi riferivo all’articolo e l’articolo parlava di piromani. Ovviamente i fatti possono essere anche altri e comunque evidenti. Comunque gli allevamenti intensivi e tutto il resto sono colpa del
capitalismo  e dunque del patriarcato, che ha saputo bene dividere i modelli educativi. Maschi e femmine educati secondo regole stereotipi e convinzioni ben precise. Chi ha detto che è colpa solo dell’uomo? dove l’ho scritto? quando mai ho parlato di colpe?
Come si fa a dire una stronzata simile (ovvero che è tutta colpa di qualcuno) in un sistema complesso fatto di relazioni e interazioni fra umani? di sicuro si può rilevare un sistema di potere che ne tira le fila. E sappiamo benissimo qual è e a quale genere ha dato ogni potere. ho parlato di impatto, tutti produciamo il nostro impatto sul pianeta, e i comportamenti hanno un ruolo fondamentale e l’analisi dei comportamenti che
ho citato non fa altro che spiegare cosa intendo.  Io ho specificato bene i ruoli dell’educazione e degli stereotipi culturali (estesi su quasi tutto il pianeta)”

(…)

a me pare che proprio la struttura della società sia una “questione di genere” , e di conseguenza tutto quello che ne fa parte, dalla violenza alla pipì per strada, alla struttura del lavoro,  degli ambienti, degli oggetti alla lingua. Tutto, a mio avviso è ascrivibile al patriarcato (e dunque una questione di genere) perchè è il modello di società in cui viviamo. Questo non significa dare colpa ai maschi come se le femmine fossero esseri viventi di un altro pianeta con cui nessuno interagisce, significa che a mio modo di vedere non sono solo le donne a doversi emancipare, ma anche e soprattutto gli uomini.

(…)

Significa che il comportamento sociale che porta al dominio e l’oppressione delle donne è  collegato al comportamento sociale che porta all’abuso dell’ambiente naturale. Questo comportamento ovviamente  è attuato anche dalle donne che
sposano il maschilismo o lo hanno interiorizzato, e che partecipano in pieno alla diffusione di questo modello, ma mi riesce ancora difficile credere che a dare vita a questo modello siano state le donne, è per questo che ho usato la parola uomini nella frase.

Non significa che se il mondo è una merda è tutta colpa degli uomini, perché altrimenti avrei scritto “il mondo è una merda ed è tutta colpa degli uomini”.”

Silvia:

“Concordo tendenzialmente con Jo. Rilevare che gli incendi boschivi, come la maggior parte dei reati violenti, siano commessi per lo più da uomini (almeno in Italia) dovrebbe condurre ad una riflessione su una cultura nella quale è del maschio il ruolo attivo, in ogni ambito, mentre la femmina è la passiva e angelicata spettatrice. A compiere il gesto di accendere il fuoco sarà un uomo (godetevi questo identikit generosamente formulato da Repubblica, revival delle indagini di Sonnino<http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/08/23/news/il_reazionario_rurale-41382836/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2Finchiesta-italiana%2F2012%2F08%2F23%2Fnews%2Fl_estate_dei_piromani-41354423%2F>),
ma davvero pensiamo che vicino a sé non abbia donne che approvano, che ritengono che sia la cosa giusta da fare, che non lo fermano? Concludere invece che il male è maschile contro una naturalità femminile, oltre ad applicare stereotipi sessisti ad un ambito in cui non c’entrano e alle riflessioni sul sessismo già fatte, tradisce le nostre conoscenze scientifiche anche solo a livello elementare. Emerge sì la questione educativa, per tutte le persone al di là del genere: anche per il modo, oserei dire mitologico, con cui affrontiamo questioni anche gravi e contingenti come i roghi estivi.”

Alteralias:

“Sarà, ma anche a me sembra non ci sia quest’addebito solo agli uomini (intendendo ‘maschi’) nella frase di Enrica.

Che l’atteggiamento umano (per evitare malintesi) nei confronti della *natura in genere* sia quello opportunistico del capitale (sfrutta, estrai profitto, abbandona), e il capitale sia un tutt’uno col patriarcato del resto lo ritrovi anche in M.Bookchin. Poi si può discutere se venga prima il patriarcato e dopo il capitalismo o viceversa, ma il prodotto non cambia.

Sinceramente concordo abbastanza con la visione di Enrica, in questi quasi dieci anni di militanza anti-nocività se dovessi fare una mia personale statistica direi che – per esempio – la lobby inceneritorista e quella delle armi sono essenzialmente capeggiate e dirette in una modalità maschile/patriarcale di sfruttamente. La stessa Ilva ne è ulteriore esempio.

Questo non porta necessariamente a concludere che le donne siano tutte ecologiste e non devastino (marcegaglia in primis, che con gli inceneritori privati ci sta facendo milioni). Significa solo che prevalentemente la logica è quella maschile patriarcale.
Conosco personalmente uomini che hanno verso l’ambiente un atteggiamento esemplare. Disgraziatamente nessuno di loro appartiene a confindustria/finmeccanica. ;)”

Jò:

“Sta bene.
Quindi “ma il fatto che l’uomo abbia fatto alla natura quello che ha fatto alla donna, è un tema che ricorre spesso anche nell’ecofemminismo. Non ci trovo nulla di sessista, è un’analisi dei fatti” e “Significa che il comportamento che gli uomini hanno avuto nei confronti della natura è lo stesso che hanno avuto nei confronti delle donne.” lo devo tradurre come “atteggiamento umano”. I conti non mi tornano affatto ma ovviamente prendo nota della cosa e tiramm annanz.”

Omissis
Omissis
Omissis

(traducasi in vivaci scambi di opinioni)

🙂

Voi che ne pensate?

Posted in Anti-Fem/Machism, Comunicazione, Critica femminista, Ecofemminismo, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Donne ultraviolette says

    Sorry, con le dovute eccezioni (che non contraddicono le statistiche) è verissimo che le statistiche parlano chiaro. Tra gli autori di reati la percentuale, quasi ovunque (questa è dell’Unione Europea ma non è diverso nel resto del mondo) è sempre di 94-96% maschi e 4-6% femmine: sarà perché le donne non vengono perseguite per cavalleria poliziesca e della magistratura? non credo. Il fatto che Serra sia fra i pochissimi che se ne sono finalmente accorti, e che decida di parlarne mi fa solo piacere; le sue conclusioni sono forse un po’ estreme, ma STATISTICAMENTE parlando del tutto legittime. E anzi, grazie Serra; era da un bel pezzo che mi chiedevo come mai nessuno parla mai di quanto sia stupefacentemente irrisorio il contributo femminile alla criminalità.
    Ps: i vostri captcha sono semplicemente illeggibili 🙁

  2. Monsieur en rouge says

    L’articolo non è sessista, ma utilizza artifici retorici di quel sapore. Spesso queste cose vengono pubblicate sui giornali perché garantiscono la lettura da parte di una grande fetta di pubblico che, educato da una certa maladivulgazione scientifica, abbocca incoscientemente al mito del numero, della sciena e della statistica dal potere salvifico.
    Ricordo che l’anno scorso, in occasione dell’8 marzo, i giornali diedero molto spazio alle affermazioni psicotiche di Veronesi secondo cui «è inevitabile che le donne prenderanno in mano tutti gli affari del mondo nei prossimi 20-30 anni, perché hanno potenza, equilibrio e fantasia, sono più istruite degli uomini, le laureate sono più dei laureati, vantano un sistema immunitario migliore, si lamentano meno e, soprattutto, la loro missione è scritta nel DNA: difendere la pace e garantire la prosecuzione della specie; per questo il loro destino è dominare il pianeta».
    Non commento o ci sarebbe troppo da dire e di rovinarmi la giornata non ho voglia.

  3. Dana says

    Io mi domando cosa voglia dire “(per esempio uccidere, anche se non seriamente)”: “ah, si, lo hanno assassinato ma non preoccuparti, non era seriamente, quindi tutto a posto”…?

  4. rossana says

    non trovo l’articolo di Serra sessista , forse sarà andato alla grossa sui dati ma condivido quanto da lui affermato ,non solo aggiungo che il 70% per cento del cibo nel mondo viene prodotto dalle donne e non per questo sto dicendo che non esistono i contadini uomini . trovo , per essere sempre “generici” , che uomo e donna hanno una diversa sensibilità e un diverso modo di sentire la terra .